Roma-Genoa 3-1 LE PAGELLE: Koné ingrato. Soulè-Dybala, Tango di Capodanno

Chissà, forse avrebbe voluto mostrare di più al tecnico che lo ha promosso titolare. Ma per 85 minuti l’unica cosa a cui deve stare attento è il livello di umidità dell’Olimpico e un’incursione di Østigård. Nel finale arriva la rete della bandiera con doppia deviazione. Non è un tipo da cenone, tombola e gambe sotto il tavolo. Mette grinta e attenzione anche in quei momenti in cui altri abbasserebbero la guardia. Evitando quel giallo che gli farebbe saltare la sfida con l’Atalanta. Qualche grattacapo in più con Colombo, ma niente di non risolvibile. (73’ Ghilardi 6: niente da dichiarare) Promosso ancora come perno centrale di una difesa che ha ben poco da soffrire contro un Genoa a tratti arrendevole. Il polacco però mostra ancora personalità e da un suo lancio nasce anche la rete del vantaggio. Un altro step di un percorso che necessita di pazienza Pubalgia o no, bisogna stringere i denti. Lo spagnolo strappa subito un pallone ad Ekuban e impone una superiorità che dura per tutta la gara. Senza strafare ma con un alta percentuale di anticipi e duelli vinti. Al momento è imprescindibile Fa scorrere Soulè su quei binari che portato a stazioni sicure. Per il resto amministra le ultime fatture di un 2025 decisamente positivo per il turco dopo annate buie. Nella ripresa cerca il poker da posizione difficile e offre sempre uno sbocco interessante sulla destra. Attore non protagonista di un reparto in cui giganteggia Koné. Ma la prova di Bryan è comunque attenta se si esclude un passaggio killer davanti l’area amica che manda Vitinha in porta. Forse anche la diffida sulla schiena lo frena nel secondo tempo ma trova comunque lo spazio per sfiorare il poker prima di uscire. (73’ Pisilli 6 : gestisce bene, ma è sfortunato nella deviazione del 3-1) De Rossi lo ha voluto a tutti i costi a Roma e stasera ne ha subito le conseguenze indirette. Il francese non ha solo arato il campo aspirando ogni sospiro e ogni possibile ripartenza. Ci ha messo il piattone anche sul gol del raddoppio dopo un’azione corale magnifica avviata proprio dal suo passo alla Predator. Nel primo tempo ha una percentuale del 100% di passaggi riusciti. Sontuoso Norton chi? Il brasiliano mette su il Disco Samba e prepara in anticipo il trenino di Capodanno facendo vedere i sorci verdi al terzino del Genoa pur senza strafare come in altre occasioni. Nel secondo tempo anche lui si rilassa un po’ e finisce per sparire dalla gara. (85’ Rensch sv) Altro “colpo” di DDR. Ma subito dopo l’abbraccio non c’è spazio per i sentimentalismi. Dopo meno di un quarto d’ora, infatti, l’argentino sfrutta l’errore di Vasquez e infila Sommariva sul primo palo portando a cinque il bottino stagionale. Poi continua a imperversare favorendo anche il tris di Ferguson. (56’ El Shaarawy 6,5: altro ex della gara, non mette il coltello nella piaga ma regala comunque giocate gradevoli tra cui un tentativo di rovesciata). Ritrova la posizione ideale per cercare quel gol che all’Olimpico manca da un anno intero. Non arriva nemmeno stavolta ma dai piedi della Joya nasce sempre qualcosa di letale e imprevedibile. E ci vogliono prima il palo e poi i guanti di Sommariva a impedirgli di chiudere alla grande un anno decisamente complicato. Nella ripresa mantiene la voglia. Dopo le bacchettate arriva la maglia da titolare, più per necessità che per volontà reale. Ma l’irlandese risponde alla grande. In mezz’ora sbatte sul tavolo: assist, gol e un altro tentativo ben parato da Sommariva. Tutto quello che ci si aspetta sempre. Evan ha nascosto per una notte le note scanzonate di Temple Bar per proporre uno scorcio imponente di Giant's Causeway. Nella ripresa qualche sbavatura di troppo. (85’ Dovbyk sv). Sembrava preoccupato alla vigilia, ma la Roma gli toglie subito il pensiero. Un primo tempo sontuoso quello dei giallorossi che chiudono la pratica in mezz’ora aumentando la potenza di fuoco offensiva che fin qui si era vista decisamente poco. Risposte positive e barile ben raschiato in un fine anno che i giallorossi chiudono in zona Champions. Nella ripresa ritmi più bassi e forze risparmiate per Bergamo.