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Roma-Cska Mosca 5-1, LE PAGELLE: Gervinho e Iturbe divorano il Cska. Keita sembra uno zar. Manolas: ste olive so’ bone

Goleada della Roma nella prima di Champions contro il Cska Mosca: i giallorossi dilagano e chiudono la partita già nel primo tempo.

Francesco Balzani

Devastante, a tratti quasi commovente questa prima Roma da Champions che annichilisce i campioni di Russia. Oscar alla regia per Keita e Totti, ma la scena se la prendono le frecce giallorosse: Iturbe e Gervinho. In difesa Manolas non sbaglia nulla. Sulle fasce Maicon e Torosidis fanno il bello e cattivo tempo. Tutti promossi.

DE SANCTIS 7: Ipnotizza Doumbia dopo un quarto d’ora e la Sud festeggia come fosse un gol. Si ripete nella ripresa nonostante il risultato sia ampiamente chiuso. Non ci sta proprio a prendere il gol, ma alla fine si arrende. Pirata nell’anima.

MAICON 7,5: C’è un altro mondiale nel 2015? No. Eppure Maicon ha conservato la stessa tigna, gli stessi stimoli, la stessa maledetta fame di terzini avversari. Ma il lungo digiuno non si può saziare solo qualche discesa. Così al 20’ fa esplodere un destro che Akinfeev può solo sfiorare. Nella ripresa è anche misericordioso e risparmia Nababkin da altre figure barbine concentrandosi a legnare in difesa e sbagliando solo la chiusura finale su Musa che concede al Cska il gol della bandiera.

MANOLAS 7,5: Alzi la mano chi rimpiange Benatia. Il greco, costato la metà del marocchino, ha avuto un impatto devastante e conferma il trend positivo dei difensori centrali Sabatiniani. Agli attaccanti russi serve il colbacco per coprirsi dagli anticipi irruenti di questo ragazzo. Ste olive so’ greche, e so’ bone. (75’ Mbiwa ng: benvenuto, anche se entra lui e la Roma prende gol. Qualcosina di buono però l’ha fatta vedere)

ASTORI 7: Di Musa non si ricorda neanche la faccia grazie alla prestazione cristallina e senza sbavature del giocatore “mai cercato” da Lolito. Se ne parla poco, ma finora l’ex-cagliaritano non ha sbagliato nulla. Calmo, lontano dai riflettori, a tratti timido. Ma già forma con Manolas una coppia invalicabile. Nella ripresa si distrae un po’, fisiologico. Esce acciaccato prima della fine.

TOROSIDIS 7:Preferito in extremis a Cole, il greco non tradisce. Elmetto in testa e scudo in mano si scaglia contro la debole armata russa. Da un suo tiro respinto nasce la migliore occasione del Cska, ma De Sanctis impedisce che vengano giù gli Dei dell’Olimpo. Nella ripresa invece da un suo cross nasce l’autogol

NAINGGOLAN 7: Prende a cazzotti il povero centrocampo russo neanche fosse Rocky contro Ivan Drago. Dopo averlo messo all’angolo si calma un po’ e dopo due domeniche da primo attore concede agli altri di prendersi gol e ovazioni. Natcho e Milanov si sogneranno la sua cresta anche di notte. Il Ninja finora non ha fatto rimpiangere Strootman.

KEITA 7,5: Lui e la Champions si conoscono da bambini. E si vede. Il maliano infonde serenità ai compagni più di dieci compresse di valeriana. Non sbaglia un appoggio, non lascia uno spazio, non manca mai la presa. Con tutto il rispetto per Taddei, questo è di un’altra pasta.

PJANIC 7: Si vede poco, si sente tanto. Galleggia tra le linee ordinatissime del centrocampo tanto che stavolta può permettersi di buttare via la bacchetta e godersi lo spettacolo senza apprensione. Al 40’ sfiora anche il gol, ma trova la prima parata d Akinfeev. Si ripete al 60’ provando un tunnel beffardo al povero portiere russo. Nel finale passeggia nella steppa russa come uno zar.

ITURBE 8: Si presenta tra i grandi con un movimento e un gol da grande che fa deflagrare l’Olimpico. Ci mette anche l’assist per Gervinho. Veloce come Lamela, tecnico come Pastore, cattivo come Tevez. E’ il mix che da tempo cercava la Roma. Ma poteva andare tutto bene alla Roma? No, e infatti si fa male dopo 25 minuti. Sembra nulla di grave. (25’ Florenzi7: E’ meno dotato tecnicamente di Iturbe, ma la grinta è la stessa e alla fine dopo tanti tentativi arriva pure il primo mezzo gol europeo sporcato dalla deviazione di Ignashevich)

TOTTI 7,5: Potremo lasciare la pagella in bianco perché ogni parola risulta troppo piccola, troppo banale. A quasi 38 anni si ripresenta sul palcoscenico più importante e non sbaglia una battuta. Il lancio per il poker di Gervinho è salutare, è terapeutico per quanto è bello. Ma Totti stasera non è solo classe, è anche sacrificio e quando può torna a dare una mano in mediana. Sicuri che non sia Cristian? Una sberla a Prandelli, un cantico per chi ama il calcio. Gli manca solo il gol.

GERVINHO 8,5: Anticipato sul più bello dopo 2’, si riscatta con un assist delizioso per Iturbe e poi incastona due pietre preziose nella sua meravigliosa collana. La prima la puntella, la seconda la dipinge con una finta che manda al bar a bere una vodka Akinfeev e Ignashevich. Mai così bello in Europa. Nella ripresa continua lo show finchè Garcia non lo porta saggiamente a riposo. (70’ Ljajic 6: entra a festa quasi finita)

GARCIA 8,5: Sbatte in faccia a Conte, Capello, Ranieri e Spalletti seduti in tribuna la Roma europea più bella e rimanda al mittente le polemiche sterile per la vittoria di Empoli prendendosi per una notte la corona di Re d’Europa con un risultato storico che mette la Roma sul binario giusto. Sulla partita poco da dire, una Roma così affammata fa invidia anche allo slogan per gli abbonamenti scelto dal club.