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Palermo-Roma 1-1 LE PAGELLE, Destro: chi s’accontenta gode. A Iturbe mancano 20 milioni. Paredes: esordio feroce

Nella Roma rimpinzata di riserve esce fuori ancora una volta la fumosità di Iturbe e i dolori di Destro che gol a parte fa veramente poco per convincere i dirigenti a credere ancora in lui.

Francesco Balzani

Ancora un pareggio, ancora una mezza delusione. Nella Roma rimpinzata di riserve esce fuori ancora una volta la fumosità di Iturbe e i dolori di Destro che gol a parte fa veramente poco per convincere la Roma a credere ancora in lui. Bene l’esordio di Paredes, male ancora una volta Pjanic. In difesa spiccano Cholevas e De Sanctis.

DE SANCTIS 6,5: Sorpreso anche lui dalla leggerezza di Astori regge in piedi la baracca con una parata plastica e prova a soffiare il vento sul veliero che però tarda a prendere il largo. Nella ripresa, dopo il gol di Destro, è decisivo ancora su Dybala come nel giorno del derby. Quando il portiere è il migliore c’è da preoccuparsi.

FLORENZI 5,5: Meglio del Maicon formato Zombie delle ultime settimane, ma è pur sempre un giocatore adattato in un ruolo che necessita urgentemente di ricambi adeguati. Fa valere le sue doti offensive quando c’è da spingere sul gas, ma in frenata sbanda anche lui.

ASTORI 4,5: Flemmatico sin dal primo minuto quando regala il vantaggio del Palermo. Un errore che pesa come un macigno per tutto il resto della partita. Si riprende a fatica dallo choc. Prosegue senza svarioni ma non dà mai la sensazione di sicurezza che assicura un Castan, un Benatia o un Manolas. Buona riserva, non un titolare da scudetto.

MBIWA 6: Subito un giallo pesante per Django che ha il compito scomodo di marcare uno degli attaccanti più forti della serie A. Prova a colpirlo, ma l’argentino è troppo veloce e finisce per esaurire i colpi. Ricarica nella ripresa quando aggiusta anche la mira e va spesso ad anticipare sia Dybala sia Vasquez.

CHOLEVAS 6: Taglia il campo coll’accetta, ma trova poca brace in attacco per appiccare il fuoco così si rimetta a fare legna in difesa dove dimostra ancora una volta di essere uno dei più in palla. Ora crede molto nei suoi mezzi, a volte troppo come quando a dieci dalla fine calcia al volo anzichè servire i compagni al centro.

PJANIC 5,5: Prendete il primo tempo del derby, fotocopiatelo e stampatelo al Barbera. L’unico fotogramma da salvare è quello della punizione che permette alla Roma di riagguantare la partita, ma dal bosniaco di colpi del genere è lecito aspettarsene di più. Anche nella ripresa galleggia tra le linee non assolvendo al ruolo di regista avanzato che l’assenza di Totti richiederebbe. Si sveglia nel finale, a giochi finiti.

PAREDES 6: Ricomincia, anzi comincia da Palermo la storia dal primo minuto dell’argentino che in patria paragonano a Riquelme. Non ha il passo dell’ex fenomeno del Boca, ma gioca a fronte alta e svolge diligentemente il doppio lavoro mostrando anche i denti quando la partita lo richiede. A noi sembra pronto. (33’st Maicon ng)

STROOTMAN 6: Complice con Astori sul gol di Dybala, complice con Destro del pareggio della Roma. La lavatrice sbaglia candeggio nel primo tempo dove ringhia tanto e abbaia poco. Il secondo tempo, invece, si apre con un assist feroce per Destro prima del ritorno davanti alla difesa. Un ruolo che svolge discretamente assicurando che la coperta non resti mai corta, ma che ne limita molto il raggio d’azione. Uno squalo in una piscina.

ITURBE 4,5: E’ costato 28 milioni, finora ha dimostrato di valerne almeno venti di meno. Ogni volta ci viene da dire: e’ la partita di Iturbe, ma non lo è mai. Arruffone, confuso, dispendioso. Lontano anni luce anche solo dall’idea di top player. Perchè a quel prezzo non puoi essere solo un giocatore discreto, devi fare la differenza. Esce per un Primavera, la dice tutta. (28’st Verde 6: esordio a sorpresa per il gioiello della Primavera. Se la cava bene ma casca troppo spesso)

DESTRO 6: In questi giorni si è parlato più di lui che di Napolitano. Al Barbera però Mattia nel primo ha tutto tranne che la voglia di spaccare il mondo e resta costantemente alle spalle del marcatore non andando mai incontro al portatore di palla. Nella ripresa sembra un altro e al primo pallone buona in spaccata supera Sorrentino e si riprende dopo quasi due mesi il tabellino dei marcatori. La dimostrazione che non è un killer? Anzichè prendere il pallone in fondo al sacco pensa all’ennesima esultanza. Nella mezz’ora restante sembra appagato, e nel finale sviene in area. Sufficenza stiracchiata grazie al gol.

LJAJIC 5: Nel primo tempo è il più intraprendete dei tre, il che non vuol dire che ruba l’occhio. Almeno però prova a saltare l’uomo e a creare scompiglio nella difesa rosanero. Ci riesce col contagocce anche perchè trova poca assistenza in Pjanic e Iturbe e finisce per intrecciarsi su sè stesso. I momenti d’oro di fine 2014 sembrano altra cosa. (34’st Totti ng)

GARCIA 4,5: Già mancavano De Rossi, Nainggolan, Manolas, Gervinho e Keita. Era necessario rinunciare pure a Totti e Maicon in una sfida così dura e importante per la corsa scudetto? Scelte a parte la sua Roma appare ancora una parente lontana da quella ammirata a inizio stagione, e senza i colpi di singoli oggi diventa difficile anche battere le neo promosse. Zero tiri in porta nel primo tempo, appena due nella ripresa. E dietro si balla ancora. Così non si va lontano. Infine i cambi: è utile far entrare Totti a 10 dalla fine?