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CSKA Mosca-Roma 1-1 LE PAGELLE Totti Bond: dalla Russia con amore. Nainggolan e Florenzi accendono il termosifone, De Sanctis lo spegne di colpo

Con successo l’esperimento Florenzi mentre a centrocampo domina sempre Nainggolan. Gervinho sotto tono.

Francesco Balzani

Nel gelo polare di Mosca la Roma di Garcia prima fa il check on line per gli ottavi, poi becca la gelata più brutta proprio all’ultimo secondo. A sbloccarla era stato ancora capitan Totti, bene il solito Manolas e un combattivo Astori. Con successo l’esperimento Florenzi mentre a centrocampo domina sempre Nainggolan. Gervinho sotto tono. L’errore di De Sanctis nel finale rovina tutto.

DE SANCTIS 5: Nel vuoto della Chimki Arena le sue urla si sentono ancora di più. Esce dalla cella frigorifera per murare Doumbia nel primo tempo. Nella ripresa due buone uscite, una parata centrale che poteva trasformarsi in presa e tanto sfregamento di guanti per tenersi caldo. Nel finale si imbambola sul gol del Cska e sono imprecazioni serie.

FLORENZI 7: E meno male che non è il suo ruolo. Frodo sembra giocare terzino da una vita e alterna diagonali benedette a discese velenose. Nel primo tempo sfiora due volte il gol e rimedia la punizione del vantaggio, nella ripresa sale e scende come un broker a Wall Streeth. Garcia nell’emergenza, ha trovato una speranza per il dopo Maicon. Jolly completo, nel vero senso della parola.

MANOLAS 7: Una cartolina a Benatia da parte del Kostas: grazie, ma non ci serve il tuo aiuto. Il greco mette in gabbia Doumbia e conquista ogni pallone alto arrivi in area di rigore. Nel finale con la difesa schiacciata non perde la calma e all’occorrenza spazza l’aerea senza tante scuse. Ancora una volta il migliore della difesa, all’unanimità.

ASTORI 6,5: Condivide con Cholevas l’errore sull’entrata in aerea di Doumbia. Segnatelo, è’ l’unico mezzo errore che commette. Per il resto assolve diligentemente il suo compito mantenendo posizione e nervi saldi così come all’andata. Stavolta per fortuna non si fa male. Nel finale indossa l’elmetto contro l’assalto russo e non sbaglia un colpo. Affidabile come un aspirapolvere Folletto.

CHOLEVAS 6: Meglio di Cole, ma non è che ci volesse tanto. Commette un solo errore quando si dimentica di Doumbia, per il resto mette da parte tigna e sfrontatezza e indossa l’abito da scolaro diligente per frenare Musa. Davanti si vede poco o nulla.

KEITA 6,5: Colbacco in testa, maniche corte e cervello fino nel gelo di Mosca. Il maliano non finisce più di stupire. Pattina sul ghiaccio come Carolina Kostner mantenendo equilibrio e possesso palla nei momenti duri. Unico appunto: rallenta il gioco quando la Roma prova a ripartire sul pressing russo a mezz’ora dalla fine.

DE ROSSI 5,5: Gli mancava la Russia sul tabellone del suo Risiko personale. Al di là di questo però c’è poco da segnalare se non il solito supporto difensivo con qualche sbavatura stile Bergamo che poteva pesare il pareggio ben prima del maledetto 93’. Quando sale non sempre fa un favore alla manovra. Sembra gli scotti il pallone tra i piedi.

NAINGGOLAN 7: La brina russa gli blocca inizialmente cresta e gambe. Il Ninja ci mette poco però ad acclimatarsi e appena sfilata la katana torna ad affettare gambe e palloni tipo l’eroina di Walking Dead. Guai però a pensare a Radja solo come combattente. Così come a Bergamo partecipa spesso e volentieri alla manovra senza macchiare mai il campo e infilando il 90% di passaggi riusciti. Si ritaglia anche un’occasione d’oro che fallisce di pochi centimetri. Andava tenuto fino alla fine (81’ Strootman 5: bentornato anche in Champions, ma non ha la lucidità giusta e da un suo errore arriva il contropiede russo)

LJAJIC 6,5: Con Totti parla una lingua telepatica neanche fossero sposati da 50 anni. Il serbo infila il terzo successo di fila anche senza gol o assist. Da applausi la rincorsa nel primo tempo a coprire lo spazio lasciato vuoto da Cholevas e la diagonale nella ripresa su inserimento di Dzagoev. Fallisce il raddoppio, anche per merito di Akinfeev. E’ cresciuto tanto come uomo squadra, speriamo mantenga la linea. Bravo Garcia. (87’ Pjanic ng)

TOTTI 7,5: Dopo Manchester conquista anche Mosca e per 90 minuti mette il francobollo su un passaggio del turno che sembrava raggiunto. Sembra James Bond nel film “Dalla Russia con amore”. Il capitano balla sulle punte, apri gli spazi, rimedia calci e metri di campo prima di spaccare la porta su punizione e far cadere i gufi davanti alla tv. A 38 anni e qualche settimana è ancora la stella polare della Roma di Champions, che piaccia oppure no. L’ennesima delusione arriva a un sospiro dal successo.

GERVINHO 5: All’andata aveva mandato ai matti la difesa russa, oggi si tiene provando in rare occasioni a saltare l’uomo e sbagliando una serie di appoggi perché non alza mai la testa. Il terreno gelato di Mosca non lo aiuta, ma non è il Gervinho di sempre. Nel secondo tempo addirittura peggiora. (77’ Iturbe 5,5: più frizzantezza rispetto all’ivoriano ma è troppo nervoso in difesa e non tiene mai il pallone)

GARCIA 6: Perché inserire un giocatore convalescente nel momento più delicato della stagione? Una domanda che non vuole contestare la prova di grande sacrificio della sua Roma, ma che rischia di mettere a serio rischio una qualificazione quasi ottenuta. La sua Roma non sarà brillante come ad inizio stagione, ma tra mille tempeste riesce a bagnarsi il meno possibile presentando una squadra solida e matura. Peccato non basti.