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Roma Club Russia, quando il freddo non frena la passione

(di Lamberto Rinaldi) Neve. Ovunque ti giri. Per strada, all’Olimpico, a Siena, a Trigoria, sul profilo di Bojan, estasiato dalla Roma innevata. Ovunque.

Redazione

(di Lamberto Rinaldi) Neve. Ovunque ti giri. Per strada, all'Olimpico, a Siena, a Trigoria, sul profilo di Bojan, estasiato dalla Roma innevata. Ovunque.

E ne basta poca per mandarci in tilt, per far chiudere le scuole ad Alemanno, per far rinviare partite su partite (questa giornata solo due, ma in tutto sono sette le partite da recuperare), per farci rimpiangere l'estate e il solleone.

Ma la passione dei tifosi giallorossi non teme nè freddo nè neve e arriva a Mosca, capitale russa. Fredda solo a nominarla.

La storia di oggi racconta di Alessandro, una vita per il calcio, Presidente del Roma Club di Russia e di tutti gli altri, più di cento, romanisti sparsi tra Mosca, San Pietroburgo e in vari paesi post-sovietici. Il vento gelido dell'Est non ci ha fermato!

Innanzitutto, parlaci di te. Cosa fai in Russia e come sei diventato un tifoso romanistaAttualmente sto in Ucraina lavorando per la UEFA che organizza il prossimo Campionato Europeo 2012. La mia passione per la Roma cominciò nel 1999 quando per la prima volta nella mia vita ho visitato lo stadio. Era la partita contro il Bari, Vincenzo Montella ha segnato tre reti pero non li ho visti: ho guardato per tutta la partita verso la Curva Sud, perché prima non avevo mai immaginato che ci fossero ancora tifosi cosi appassionati della propria squadra. Sono voluto diventare uno di loro.

Quando è nato il vostro Roma Club e da cosa nasce l'esigenza di crearlo?Ufficialmente Roma Club Russia è nato il 8 di Marzo 2011 prima della partita della Champions League con lo Shakhtar Donetsk, ma infatti già avevamo organizzato alcune trasferte per i tifosi dai paesi post-sovietici grazie alla collaborazione e aiuto dall’UTR quando la Roma giocava le partite in Ucraina o Russia. Basta ricordare gli incontri con il Dynamo a Kiev o contro lo stesso Shakhtar. Inizialmente eravamo in pochi ma con l’entusiasmo si può andare lontano e lo abbiamo dimostrato.

Numero di iscritti?Il nostro Club sta crescendo poco a poco. Per oggi ci sono oltre 130 persone tra quali più di 50 iscritti sono i più attivi.

Seguire la Roma da così lontano è difficile? Dove vi riunite?Si può dividere la domanda in due. Non è difficile seguire la squadra: grazie a Internet e oltre possibilità di comunicare è possibile guardare tutte le partite della Roma, fare qualche analisi dopo, discutere sul nostro sito etc. Per quanto riguarda le riunioni visto le grande dimensioni dei nostri paesi abbiamo deciso di organizzare rappresentanze regionali con il centro a Mosca (che da nome al club): così cerchiamo di riunire tutti anche se non è possibile farlo così spesso in realtà.

Si parla della Roma in Russia? Totti, De Rossi e gli altri nostri campioni, hanno risonanza?Circa 3.000 visite al nostro sito ogni giorno dimostrano un vero interesse verso la Roma soprattutto dopo l’arrivo di Luis Enrique. Si è creata una comunità giallorossa qui che segue la squadra nonostante i risultati altalenanti: alcuni dei nostri effettivi hanno cominciato di tifare la Roma circa 20 anni fa. Non è neanche possibile di compararci con I club dei vari Barcelona, Real o Manchester ma la cosa più importante è la nostra fissità delle idee. La Roma non si discute si ama!

Credete nel progetto giallorosso e in Luis Enrique?Penso che si possa compararci con la gente romana: ci sono le persone che continuano a sostenerlo e credono nel nuovo progetto ma anche esistono quelli che hanno tremato ai primi risultati. Il nuovo progetto rappresenta una strategia mai vista in Italia e vale la pena vedere come finisca. Non è necessario paragonare tutto con la Barcellona e il suo gioco: basta aspettare il fine della stagione. E possibile che Luis Enrique crei un progetto unico ma adatto alle peculiarità locali.

Capitolo allenatore. Quando il mister era dato in bilico, si è parlato anche di un clamoroso di Luciano Spalletti. Che ne dici? E come sta andando il tecnico di Certaldo con lo Zenit?Quest’anno potrebbe essere ultimo per Luciano Spalletti, anche se ha quasi rinnovato: ha vinto il campionato russo, è riuscito far passare lo Zenit ai preliminari della Champions League. In somma, ha dato quasi il massimo a questa squadra. Ecco perché ha chiesto rinforzi alla società, vorrebbe capire se i dirigenti del club hanno voglia di andare avanti migliorando. Altrimenti potrebbe diventare il secondo Advocaat che ha detto di essere stato forzato a restare sulla panchina. Queste sono le ultime ipotesi dei giornalisti e esperti sportivi in Russia. Un eventuale ritorno di Spalletti a Roma è più ipotetico che reale.

Zenit, Rubin Kazan, Lokomotiv e CSKA. Il calcio in Russia sta diventando una realtà veramente importante?Non dimenticare anche dello Spartak e Dynamo di Mosca che potrebbero partecipare nelle coppe europee l’anno prossimo. Basta vedere se riusciranno a ripetere un simile successo anche nella prossima stagione per parlare di una realtà importante. Vedi l’Ucraina: dopo i quarti della Champions un anno fa lo Shakhtar è finito ultimo nel suo gruppo.

Siete mai venuti in Italia, come Roma Club, per vedere una partita? Avete in programma un viaggio a Roma?Verremmo appena Italia vince gli europei l’anno prossimo, magari!. Prima di tutto vogliamo fare una visita a Trigoria prima che cominci la nuova stagione. Riguardo le partite già siamo pensando di organizzare una intera visita allo stadia con il più possibile numero dei effettivi.

Nelle foto vi vediamo con Maria Sensi. In quale occasione l'avete incontrata? Quali sono le vostre iniziative?Era proprio la inaugurazione del nostro Roma Club Russia insieme con l’AIRC a Donetsk. In quanto alle iniziative anzitutto vorremmo stabilire rapporti con la nuova società per promuovere gli interessi della Roma nei paesi post-sovietici. Il nuovo progetto da buone possibilità di far affermarsi la Roma nei paesi post-sovietici.

La partita più bella che hai visto da tifoso?Juventus – Roma 2:2. Dopo il gol di Vincenzo Montella ho capito che ci avrebbe regalato lo scudetto.

 

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