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Juventus-Roma 3-2 LE PAGELLE Keita biblico, Manolas è una colonna corinzia, Iturbe uno squalo, ma il protagonista è Rocchi

La squadra di Garcia interpreta bene la prima partita dell'anno, ma tutto viene vanificato di nuovo dagli arbitri.

Francesco Balzani

Parlare di calcio, di voti, di giudizi è dura. Tutto viene vanificato di nuovo dagli arbitri. E la Juve è prima. L’Italia è felice.

SKORUPSKI 6: Ogni volta che la palla gli va sui piedi tremano il settore ospiti e tutte le tv romane. Con le mani fa poco, nel senso che non neutralizza i due rigori mentre è molto attento nelle uscite. Sul terzo gol è coperto da Vidal, ma che ce frega no?

MAICON 5,5: Indovina le diagonali, limita con tutti i mezzi Asomah e quando trova il varco aperto prova a fare male. Non è dirompente come al solito, ma l’avversario è di quelli tosti. Protagonista incolpevole sul primo rigore (il secondo procurato dopo quello di Manchester) e sull’azione del secondo resta troppo sulle sue. Anche nella ripresa Pogba lo beffa in un paio di occasioni.

MANOLAS 7: Una colonna corinzia in mezzo all’area giallorossa. Cambiano gli avversari, gli stadi, le motivazioni ma non il suo modo di affrontare il nemico a fronte alta e petto in fuori. Llorente se lo guarda, quasi ammirato e nella ripresa ogni velleità bianconera muore sui suoi piedi. Meglio di Benatia, forse anche meglio di Samuel. E quando prende a testate Morata ci diventa anche più simpatico.

MBIWA 6,5: Tarantino ha il suo nuovo Django. L’irruenza del francese intimidirebbe pure un Marine e sapendo di avere limiti in impostazione capisce quando è il momento di non badare al sodo. Nel finale arpiona un pallone a Morata che pesa una tonnellata. Un neo? Potrebbe evitare quei dialoghi da profondo rosso con Skorupski. Giusto per le nostre coronarie.

CHOLEVAS 6,5: Come a Parma parte come una furia tanto che Lichsteiner prepara la denuncia tanti sono i palloni che il greco gli scippa. Col passare dei minuti abbassa il ritmo, ma conserva la giusta concentrazione e lo svizzero non colpisce come al solito. Nel finale chiude bene su Tevez. Prova alla Danny the Dog.

NAINGGOLAN 6,5: Sbaglia due appoggi in partenza. Questa partita la sente, la vive. Ma appena presa confidenza col prato di Torino taglia con la sakana la nebbia a centrocampo abbassandosi su Tevez e andandosi a prendere Vidal nel finale neanche fosse il protagonista di Apocalypto. Le batterie però sono scariche, e alla lunga anche la sua riserva d’energia chiede aiuto.

KEITA 7,5: La sua faccia, quella di uno che ha vinto tutto, al momento del secondo rigore inventato per la Juve è lapalissiano: “Ma ndo so finito?”.  Il “pizzardone” dirige il traffico con una sapienza d’altri tempi. Il maliano è un gigante anche allo Juventus Stadium e i suoi tentacoli neri si vedono in ogni zona del campo, anche quando è chiamato a chiudere sulle incursioni di Tevez. Chiamatelo Messia.

PJANIC 5,5: Si concentra su Pirlo e perde di mano pennello e tavolozza per disegnare le sue consuete traiettorie. Partita diversa dal solito, meno scintillante, più oscura. Il terzo gol divorato in una settimana pesa come un macigno però. Per diventare un top player serve più cinismo. (40’st Paredes ng: gli tremano le gambe)

ITURBE 7: Gonfia le narici e va su tutti i palloni come uno squalo dando profondità sulla fascia quando la battaglia si accende in mezzo. Poi trova lo squarcio giusto, si infila e fa male a Buffon. Nel secondo tempo continua a ringhiare, fino a che non finiscono del tutto le energie. Ha un futuro da campione. (20’st Florenzi 5,5: un bel contributo di ossigeno, ma poteva fare di più)

TOTTI 6,5: Quante ne ha viste a Torino così? Troppe, eppure resta in campo e già per questo meriterebbe un 10. In più si prende e segna il rigore dell’1-1. Meno bene stavolta quando scende in regia e prova a servire i compagni. Si cala nel clima da battaglia. Esempio raro di tecnica e agonismo. Nella ripresa cala. (29’st Destro ng: non graffia)

GERVINHO 7: Una gazzella in mezzo a un branco di gnu. L’ivoriano saltella, corre, cerca spazio e varchi per fare male. Ne trova due a fine primo tempo: il primo lo sfrutta perfettamente assistendo Iturbe, il secondo lo spreca tirando alto. Nella ripresa con la difesa juventina stanca ha più libertà e regala un Bacio Perugina a Pjanic. Il bosniaco però lo scarta senza nemmeno leggere il biglietto. Nel finale mentre gli altri 21 calano, lui cresce.

GARCIA 6,5: Oggi più che mai ha capito che in Italia alcune partite non le puoi vincere. E non per demeriti tuoi. Ha pazienza, fa sfogare la Juve e la punisce appena si presenta l’occasione. Andrebbe, quasi tutto, liscio se non ci fosse Rocchi. Se l’arbitro avesse chiuso il primo tempo sul 1-2 nella ripresa per la Juve sarebbero stati dolori. Invece nella ripresa

ROCCHI 0: Il protagonista della partita è lui. Purtroppo per la Roma, purtroppo per il calcio italiano. Che schifo

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