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Napoli-Roma 0-0 LE PAGELLE: Rüdiger vede Napoli e rinsavisce. Florenzi balla la tarantella con Insigne

A centrocampo solito lavoro duro di Nainggolan. Dzeko altra gara di sacrificio senza medaglie

Francesco Balzani

L’importante era non prenderle. E la Roma non le prende, ma nemmeno prova a darle al San Paolo. Scontato quindi promuovere in blocco la difesa fatta eccezione per un impacciato Florenzi. A centrocampo solito lavoro duro di Nainggolan. Dzeko altra gara di sacrificio senza medaglie, Salah è troppo opaco per essere vero.

SZCZESNY 7,5: Inizia la serata con un’uscita alla “ci salvi San Gennaro”. Il Santo lo ascolta e non arriva più un pericolo serio per 45 minuti (chi ci avrebbe scommesso 1 euro?). Nella ripresa la musica cambia e ci vogliono un paio di chiusure alla Bate su Hasmik e una su Mertens per spazzare via la paura. Riscatto completo in una settimana, la Porta Santa è blindata.

FLORENZI 5: La sfida tra i due talenti più schietti del nostro calcio è stravinta da Insigne. Il napoletano si mette a ballare la tarantella sulla fascia sinistra e manda sempre fuori tempo Florenzi che continua a palesare limiti da terzino. Ancora più evidente il buco su Hamsik nella ripresa. Le cose migliori (poche) le fa vedere quando oltrepassa il centrocampo. E’ uno dei suoi periodi più brutti, e più nervosi. (43’st Vainqueur ng)

MANOLAS 7,5: Canta “ci vorrebbe un amico” da inizio stagione, e stavolta qualcuno lo ascolta. Insieme a Rüdiger alza il muro davanti a Szczensy e si riconferma il santino da cruscotto della Roma, l’armatura da indossare quando l’assedio arriva alle porte. Il tuffo testa che affetta le speranze di gol di Higuain vale il punto anche se è rivedibile sull’entrata centrale di Hamsik nel finale.

RÜDIGER 7,5: Vedi Napoli (e Higuain) e poi muori? Non proprio. Il tedesco ricorre a mezzi leciti e meno leciti per togliere i babà dai denti del più forte giocatore della Serie A e si riprende qualche grammo di credibilità. Gara d’orgoglio e fisico a distanza con l’altro peso massimo nero Koulibaly. Non chiedetegli di impostare però.

DIGNE 7: Guinzaglio a corda corta su Callejon che non riesce quasi mai a trovare la zona di prato pericolosa. Il ripasso al manuale del bravo terzino è servito dopo qualche uscita a vuoto. Quando entra Mertens è costretto ad aumentare il livello di difficoltà e di pazienza visto che il belga lo prende pure a schiaffi.

NAINGGOLAN 6,5: Maniche tirate su, sedere sullo sgabello e muscoli e tatuaggi ben in vista: il braccio di ferro con Allan assomiglia a quello tra Stallone e Bob "Bull" Hurley in Over the Top. Suda così tanto nella fase di recupero che sbaglia qualche appoggia di troppo.

DE ROSSI 6,5: Si vede poco, e questo non è necessariamente un male visto il ruolo che ricopre. Smista traffico, nervosismi e emozioni davanti a una difesa tornata più sicura di sé proprio col ritorno di Capitan Futuro. Avanzando il raggio d’azione perde fluidità nel giro palla. Zittisce per qualche secondo il San Paolo ma la palla di Rudiger era già fuori quando incoccia la sua testa bionda.

PJANIC 5,5: Non è la gara ideale per uno abituato a ricamare e dipingere. L’unica pennellata del primo tempo viene sprecata malamente da Dzeko, poi si mette con pialla e calce a fare il lavoro sporco. All’Olimpico è spesso l’ammazza Napoli, al San Paolo è poco più che una comparsa.

SALAH 5: Polmoni e muscoli appannati dal lungo stop. L’egiziano crea la prima occasione da gol della partita poi si abbassa a fare il lavoro sporco e non trova mai un guizzo. La sua esplosività resta senza timer e Hisaj ne approfitta. (30’st Iturbe 6: sarà finalmente la sua gara? Ce lo chiediamo ogni volta, e ogni volta la risposta è no ma dopo il suo ingresso la Roma ritrova qualche bollicina. Manolas gli toglie involontariamente il pallone che poteva dare i 3 punti alla Roma)

DZEKO 6: La benda che gli cuce in testa Koulibaly attenuta un colpo di testa in area comunque poco convinto. Parte così una delle gare più sofferte dal soldato Edin che risponde presente, rispetta gli ordini e si mette al servizio dei compagni senza fare un fiato nel solito ruolo alla “Toni bosniaco” contro un Koulibaly formato Thuram. Commovente quando va contrastare Higuain nella sua metà campo: un duello tra numeri 9 tra chi sfrutta il lavoro della squadra e chi la squadra deve aiutarla a lavorare.

IAGO FALQUE 5,5: In una domenica inzuppata d’umiltà lui interpreta bene la parte tanto da assistere a bocca aperta pure a una veronica di Koulibaly. A volte però basta un guizzo di genio nella mediocrità per risolvere una partita. Lui invece è una linea piatta, senza sbalzi. Colpa anche del doppio ruolo che è costretto è ricoprire e che lo rende più utile in difesa che nell’area avversaria. (37’ Gyomber ng: altro cambio da studiare e capire per tutta la settimana anche perché arriva dopo l’unica fiammata offensiva della Roma. Comprate un terzino, ormai lo diciamo senza crederci più)

GARCIA 6: Umiltà e poca ambizione nelle due sfide verità. Per ora questo può e questo fa. Ottiene il suo primo punto al San Paolo, chiude porte e serrature a Sarri e esce indenne dal periodo a codice rosso della sua gestione, ma i dati restano da provinciale: 1 solo gol su azione nelle ultime 6 partite, zero tiri in porta, zero vittorie nell’ultimo mese e una vetta che si allontana. Inspiegabile poi il cambio di Gyomber.