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Roma-Fiorentina 2-0 LE PAGELLE De Sanctis: tre parate da tre punti. Nainggolan è una furia, Pjanic una delizia

Il centrocampista belga alza il sipario sul campionato, De Sanctis e Gervinho mettono in cassaforte la vittoria.

Francesco Balzani

Inizia col botto la stagione della Roma di Garcia. Tre punti sofferti, ma meritati   contro la Fiorentina. Protagonisti assoluti Nainggolan e De Sanctis, ma nella   melodia feroce della squadra giallorossa emergono gli acuti di De Rossi, Pjanic,   Iturbe, Gervinho e del solito Totti. Sufficienti le prove di Manolas e Astori, meno   bene Cole.

DE SANCTIS 8: Nel primo tempo ci si chiede se non è il caso che la Roma gli compri   un tablet almeno può concedersi un po’ di svago visto che il trend sembrava essere   quello della scorsa stagione. Zero pericoli e niente apprensione. Nella ripresa   da spettatore il Pirata diventa protagonista assoluto con due miracoli su Ilicic e   Babacar che salvano la Roma e rispondono a qualche ingeneroso dubbio sulle sue   condizioni. Nel finale un’uscita da cuori forti mette la ciliegina sulla torta.

TOROSIDIS 6: Essenziale, ma mai banale. Il capo della truppa ellenica aiuta Manolas   e non bada al sodo quando capisce che deve spazzare l’aerea. Si fa vedere anche in   fase offensiva dove alterna discese interessanti e cross non perfetti. Nella ripresa   entra Joaquin e le discese si trasformano in salite affrontate con la testa bassa e il   sudore sulla fronte.

MANOLAS 6: Passa dal Pireo all’Aventino e in una settimana si ritrova subito in   campo contro due colossi come Babacar e Gomez e con un macigno sulle spalle:   sostituire Benatia. Tanti tremerebbero, non Kostantinos da Naxos. Primo tempo più   che sufficiente, nella ripresa soffre la fatica e la difesa soffre più del dovuto. Garcia   se ne accorge. (66’ Keita 6,5: riporta un po’ di serenità)

ASTORI 6: Appare poco. Il che per un difensore non è un male assoluto soprattutto   se ad apparire meno sono i suoi avversari. Liscia un colpo di testo dopo 10’ poi   amministra l’aerea e mostra una discreta tranquillità. Rimedia un giallo e soffre nei   venti minuti di fuoco della Fiorentina nella ripresa, ma per fortuna c’è De Sanctis.

COLE 5,5: Sa che ancora non può osare come ai tempi londinesi, e con grande   saggezza resta sulle sue nei primi 45’. Nella ripresa prende coraggio, prova ad   alzare il raggio d’azione ma è richiamato dietro dall’assalto della squadra di   Montella subendo la maggiore freschezza di Ilicic. Dicevano fosse inadatto per la   serie A, sembra solo un po’ spaesato.

NAINGGOLAN 7,5: La prima gioia ha le sembianze di un guerriero post moderno:   cresta bionda, un’infinità di tatuaggi e gli occhi da Ninja. Stasera Radja è stato il   capo ultras dell’Olimpico. Prima fa scaldare la voce della Sud con un tackle su   Gomez che spezza il fiato della Fiorentina, poi fa esplodere di gioia i 45 mila con un   gol di cui è regista e attore (con la partecipazione straordinaria di Gervinho). Nella   ripresa batte il ferro caldo davanti la difesa e quando può riprova a farsi vedere lì   davanti. A tempo scaduto ci mette pure l’assist per Gervinho.

DE ROSSI 7: Torna in trincea, trova qualche faccia nuova ma il suo obbiettivo non   cambia: non far passare il nemico. La fortuna della difesa di Garcia più che nella   forza dei centrali di difesa è nel ruolo chiave di capitan Futuro chiamato a scalare   nel secondo tempo quando Manolas alza bandiera bianca.

PJANIC 7: La sensazione che questo possa essere l’anno dell’esplosione definitiva   di Mire diventa quasi certezza quando lo si vede orchestrare in campo. Nasce da   lui ogni idea, parte da lui ogni azione, non c’è una comanda che non passi sotto la   sua super visione. Nel secondo tempo regala a Gervinho l’occasione per chiudere la   partita, ma l’ivoriano se la divora.

ITURBE 6,5: Tiro senza pretese al 12’ poi innesca il turbo e la difesa viola tira   fuori il rosario costringendo Guida a tirare fuori a sua volte cartellini e rimproveri.   Protezione della palla, accelerazioni, inserimenti, una sana cattiveria e una sintonia   con Totti che promette grandi cose. L’acquisto più caro della Roma americana   debutta alla grande e si becca tanti applausi da un Olimpico che già lo ama. (76’   Ljajic ng: non punge)

TOTTI 6,5: Passano mesi, stagioni, anni, presidenze, loghi, sponsor tecnici e   governi. Il calcio cambia, e forse si impoverisce un po’ (almeno quello italiano).   C’è però una certezza destinata ancora a non mutare e risponde al nome del   capitano. Vuoi o non vuoi è lui a far correre il pallone e di conseguenza a far correre   compagni e avversari. Fulcro del gioco di una Roma che domina il primo tempo.   Nella ripresa quando cala lui, cala tutta la squadra. Standing ovation, L’ennesima.   Non cambia mai. (70’ Florenzi 6: porta legna quando il fuoco sta per spengnersi)

GERVINHO 7: Inizia una gara di corsa con Iturbe destinata a durare un’intera   stagione mentre sotto porta prosegue una lotta che inizialmente non lo vede vincente e regala a Neto il 7 in pagella. Proprio da una respinta del portiere su tiro   dell’ivoriano nasce però il gol di Nainggolan, poi la perla con una foto sotto la Sud   che consegna definitivamente i tre punti alla Roma. Felice confusione tinta di nero   fascino che spesso si rivela vincente.

GARCIA 7: La sua Roma sa mostrare i muscoli, sa soffrire e a tratti sa anche   divertire. Debutto da tre punti per Rudi che spazza via i tanti timori della vigilia   restituendo all’Olimpico una notte magica e sudata. Sia per le condizione   atmosferiche, sia per la caparbietà di una Fiorentina che nella ripresa prova a   togliere il sorriso dal volto del francese.