(di Francesco Balzani - ForzaRoma.info)La Juve è campione d’Italia, un verdetto che la Roma anticipa di 24 ore dopo una gara giocata con la testa scarica e nessun obbiettivo da centrare rimediando una figuraccia francamente evitabile. Il peggiore è senza dubbio Dodò, lo seguono a breve distanza Maicon, Pjanic e Ljajic. Male anche De Rossi e Romagnoli mentre in attacco si salvano Totti, Florenzi e il neo entrato Bastos.
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Catania-Roma 4-1 LE PAGELLE Dodò da infradito e asciugamano. Pjanic e Maicon irriconoscibili. Si salvano Totti e Florenzi
(di Francesco Balzani – ForzaRoma.info) La Juve è campione d’Italia, un verdetto che la Roma anticipa di 24 ore dopo una gara giocata con la testa scarica e nessun obbiettivo da centrare rimediando una figuraccia francamente evitabile.
DE SANCTIS 5,5: Né miracoli, né errori madornali ma se bisogna applaudirlo quando tiene sveglia la difesa, oggi bisogna criticarlo per l’anarchia della prima mezz’ora. Sul terzo gol compie un miracolo prima di inginocchiarsi a Bergessio e a Barrientos e smanacciare due palloni nel finale evitando la cinquina. La sua giornata più nera in un anno a tinte forti.
MAICON 4,5: Prova anonima per uno che di certo non passa inosservato neanche se dovesse mettersi occhiali e barba finta. Sotto il sole di Catania però il brasiliano sembra in vacanza e non incide né in fase difensiva, né in quella offensiva. Forse è già con la testa al Mondiale? Ci sta, ma domenica c’è la Juve.
CASTAN 5,5: Cambia compagni di reparto neanche fosse Wanda Nara, nell’imbarcata iniziale è di sicuro quello che ha meno responsabilità (difficile prevedere la sponda di testa di Bergessio per Izco). Nella ripresa abbassa la testa, si perde Bergessio e l’infortunio patito in settimana si fa sentire più del dovuto. Esce stremato e anche lui sotto la sufficienza. (11’st Benatia 5,5: torna il colosso, ma no basta nemmeno lui)
ROMAGNOLI 5,5: Finalmente centrale dopo tante belle prove da terzino. Parte bene con anticipi e carattere ma ha sul groppone il gol di Izco causato da un errore di posizione che neanche De Rossi riesce a correggere. Un po’ innervosito, si becca il giallo per un fallo su Bergessio poi proprio un intervento miracoloso sulla punta argentina lo rinfranca e nella ripresa riemergono i pregi del difensore di Anzio. Crolla dopo il 3-1. Ha sempre 19 anni.
DODO’ 4: Chiariamo subito: alla Roma serve un terzino sinistro d’esperienza per la Champions e lo si è visto anche oggi. Peruzzi e Izco bucano spesso dalla sua parte e un paio di buone diagonali oltre la solita intraprendenza in attacco non possono bastare a salvare una gara disastrosa, a tratti imbarazzante. Ha responsabilità su tutti i gol e davanti non aveva Di Maria o Robben. Nel finale si mangia pure un gol tanto per concludere la giornata. Resta una stagione positiva, ma il boom tanto atteso almeno da queste parti non si è sentito.
TADDEI 5: In quella che potrebbe essere stata l’ultima gara in maglia giallorossa, Rodrigo soffre il mal di Catania che gli riporta in mente ricordi decisamente amari. Non aiuta Dodò, non influisce in fase offensiva e galleggia in maniera pericolosa in mediana senza dare il solito contributo di sacrificio e sostanza. Unica macchia in una stagione decisamente al di sopra delle aspettative. Garcia lo manda in panca senza aspettare la fine del primo tempo (37’ Gervinho 5,5: dal samba spento di Taddei al Reggae dell’ivoriano. Cambia la musica, ma non il risultato. In più si mangia il gol del 2-2 e scivola in area a 15’ dalla fine)
DE ROSSI 5: Senza Benatia, Strootman e Nainggolan più che un muro è chiamato a costruire una fortezza. Mentre cerca i mattoni però gli avversari fanno breccia e anche lui va in affanno sbagliando anche qualche appoggio elementare. Unica gioia il lancio che innesca il gol di Totti, per il resto giornata da dimenticare anche per lui.
PJANIC 4,5: Si parla tanto di lui, e parla tanto anche lui. In campo col Milan più delle parole si era sentita la magia di un giocatore che quando è in vena porta il pallone con uno sguardo alle stelle, ma oggi al Massimino a fargliele vedere sono Izco e compagni e il bosniaco perde anche un paio di palloni sanguinosi sulla mediana. La costanza non è tra i suoi tantissimi pregi.
FLORENZI 6: Sguscia, scappa, si inserisce, prova anche la conclusione ma non sempre è pungente nella prima mezz’ora. L’assist di testa per Totti mette quella punta di concretezza che serviva a una prova più che vivace. L’anticipo miracoloso di Monzon gli nega il pallone del 2-2. Dopo il 3-1 continua a correre, ma lo seguono in pochi.
TOTTI 6: Lo scudetto è andato, il Brasile pure e l’aria di Catania non è mai salubre. Il capitano, però, dopo una partenza rallentata realizza il gol numero 235 e con una magia alla Gandalf manda in porta Gervinho. Due lampi nel deserto. Nel secondo tempo trova poche sponde ed è costretto ad arrendersi.
LJAJIC 4,5: Qualche verso in slavo con Pjanic, poi stende la tovaglia e si gusta il pic nic sul prato del Massimino concedendosi anche una pennichella. Non è solo colpa sua, per carità ma è uno dei pochi che non può permettersi di rilassarsi (11’st Bastos 6: Da vivacità, sfiora il gol e rischia di rimediare un calcione da karate nel solito clima da guerra civile di uno stadio da serie C. Che il Catania scenda, senza rimpianto alcuno)
GARCIA 4,5: La terza sconfitta, la prima veramente inaspettata che arriva però a campionato virtualmente finito. Non deve essere facile tenere alta la concentrazione quando non ci sono più obbiettivi, ma la figuraccia a Catania contro l’ultima della classe era da evitare, decisamente da evitare. Esclude Gervinho (seconda volta in questa stagione per scelta tecnica) poi cambia tutto al 37’ e la Roma appare per la prim
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