Inizia col botto la stagione della Roma di Garcia. Tre punti sofferti, ma meritati contro la Fiorentina. Protagonisti assoluti Nainggolan e De Sanctis, ma nella melodia feroce della squadra giallorossa emergono gli acuti di De Rossi, Pjanic, Iturbe, Gervinho e del solito Totti. Sufficienti le prove di Manolas e Astori, meno bene Cole.
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Roma-Fiorentina 2-0 LE PAGELLE De Sanctis: tre parate da tre punti. Nainggolan è una furia, Pjanic una delizia
Il centrocampista belga alza il sipario sul campionato, De Sanctis e Gervinho mettono in cassaforte la vittoria.
DE SANCTIS 8: Nel primo tempo ci si chiede se non è il caso che la Roma gli compri un tablet almeno può concedersi un po’ di svago visto che il trend sembrava essere quello della scorsa stagione. Zero pericoli e niente apprensione. Nella ripresa da spettatore il Pirata diventa protagonista assoluto con due miracoli su Ilicic e Babacar che salvano la Roma e rispondono a qualche ingeneroso dubbio sulle sue condizioni. Nel finale un’uscita da cuori forti mette la ciliegina sulla torta.
TOROSIDIS 6: Essenziale, ma mai banale. Il capo della truppa ellenica aiuta Manolas e non bada al sodo quando capisce che deve spazzare l’aerea. Si fa vedere anche in fase offensiva dove alterna discese interessanti e cross non perfetti. Nella ripresa entra Joaquin e le discese si trasformano in salite affrontate con la testa bassa e il sudore sulla fronte.
MANOLAS 6: Passa dal Pireo all’Aventino e in una settimana si ritrova subito in campo contro due colossi come Babacar e Gomez e con un macigno sulle spalle: sostituire Benatia. Tanti tremerebbero, non Kostantinos da Naxos. Primo tempo più che sufficiente, nella ripresa soffre la fatica e la difesa soffre più del dovuto. Garcia se ne accorge. (66’ Keita 6,5: riporta un po’ di serenità)
ASTORI 6: Appare poco. Il che per un difensore non è un male assoluto soprattutto se ad apparire meno sono i suoi avversari. Liscia un colpo di testo dopo 10’ poi amministra l’aerea e mostra una discreta tranquillità. Rimedia un giallo e soffre nei venti minuti di fuoco della Fiorentina nella ripresa, ma per fortuna c’è De Sanctis.
COLE 5,5: Sa che ancora non può osare come ai tempi londinesi, e con grande saggezza resta sulle sue nei primi 45’. Nella ripresa prende coraggio, prova ad alzare il raggio d’azione ma è richiamato dietro dall’assalto della squadra di Montella subendo la maggiore freschezza di Ilicic. Dicevano fosse inadatto per la serie A, sembra solo un po’ spaesato.
NAINGGOLAN 7,5: La prima gioia ha le sembianze di un guerriero post moderno: cresta bionda, un’infinità di tatuaggi e gli occhi da Ninja. Stasera Radja è stato il capo ultras dell’Olimpico. Prima fa scaldare la voce della Sud con un tackle su Gomez che spezza il fiato della Fiorentina, poi fa esplodere di gioia i 45 mila con un gol di cui è regista e attore (con la partecipazione straordinaria di Gervinho). Nella ripresa batte il ferro caldo davanti la difesa e quando può riprova a farsi vedere lì davanti. A tempo scaduto ci mette pure l’assist per Gervinho.
DE ROSSI 7: Torna in trincea, trova qualche faccia nuova ma il suo obbiettivo non cambia: non far passare il nemico. La fortuna della difesa di Garcia più che nella forza dei centrali di difesa è nel ruolo chiave di capitan Futuro chiamato a scalare nel secondo tempo quando Manolas alza bandiera bianca.
PJANIC 7: La sensazione che questo possa essere l’anno dell’esplosione definitiva di Mire diventa quasi certezza quando lo si vede orchestrare in campo. Nasce da lui ogni idea, parte da lui ogni azione, non c’è una comanda che non passi sotto la sua super visione. Nel secondo tempo regala a Gervinho l’occasione per chiudere la partita, ma l’ivoriano se la divora.
ITURBE 6,5: Tiro senza pretese al 12’ poi innesca il turbo e la difesa viola tira fuori il rosario costringendo Guida a tirare fuori a sua volte cartellini e rimproveri. Protezione della palla, accelerazioni, inserimenti, una sana cattiveria e una sintonia con Totti che promette grandi cose. L’acquisto più caro della Roma americana debutta alla grande e si becca tanti applausi da un Olimpico che già lo ama. (76’ Ljajic ng: non punge)
TOTTI 6,5: Passano mesi, stagioni, anni, presidenze, loghi, sponsor tecnici e governi. Il calcio cambia, e forse si impoverisce un po’ (almeno quello italiano). C’è però una certezza destinata ancora a non mutare e risponde al nome del capitano. Vuoi o non vuoi è lui a far correre il pallone e di conseguenza a far correre compagni e avversari. Fulcro del gioco di una Roma che domina il primo tempo. Nella ripresa quando cala lui, cala tutta la squadra. Standing ovation, L’ennesima. Non cambia mai. (70’ Florenzi 6: porta legna quando il fuoco sta per spengnersi)
GERVINHO 7: Inizia una gara di corsa con Iturbe destinata a durare un’intera stagione mentre sotto porta prosegue una lotta che inizialmente non lo vede vincente e regala a Neto il 7 in pagella. Proprio da una respinta del portiere su tiro dell’ivoriano nasce però il gol di Nainggolan, poi la perla con una foto sotto la Sud che consegna definitivamente i tre punti alla Roma. Felice confusione tinta di nero fascino che spesso si rivela vincente.
GARCIA 7: La sua Roma sa mostrare i muscoli, sa soffrire e a tratti sa anche divertire. Debutto da tre punti per Rudi che spazza via i tanti timori della vigilia restituendo all’Olimpico una notte magica e sudata. Sia per le condizione atmosferiche, sia per la caparbietà di una Fiorentina che nella ripresa prova a togliere il sorriso dal volto del francese.
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