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Bojan: “La Roma mi dà la felicità di giocare al calcio. Darò tutto per questa maglia”(FOTO e VIDEO)

Ecco le parole di Bojan Krkic nella sua prima conferenza stampa in giallorosso nel ritiro di Riscone Brunico.

Redazione

Ecco le parole di Bojan Krkic nella sua prima conferenza stampa in giallorosso nel ritiro di Riscone Brunico.

“Salve a tutti. Per prima cosa sono molto contento di stare qui, vengo da un grande club ma arrivo in un altro grande club. E’ un grande onore essere qui. Quello che è stato con Guardiola riguarda il passato, ora voglio pensare solo alla Roma ed è evidente che la presenza di Luis Enrique è stato un fattore determinante per essere qui”.

 

Il numero di maglia “Il 14 perché gli altri numeri che mi piacevano erano già occupati e poi mi ricorda campioni come Crujff e poi di Henry, mio amico”.

Che idea ti sei fatto del progetto “Credo che il progetto sia molto interessante, stimolante, per questo sono qui. Sarà quadra competitiva con mix di giovani e veterani, speriamo di dare grandi soddisfazioni ai tifosi”.

Il mister ha detto che ti ha voluto lui, ti da carica questo? “E’ una grande motivazione un grande stimolo e orgoglio di avere la fiducia di questo allenatore, oltre che grande del Barcellona”.

Che idea ti sei fatto di questa Roma, hai parlato con Totti? “L’attesa è stata molto lunga, ero ansioso di arrivare a Roma ma ora sono arrivato. Non ho avuto modo di parlare bene, ci siamo solo salutai ma nei prossimi giorni vedremo. Comunque sono bravi ragazzi”.

Grande fase iniziale di carriera, ora stallo. Roma è una scommessa per te? Coppia da sogno con Totti? “E’ vero, sono partito forte, avevo subito dimostrato le mie qualità ma nell’ultimo anno ho giocato poco, dando comunque il mio contributo. Giocare con Totti, De Rossi e Vucinic è motivo d‘orgoglio, dimostrerò le mie qualità anche qui”.

Desideri tornare al Barcellona al termine del prestito? “Il mio è un grande sogno. Voglio essere felice giocando a calcio. Questo me lo concede la Roma e darò il massimo per questa maglia. Mi impegnerò al massimo e farò il possibile per questa squadra. Il futuro non lo so ancora come andrà”.

I tifosi, l’accoglienza “Sono molto felice di avere come i tifosi della Roma mi hanno accolto, mi sono reso conto di come i tifosi dimostrino questo affetto viscerale per la squadra. Sono molto legati, rendono l’ambiente speciale. Lo avverto e ho voglia di avvertirlo in maniera sempre più forte”.

Contratto molto articolato, ci sono clausole obbligatorie. Le hai pretese tu per tornare al Barcellona? Nel tridente ti senti centrale o esterno? “Io non ho posto alcuna clausola. Volevo un club che avesse fiducia in me e la Roma lo ha fatto. Alla stampa dico che voglio essere qui, non ho posto alcuna clausola. Conta il presente. Tante cose possono cambiare,e il futuro non si può stabilire. Nei primi anni della cantera ho giocato da centravanti, mentre negli ultimi tre anni più largo, ma mi trovo a mio agio in tutte e te le posizioni del tridente”.

Cifra importante per il riscatto. Ti senti obbligato a fare bene? “Voglio fare benissimo perché la Roma possa arrivare più in altro possibile e contribuire con i compagni a fare felici i tifosi”.

Conferenza stampa di addio al Barcellona presenti anche Xavi e Puyol. Nella decisione ha inciso anche il consiglio dei compagni? “Sono orgoglioso che questi campioni fossero lì a salutarmi. Campioni sotto il profilo umano e calcistico. Anche Inieste e Pique volevano esserci ma non sono potuti venire. Quando ho detto loro l’idea di trasferirmi sono stati contenti, perché sapevano che sarei tornato a fare ciò che mi piace, ossia giocare”.

Paura che saltasse tutto? “In effetti è stata una trattativa che si protraeva. Mese molto lungo per me, non vedevo l’ora di arrivare. Seguivo su internet il ritiro, ora sono felice di essere qui e spero di ricambiare l’affetto dei tifosi. Lotterò per questa maglia e farò il possibile con il mio calcio per vincere”.

E' vero che hai la foto della Sud sul cellulare?“Non ho la foto della curva sud ma il video del derby che non vedo l’ora di vivere… forza Roma eh!”.