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Atalanta-Roma 1-1 LE PAGELLE Gervinho orfano di Totti, Marquinho vedovo di sé stesso. De Sanctis: prima papera romana

(di Francesco Balzani – ForzaRoma.info) Chi ha fatto più danni oggi? Garcia o Damato? Difficile dirlo.

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(di Francesco Balzani - ForzaRoma.info)Chi ha fatto più danni oggi? Garcia o Damato? Difficile dirlo. Limitiamoci al campo e a bocciare oggi Marquinho e Gervinho e a promuovere i neo entrati Ljajic e Pjanic. In difesa l’unico errore è di De Sanctis e costa tanto. A centrocampo prova da leader di Strootman, banale Bradley. Alla fine quarto pareggio di fila. Non vogliamo questo record.

 

 

DE SANCTIS 5: Il primo errore costa caro. Il Pirata aveva fatto venire i brividi a Garcia dopo un quarto d’ora, ma non ha alzato bandiera bianca e si è rimesso tra i pali della porta meno battuta d’Europa. Ha poco lavoro da sbrigare nel primo tempo anche grazie all’aiuto del palo e di Benatia. Poi nella ripresa la punizione beffa di Brivio che gli rimbalza tra le mani finendo alle sue spalle.

 

MAICON 6: Due tagli nel primo tempo da terzino tosto anni ’70 evidenziano una prestazione diversa dal solito con meno affondi e più attenzione in difesa rispetto alle ultime uscite. Ne paga però la manovra offensiva. Nell’ultima mezz’ora alza il raggio d’azione e si prende un rigore, che ovviamente l’arbitro non vede o fa finta di non vedere.

 

BENATIA 7: Martella Denis tanto da rischiare l’autogol dopo mezz’ora con un intervento provvidenziale che manda il pallone sul palo. E’ solo la punta di un iceberg solido, glaciale che fa gelare il sangue caldo di El Tanque e dei suoi compagni. Un neo? Procura la punizione da cui nasce il gol.

 

CASTAN 6,5: Meno appariscente rispetto al compagno di reparto, ma comunque impeccabile nella sua rasserenante normalità con la quale affronta glia avversari a prescindere da quale nome portino dietro la maglia. Stavolta a turno gli si presenta il piccolo Moralez e il possente Denis, cambia poco.  Non è certo colpa della difesa centrale oggi.

 

DODO’ 5,5: Più sfrontato (e meno terzino) rispetto a Maicon. Col passare delle partite  cresce la sua autostima e si forgia il carattere, segno che deve giocare di più. Nella Roma o in prestito altrove. Detto questo non crea danni e non stiamo parlando di un fenomeno, o ce ne saremmo accorti in questo anno e mezzo.

 

STROOTMAN 7: Se il calcio assegnasse gli Oscar lui vincerebbe spesso quello di miglior attore non protagonista. Preziosissimo in fase di ripiegamento, mai superficiale in quella di proposizione. Non molla mai e nel finale realizza il gol che allontana la prima sconfitta.

 

DE ROSSI 6: Schermo salva tutto, anche i fischi dell’ingeneroso pubblico di casa. Non qualche calcio di troppo da parte di Carmona e Cigarini che di certo non gli fanno passare i dolori all’alluce. Resta comunque a schiena dritta davanti alla difesa finché può senza però mai suonare la carica. (56’ Ljajic 6: Ignora un paio di volte Florenzi per cercare la battuta a rete. Poi cerca di dare brio, ci riesce nel finale servendo Strootman in occasione del gol. )

BRADLEY 5,5: Capitan America dovrebbe mandare in frantumi il carro armato bergamasco, ma nel primo tempo si limita a sorvegliare in trincea le intenzioni degli avversari. Nel secondo prova ad alzare l’intensità, ma aumentano solo gli errori. Il più evidente sotto porta dove calcia un pallone fondamentale come se stesse sul divano di casa a giocare alla playstation. Migliora sul finale e segnerebbe qualche minuto dopo, ma il guardalinee alza la bandierina.

 

FLORENZI 6: Tu chiedi, lui fa. Senza fiatare, ma stavolta anche senza stupire. Primo tempo di sacrificio su e giù per il campo che gli rende onore, ma poca gloria. Frodo senza Totti-Gandalf non può fare miracoli. Si rialza nella ripresa e nel finale solo un miracolo di Consigli gli toglie la gioia del gol. (87’ Ricci: esordio fortunato in serie A, auguri)

 

GERVINHO 5,5: Altro orfano di Totti, l’ivoriano nel primo tempo si fa notare solo per l’ammonizione procurata a Cigarini. Giocate a intermittenza e una generale sensazione di impotenza. Dall’infortunio non sembra più lo stesso. Contro la rimaneggiatissima difesa nerazzurra si doveva fare di più.

 

MARQUINHO 4: Terza chance dal primo minuto, terzo buco nell’acqua.  E tre indizi, si sa, fanno una prova. La sua partita inizia pure con una bella conclusione deviata in angolo da Consigli, ma poi si fa sempre più enigmatica. Nella nebbia emerge qualche ripiegamento difensivo prezioso e nulla più. Gioca con la faccia appesa, forse già sa di essere un ex. Alla Roma infatti serve altro, tanto altro. (61’ Pjanic 6,5: prova ad accendere la lanterna in mezzo al buio. Sarebbe servita la sua luce dall’inizio, non a partita impiccata. Riesce comunque a condurre la squadra al pareggio)

 

GARCIA 5:  Stupisce tutti con una formazione anomala, senza slavi né punte centrali, e l’inserimento di Marquinho dal primo minuto. Nel primo tempo ne esce fuori una Roma quadrata, ma poco divertente che trova difficoltà a creare gioco negli ultimi 16 metri e a fare possesso palla. Manca infatti il filtro tra centrocampo e attacco. Cambia atteggiamento nella ripresa, ma il gol di Brivio demoralizza la sua Roma. Poi ci si mette Damato a negare il pareggio. L’inserimento di Pjanic e Ljajic cambiano il match ed evitano a Garcia la sua prima sconfitta italiana. Ma perché erano fuori mister?