Il nulla, in tutte le sue sfaccettature. La Roma esce a pezzi dall’Olimpico e dal naufragio non si salva nessuno. A partire da Skorupski (che papera) per passare a una difesa in bambola totale. Da ridere anche le prestazioni di De Rossi, Gervinho e Ljajic. Una vergogna.
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Roma-Fiorentina 0-3 LE PAGELLE Skorupski si allena con Goicoechea. De Rossi: capitano al condizionale. Gervinho: non si campa di rendita!
La Roma esce a pezzi dall’Olimpico e dal naufragio non si salva nessuno. Serata vergognosa
SKORUPSKI 2: Consegna la qualificazione nelle mani della Fiorentina con una papera degna del peggior Goicoechea. Ci riprova pure nella ripresa. Specchio della mediocrità di un mercato monco. Possibile che in 4 anni non si è riusciti a prendere uno decente in porta? Un portiere della Roma che para un rigore poi non lo si vede dai tempi di Papa Giovanni II.
TOROSIDIS 4: Impreca Zeus e tutti gli dei dell’Olimpo quando di testa manda di fuori di un soffio, poi scende nell’Ade con tutta la squadra a specchiarsi nel mare di fango in cui hanno portato questa città. Altroché piazza difficile. (26’pt Iturbe 4: i soliti tiri alle stelle, lui che le stelle avrebbe dovuto farle vedere agli avversari. Per ora è solo una meteora)
MANOLAS 4: La crisi greca ha il volto disperato di Kostas. Preso per sostituire Benatia, sembra Kjaer con la tinta nera. Non può essere questo il valore di un giocatore cercato da quasi tutti i grandi club in estate. Naufraga nel Titanic giallorosso.
MBIWA 4,5: Prova a salvare Skorupski infrangendosi sul palo, si immola anche dopo lo 0-3 in area. Insomma lo spirito Masai non gli manca, peccato manchi tutto il resto: senso della posizione, sintonia coi compagni e piedi buoni. Altri sette milioni spesi mali. Pure lui se ne va in panchina per infortunio. (57’ Astori ng: a Formello ancora ridono)
CHOLEVAS 3: Intervento insensato su Fernandez in area e rigore per la Fiorentina. Inizia così la serata del greco, finisce così l’avventura europea della Roma. Joaquin non infierisce nemmeno più di tanto. Un terzino no eh?
KEITA 4: Non è tornato il sole, è arrivata l’eclissi. Quella che oscura sul campo anche la positività di Seydou che di piazze calde ne ha calpestate tante. Esce per infortunio, ma non basta per salvare la faccia. (44’ Verde 4,5: hai il futuro dalla sua per passare momenti migliori. Forse era meglio giocare con la Primavera)
DE ROSSI 3,5: E’ in cerca di vendetta dopo l’errore dell’andata, ma l’unica lezione che può impartire è: come guadagnare 6 milioni a stagione e non essere mai decisivo. Almeno in questa stagione. Capitan Futuro gioca col condizionale: potrei, dovrei, sarei. Nella realtà resta il fantasma del campione che fu. Basanta salta in area, e nessuno gli chiede il permesso.
PJANIC 4: Il Principino si è trasformato in ranocchio e nessuno prova neanche a baciarlo. In 4 anni ha messo alla berlina Zeman, ha ottenuto un contratto da 4 milioni per un paio di gol su punizione e si è nascosto dentro l’armadio nei momenti più importanti. Di top ha solo la capacità di parlare 5 lingue.
FLORENZI 4,5: Mordor lo schiaccia, lo annienta e a Frodo non resta che inginocchiarsi e arrendersi. Lui che è sempre uno degli ultimi ad arrendersi ma che si sarà pure rotto le palle di cambiare ruolo ogni quarto d’ora. Nella ripresa prova il tiro ma manda il pallone nella Sud deserta.
LJAJIC 4: Irritante fino al tiro con il quale impegna Neto (che finirà alla Juve, beati loro). Dopo quel tiro è ancora più irritante, è corrosivo. Nel finale viene pure espulso.
GERVINHO 3,5: Si sarà accorto che l’aereo è caduto, oppure sonnecchia ancora sognando i successi in Costa d’Avorio? L’arma letale dello scorso anno oggi è una pistola scarica e bagnata che si inceppa subito e cade dalle mani al primo bu in area. Non si campa di rendita.
GARCIA 3: Ha un altro record da portarsi in Francia: è riuscito dopo mezz’ora a far svuotare la curva Sud che lo aveva pure difeso con uno striscione. Gli errori dei singoli pesano come un macigno, segno che la serenità non è di casa. E se il padrone di quella casa non alza mai le tapparelle, è difficile che torni il sole. Montella (quel Montella bocciato da Baldissoni) lo umilia di nuovo. Eppure anche Firenze non sembra una piazza facilissima.
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