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Denver, la città della marijuana libera e del blues che ospita una Roma senza le vertigini

La realtà in cui la Roma è ora immersa. Denver, Colorado, dove i giallorossi domani faranno il loro esordio nell'International Champions Cup contro lo United

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DENVER - Seconda tappa della tournèe americana della Roma. Lasciata Boston ed il Fenway Park, con un ottimo ricordo della prima uscita impegnativa di stagione, anche se 'amichevole', la truppa giallorossa è sbarcata in Colorado: a Denver, capitale e principale città dello stato. Sarà questa la cornice che ospiterà l'esordio della Roma nell'International Champions Cup; la prima di tre, quattro in caso di finale, appuntamenti con le big d'Europa.

La seconda Roma di Rudi Garcia inizia a volare alto, a toccare vette che altri possono vedere solo col naso all'insù. Senza avere le vertigini, in senso figurato e non, la Roma approda nella 'Mile High City', ovvero la città alta un miglio. La sua altitudine, infatti, è di oltre 1600 metri al di sopra del livello del mare. Un vanto questo per gli abitanti che hanno omaggiato la loro 'superiorità' tingendo di viola la fila dei sedili del Coors Stadium che corrisponde esattamente al miglio sopra il livello del mare. Il Coors è l'impianto dove si giocano i match casalinghi dei Colorado Rockies, squadra locale di baseball; ma la città ha anche una squadra di Football: i Denver Broncos che militano nella NFL e disputano le gare interne nello Sports Authority Field at Mile High (dove sarà ospite la Roma contro lo United), ancora a ricordare quanto siano in alto. Julius Thomas e Knowshon Rockwell Moreno sono rispettivamente il ‘Tight End’ (estremo esterno d’attacco nello schieramento) ed il Running Back dei Denver Broncos e lo scorso 4 marzo erano allo Stadio Olimpico per assistere a Roma-Inter. Nel post partita si soffermarono con alcuni giocatori che concessero loro una foto ricordo di quel pomeriggio; allora la società giallorossa rivolse loro l'invito ad assistere alla gara della Roma nella loro città, nel loro stadio. Sembrava così lontana questa estate di appuntamenti a stelle e strisce, ma ora è qui e quel "Li aspettiamo il 26/7 a Denver!" cinguettato dalla Roma tra 24 ore sarà presente.

Gemellata con Potenza dal 1983, Denver è afflitta dalla piaga dell'accattonaggio. I senza fissa dimora sono una vera e propria popolazione che vive parallelamente ai più agiati. Da recenti statistiche emerge che il 64% dei senza fissa dimora proviene da famiglie con bambini; il 42% di questi sono donne ed un terzo del totale sono lavoratori che non percepiscono uno stipendio adeguato. Le motivazioni principali di questo fenomeno così diffuso a Denver sono: dalla perdita del proprio lavoro, ai costi di affitto o di mutuo, alle rotture interne alle famiglie. Ma la città non si arrende e non abbandona l'altra città, quella di chi vive senza un tetto per sè o la propria famiglia: sono molte infatti le associazioni che raccolgono donazioni in favore dei senza fissa dimora e gli istituti religiosi che offrono il loro aiuto, concreto e spirituale.

Un altro sottogruppo di popolazione che vive a Denver è quello degli ispanici di religione cattolica. Il nome dello stato di cui la città è capitale, il Colorado è di chiara origine spagnola. Fu inizialmente attibuito al fiume che attraversa quella terra (il Colorado appunto) perchè le sue acque apparivano di colore rosso, vista la vicinanza ai terreni del canyon. Perciò significa 'colorato', di rosso, sottinteso. I primi europei a calpestare quella porzione di America furono gli esploratori spagnoli. In cerca dell'oro che in quella zona non c'era, presto gli spagnoli lasciarono la terra; si avvicendarono poi con gli esploratori francesi e successivamente ancora con i messicani per il possesso della zona, ad est delle Montagne Rocciose. Agli inizi dell'800 gli Stati Uniti comprarono gran parte dell'attuale Colorado ed il 1 agosto 1876 diventa ufficialmente uno Stato Federato degli stati Uniti, ma l'influenza spagnola e messicana ancora è radicata nel territorio.

Dal punto di vista legislativo il Colorado è uno di quei pochi paesi al mondo che, per primo con un referendum datato novembre 2012, ha approvato l'uso ricreativo della droga leggera. La marijuana dunque è stata legalizzata dallo scorso 1 gennaio. Gli effetti sono stati piuttosto positivi, sui dati provvisori relativi al tasso di criminalità (diminuito del 5,6%) e sul numero di rapine e furti che è sceso rispettivamente del 4,8 e del 4,7%. Ma nonostante si inneggi alla marijuana come deterrente anti-criminalità e come grande esperimento riuscito, un nesso reale tra la liberalizzazione dell'una e la parziale positività dei dati finora raccolti non è stato riscontrato. Ma a Denver è quotidianità ed è molto comune imbattersi in un coffee shop dove poter consumare non solo cappuccini. Magari al ritmo di blues; Denver ospita il più antico Blues Bar di tutto il Colorado: lo Ziggies che proprio quest'anno festeggia mezzo secolo di vita.

Per gli amanti del clima secco, Denver è il posto ideale. Circa 300 giorni di sole all'anno, scarsa piovosità, rigido d'inverno e caldo d'estate ma con poca umidità sono le caratteristiche della città dal cielo sempre azzurro. Il vapore acqueo, ad un'altitudine come quella della capitale del Colorado, è ridotto e questo permette al cielo di essere sgombro di nuvole o addensamenti. Alle 2 pm (orario locale) di domani la temperatura raggiungerà i 35°. Non pochi da sopportare per Roma e Manchester United che si sfideranno sotto i raggi del sole di Denver.

Ha collaborato: Guendalina Galdi