A 4 giorni dal 6-1 di Barcellona, la Roma regala un’altro motivo di vergogna ai suoi tifosi perdendo con l’Atalanta nel turno a lei più favorevole. Difficile trovare una sufficienza nella sconclusionata squadra messa in campo da Rudi “non chiedo scusa” Garcia. Nemmeno De Rossi riesce a ridare vigore a una difesa che in linea non riesce nemmeno a mangiare un panino. Davanti Dzeko si perde nella confusione mentre Iturbe e Iago sbattono continuamente sui Raimondi e Brivio (mica Dani Alves). Siamo a fine novembre, ma si parla di acquisti e nuovi allenatori.
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Roma-Atalanta LE PAGELLE: Garcia: Roma ingiocabile. Maicon: di incommensurabile solo il nome
Difficile trovare una sufficienza nella sconclusionata squadra messa in campo da Rudi “non chiedo scusa” Garcia
DE SANCTIS 5,5: I motivi del suo impiego sono da ricercare nelle profezie di Nostradamus. Sul gol non potrebbe nulla nemmeno Batman con Robin sulle spalle, ma coi piedi e con la testa dimostra di essere un Pirata stanco e ingiallito dalle troppe tempeste. Bravo in uscita su Maxi Moralez.
FLORENZI 4,5: Torna finalmente terzino e ha di nuovo da servire al tavolo il cliente più esigente (Gomez) trovando non poche difficoltà. Alessandro però prova troppe giocate da Playstation 4 in un gioco che si avvicina a malapena al vecchio Sensible Soccer dell’Amiga. (70’ Maicon 3: Cambio ai confini della realtà calcistica, come il fallo da rigore. Di incommensurabile ormai ha solo il cognome.)
MANOLAS 5: Scuote la testa e forse pensa ancora a quel caldo pomeriggio di fine agosto quando il Chelsea era arrivato a un passo dal prenderlo. Solita prestazione di fisico e carattere con qualche sbavatura fisiologica visto che la linea difensiva della Roma pare l’elettrocardiogramma di un cardiopatico. Prova a tirare dalla distanza due volte, quasi per disperazione.
CASTAN 5: La scivolata in area alla mezz’ora su Denis sembra essere la certificazione ultima del suo recupero pieno, ma non è ancora il Leo dei record e lo si capisce dai pochi palloni toccati e dall’eccessiva staticità in alcune situazioni. Peggio di Rüdiger? No, e allora tanto vale provare il recupero completo del brasiliano.
DIGNE 4,5: Sembrava essersi messo alle spalle lo spettro di Parigi e quello di Messi, ma l’errore sul gol di Gomez è imperdonabile. Peccato perché nel grigiore di una giornata da dimenticare i suoi capelli biondi si erano fatti notare anche in fase di spinta.
PJANIC 4: E’ suo il primo, vero pericolo per la porta di Sportiello. Poi però si mette la bussola in tasca e si perde tra le maglie fitte di De Roon e Cigarini. Nemmeno le punizioni gli riescono più.
DE ROSSI 4,5: Torna in cabina di regia e in difesa la Roma sembra soffrire meno. Quando l’Atalanta alza il pressing però anche lui rivede gli incubi di un anno vissuto con la provvisorietà di un gioco anomalo. Non è aria di “annamo a vince” nemmeno quest’anno.
NAINGGOLAN 5: Ricordate la solfa “Radja a centrocampo è l’unico che corre”? E’ passato meno di un anno ma le cose non sono cambiate più di tanto colpa anche di un modulo che sembra aver fatto il suo tempo. Alla lunga si stufa pure lui e sbaglia pure una chiusura difensiva che per poco non regala lo 0-2 all’Atalanta.
ITURBE 4,5: Gioca come a Barcellona, come quando era bambino. Con pregi e tanti difetti. Stavolta i mormorii sembrano quantomeno troppo in anticipo rispetto a una serie di coraggiosi tentativi ed errori di concentrazione. Nella ripresa di rimette il frigo sulle spalle e fa pesare come un macigno l’assenza di Salah e Gervinho. La fortuna va conquistata. (82’ Torosidis ng: che cambio è?)
DZEKO 4,5: Quando la incoccia bene la palla finisce fuori, quando prova a servire un compagno viene anticipato. Non trova il 5° gol di fila anche perché non è uno abituato a vivere nel disordine, nella confusione di una stanza in cui non si trova nulla. Salvate il soldato Edin.
FALQUE 4,5: Inizia col frastuono del Camp Nou ancora nelle orecchie ma anche contro un Brivio qualsiasi trova difficoltà a superare l’uomo e a trovare il morso salva Roma. Sta male da tempo, non vuol essere un alibi ma è così. (61’ Sadiq 5,5: butta la palla e prega. Come con Verde. Ma siamo solo a fine novembre. Il ragazzo ha comunque mezzi interessanti ma che può fare in queste situazioni?)
GARCIA 3: Ingiocabile pure l’Atalanta? Si dice Pardon, ma ormai nemmeno le scuse servono più. L’anno scorso all’Olimpico era andato in scena il tiki taka di Reja che oggi giustamente prova qualcosa di più e umilia un tecnico in preda a deliri tattici e verbali. Da giugno si conoscevano i limiti di Rudi, da giugno si sapeva che la barca avrebbe navigato a vista. Questo voto va diviso con chi non l’ha difeso, ma l’ha tenuto. Va spalmato su 5 anni di vorrei, ma non posso. Su una mediocrità perpetua che rischia di rovinare brillanti acquisti e sogni nemmeno irrealizzabili visto il campionato galleggiante. E nemmeno le scuse servono più. Non con 33 gol subiti in 19 gare.
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