Una partita infinita e dannata che mette in mostra pregi e difetti di una squadra forte ma non matura. Dalle stalle in difesa alle stelle in attacco. Dalle papere di Torosidis e Rudiger alle sgroppate di Gervinho, la rabbia di De Rossi e la classe di Pjanic. E’ una Roma da pazzi, in tutti i sensi.
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Bayer-Roma LE PAGELLE: la benedetta di Pjanic, la vena di De Rossi, ma dietro è un pianto senza fine
Una partita infinita e dannata che mette in mostra pregi e difetti di una squadra forte ma non matura. Dalle stalle in difesa alle stelle in attacco
SZCZESNY 6: Il Chicharito lo ipnotizza su rigore e lo frega sulla ribattuta miracolosa a tu per tu. I veri pericoli glieli creano più i compagni che gli avversari. Nel finale resta in piedi ma non può nulla sulla prodezza di Kampl e sul pareggio pazzo di Mehmedi. Non è certo lui l’anello debole della difesa, ma quattro gol sono tanti.
TOROSIDIS 4,5: Quel braccio ruota come un’elica in area di rigore e spezza subito il fiato alla Roma come accadde a Maicon col City. Un’ingenuità clamorosa che pesa come un macigno. Continua a sbagliare, anche nel finale quando si perde l’avversario e la fiducia dei tifosi. Oggi è lui il terzino destro della Roma, lo è da un anno e mezzo praticamente. E questo pesa ancora di più.
MANOLAS 5,5: Prova a portare legno in una difesa di sabbia e argilla, ma anche lui nella prima mezz’ora cade sotto i colpi del Chicharito. Negli spogliatoi prende acciaio, marmo e tutto quello che può servire ad alzare un muro davanti a Szczesny, ma il risultato è lo stesso. Davanti è decisivo con la la sponda per De Rossi e tante spallate da buttafuori.
RÜDIGER 4,5: Non sale, non scende, non chiude e non imposta. Un tronco in mezzo al mare sbattuto di qua e di la che fa salire più di un dubbio: possibile non ci sia nulla di meglio in Serie A? Nella ripresa dà timidi segnali di risveglio, ma per ora sembra inadeguato.
DIGNE 5,5: Pure lui soffre il pressing asfissiante dei tedeschi e va in confusione sul 2-0. Il tempo di riordinare le idee e inizia un martellante lavoro sulla fascia che porta sciroppo a una Roma col termometro in bocca. Ha le palle, nonostante gli errori che però si ripetono pure nel finale.
FLORENZI 6: Usa meno fischiabotti e addobbi di Salah e Gervinho, preoccupandosi a pulire i resti di un party selvaggio. Ordinato, semplice, essenziale anche quando si tratta di coprire le falle di Torosidis. Nel finale vuole partecipare pure lui alla festa ignorando Gervinho e sparando su Leno un destro di fuoco.
NAINGGOLAN 5,5: Il ritmo a mille all’ora dovrebbe esaltarlo e invece inizialmente lo mette alle corde. Poi intuisce che qualcosa nella difesa tedesca non funziona e il ritmo lo alza lui provocando più di una crepa. Sulla simulazione capisce subito di aver sbagliato, sul fallo che poteva costare il rosso bacia i piedi dell’arbitro ungherese. Nel finale poteva abbassarsi un po’.
DE ROSSI 7,5: Cinquecento con gol, cinquecentouno con doppietta. Sporchi, brutti ma così importanti da mettere un cerotto perpetuo in bocca a chi continua a criticarlo. Capitan Futuro ruba il mantello a Superman e fa scoppiare le vene di mezza Roma. Dietro però cede anche lui.
PJANIC 7,5: Rigore per la Roma, dai 25 metri. E gol di Pjanic. Una sentenza, un supplizio, una strabenedetta ricorrenza che per la prima volta esce dai confini italiani. Quella però è solo una perla, dietro c’è tanto oro massiccio. Ogni azione, ogni sussulto passa dai suoi piedi. Anche quel corner che porta al pareggio della Roma.
GERVINHO 7,5: Ossessionato dall’uno contro uno, ma è l’uomo nero che fa nascondere i tifosi tedeschi sotto il letto e fa scattare all’impazzata l’allarme della BayArena ad ogni falcata, ad ogni incursione. Nel finale si aprono le praterie e il ghepardo si mangia mezza savana. Altro assist, stavolta per Iago. Nella città dell’aspirina è lui a far venire il mal di testa ai tedeschi. (85’ Dzeko ng: entra e la Roma prende gol, solo un caso)
SALAH 5,5: Si sarà risparmiato le giocate per Firenze. L’egiziano resta a secco e non trova i corridoi giusti lasciando la scena a Gervinho e limitandosi a un paio di discese da faraone e a un lavoro in copertura prezioso. (62’ Falque 6,5: raffredda un po’ il ritmo della gara, si mangia un gol a porta vuota che grida vendetta e prova a chiudere i giochi con un piattone alla vaniglia)
GARCIA 5,5: Dopo 20’ la sua Roma è sotto di due gol, lui è ancora sconfitto in Europa e Dzeko corre a scaldarsi. Colpa sua? Solo in parte visti i tanti errori individuali. Proprio individualità e carattere però rimettono i giallorossi sulla strada giusta.Nel finale un altro crollo, inspiegabile e inguardabile. Ha qualche alibi, ma la sua Roma soffre troppo anche quando dovrebbe amministrare il risultato. E la prima vittoria in trasferta europea slitta ancora, a questo punto forse al prossimo anno.
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