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Roma-Lazio 2-2 LE PAGELLE, Totti alla Marco Aurelio: è finito, nella storia. Strootman toglie lo sporco. Maicon ha le ganasce

Il capitano rifila due supposte a tutti quelli che pensano sia il male della Roma. L'olandese cambia le carte in tavola a centrocampo.

Francesco Balzani

Una Roma double face nel 143° derby di campionato. Nel primo tempo c’è la faccia scura e triste di Maicon, Florenzi e Nainggolan. Nel secondo quella rassicurante e tignosa di Strootman, Pjanic e Cholevas. Gara in chiaroscuro per De Sanctis, Iturbe, De Rossi, Pjanic e Astori. Poi c’è Totti. Ma questa è un’altra storia.

DE SANCTIS 6: Gioie e dolori. Si rende conto che Anderson ha tirato solo quando sente il boato della Nord. Imperdonabile in un derby. Prima dell’errore arpiona con l’uncino un tiro di Parolo dopo 20 minuti e non può fare nulla a tu per tu con Mauri. Nella ripresa, a parte un’uscita da Sbirulino, e una risposta a mano aperta su una bomba di Candreva resta a guardare. Fino al miracolo nel finale su Klose che vale un gol e lo riabilita.

MAICON 4,5: Sembra giocare con 5 kili di pesi sui piedi. Passa il primo tempo coi pop corn in mano a guardare Candreva e Mauri fare il bello e cattivo tempo. Toglie le ganasce nella ripresa, ma non va oltre i venti chilometri orari. Nel finale da un suo errore poteva nascere il 2-3 laziale. Si rimetta in forma, dopo il rinnovo lo aspettavamo più decisivo. Vederlo così è imbarazzante. Sabatini ne tenga conto.

MANOLAS 6,5: Tiene in piedi il Tempio sacro nonostante il terremoto del primo tempo. Nella ripresa trova l’armatura sacra e torna a fare la differenza andando a tappare anche le falle create da Maicon. Salva le coronarie a 3’ dalla fine anticipando Klose e nel recupero andando a prendere per le trecce Cavanda in contropiede. Ma quanta sofferenza.

ASTORI 6: E’ stato al centro del primo derby stagionale, quello di mercato. Forse anche per questo Garcia lo ha preferito a Mbiwa. Parte male con un appoggio sbagliato che porta al tiro Candreva e in generale le sue corde sembrano non tenere un match teso e ruvido come il derby. Anche lui nella ripresa beve l’elisir di Garcia Panoramix e cambia volto.

CHOLEVAS 6,5: Anderson è il cliente più ostico del momento in serie A e il greco lo prova sulla propria pelle dopo mezz’ora. Sbavature ne compie pure lui, ma nella tempesta è uno dei pochi a non perdere l’ombrello e nella ripresa diventa una delle frecce più preziose nell’arco di Garcia. Ha la faccia adatta per un derby, lo sapevano bene ad Atene.

NAINGGOLAN 4,5: Il Ninja al 25’ fa Harakiri: al 25’ il flipper col pallone che gli sguscia dai piedi innesca il contropiede letale della Lazio e al gol di Mauri. il belga si dispera e non ne esce fuori collezionando falli e errori. Resta negli spogliatoi. Prima vera gara deludente quella di Radja, peccato sia capitata proprio nel giorno più importante. (1’st Strootman 7,5: gli bastano per tre minuti per entrare nella storia del derby con un assist delizioso per Totti. La lavatrice lava via lo sporco, e stende gli avversari come stracci imponendo il suo pressing su tutta la retroguardia biancoblu. King Kevin ha spazzato via in 45’ minuti quasi 10 mesi di agonia e sofferenze. Ci prova anche dalla distanza, ma Marchetti lo ferma. Ha cambiato la partita, l’acquisto più importante)

DE ROSSI 6: Lo vive male, basta guardargli la faccia nel riscaldamento. Ma stavolta lo gioca abbastanza bene. Soprattutto nella ripresa quando tiene i nervi saldi e impedisce alla Lazio di rovinare i sogni di rimonta dei suoi con un paio di schermi difensivi essenziali. Non è tra i protagonisti e forse non lo sarà mai in un derby visto quanto lo sente, ma almeno non perde la testa.

PJANIC 6: Dovrebbe essere lui il compositore delle colonne sonore del centrocampo, ma nel primo tempo resta in un angolo col violino in mano e lo spartito in tasca. Altra musica nella ripresa quando Ljajic accende lo stereo e il bosniaco inizia a danzare per il campo regalando i colpi che sa. L’impressione è anche lui, come tutta la squadra, abbia giovato dell’ingresso di Strootman.

ITURBE 6: Prova a sgusciare tra le maglie biancocelesti e si prende pure un paio di randellate da Cana, ma in fin dei conti resta solo tanto fumo. L’arrosto lo tira fuori nella ripresa e lo scaglia bollente sulle mani di Marchetti. Ancora non decisivo, ma sta sul pezzo e contribuisce a creare confusione a De Vriij e compagni. (35’st Destro 5,5: due palloni, due nulla di fatto)

TOTTI 9: Gioca il 40° derby e sembra di avere 40 di febbre per quanto è in preda alla rabbia. Il delirio però non prende il sopravvento, resta lucido, e nel secondo tempo rifila due supposte a tutti quelli che pensano sia il male della Roma. E’ il 10° gol in un derby, un altro record. Poi arriva il capolavoro che vale una statua, che spacca in due la Sud, che regala alla città eterna un altro monumento. Togliete il Marco Aurelio al Campidoglio, ora è il turno di Francesco. Il selfie più bello, una delle giornate più belle.

FLORENZI 5: Frodo cade nella trappola degli orchi e smarrisce subito l’anello magico. Nel primo tempo tocca pochi palloni e anche in fase di ripiegamento arriva con qualche secondo di ritardo. Finisce per galleggiare tra le linee senza riuscire a mettere la testa fuori. Prestazione inutile. (1’st Ljajic 6,5: Adem riporta verve e fantasia a un attacco piatto. Il suo possesso palla permette alla squadra di salire, e quando si mette a dialogare con Pjanic e Totti la Sud riprende fiato. Prova anche a chiudere il match con un tiro a giro che finisce fuori)

GARCIA 6: Qualche errore di formazione c’è (per non parlare della condizione fisica della squadra) come quello di tenere fuori Ljajic e Strootman da un derby, e insistere con un Maicon che sembra un ex. C’è però pure il merito di aver tenuto Totti in campo nella ripresa e aver azzeccato la tempestica dei cambi. Non riesce a vincere l’ennesima sfida decisiva, ma stavolta la reazione lascia ben sperare anche se i problemi rimangono. E’ primo con la Juve, almeno per un po’.