Sbagliare è umano, provare a risbagliare è quasi diabolico. Dopo 3 minuti gioca orizzontalmente un pallone coi piedi a dieci metri dalla porta. Ci riprova al 70’, sempre con quei piedi che delicati non sono. Brividi, e niente più dopo l’erroraccio col Milan. Molto attento nelle uscite, con le mani, e su Vlahovic al 27’ anche se la conclusione è centrale. Nulla può sull’amico Spinazzola ma nel finale è ancora protagonista quando mura il possibile 2-1.
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