notizie rm

LA PAROLA ALL’ESPERTO, Andrea Colacione: “Innamorato di Marquinho. Lamela può diventare un top-player”

(di Andrea Corradetti) Chi ama il calcio internazionale non può non ricordarlo. Protagonista assoluto della storica trasmissione “Futbol”, in onda per anni su TeleRoma 56 con la brillante conduzione di Lamberto Giorgi e Stefano Piccheri,...

Redazione

(di Andrea Corradetti) Chi ama il calcio internazionale non può non ricordarlo. Protagonista assoluto della storica trasmissione “Futbol”, in onda per anni su TeleRoma 56 con la brillante conduzione di Lamberto Giorgi e Stefano Piccheri, Andrea Colacione era la star assoluta del programma.

Giornalista e grandissimo esperto di calcio sudamericano, il preparatissimo Andrea dispensava infatti commenti e giudizi su qualsiasi giocatore semi-sconosciuto del globo, catalizzando l’attenzione di spettatori sia di tifo giallorosso che di fede biancoceleste. Vera e propria star dei social network (la sua pagina facebook è visitatissima), la nostra redazione ha deciso di intervistarlo.

 

"Caro Andrea, tutti noi ti ricordiamo per la fortunata collaborazione a “Futbol”. Cosa ricordi di quella bellissima esperienza?

"“Preferirei non rispondere perché ci sono state alcune cose che non mi hanno fatto lasciare bene con questo programma. Dopo tanto tempo ho avuto chiarimenti con alcune persone e finalmente ho deciso di non gettare più benzina sul fuoco”

"Famosi erano i tuoi siparietti con Lamberto Giorgi e Aldo Donati. Nonostante ti sia sempre dichiarato come un opinionista superpartes, te la sentiresti di dare un voto al lavoro di Roma e Lazio?

"“Nonostante all’inizio fossi un pò scettico ti posso dire che se, da un lato, Lotito sta spengendo i sogni di tutti i tifosi biancocelesti, dall’altro, gli americani stanno portando avanti un progetto bello e convincente. Non so chi ci sia dietro questi investitori, ma posso dirti che Baldini e Sabatini sono sicuramente una garanzia assoluta. Walter lo reputo un grande intenditore di calcio che, nonostante qualche volta abbia sbagliato, ha sempre dimostrato di saper conoscere il suo mestiere. Inoltre, sono molto affascinato da Luis Enrique in quanto lo stimo sia come allenatore che come uomo. È una persona sportiva che sa riconoscere sia quando la sua squadra gioca bene sia quando i suoi giocatori hanno colto un risultato non meritato. Lo seguivo già dai tempi del Barcellona B e si vedeva già all’epoca che era un grande tecnico che sapeva far sentire tutti i suoi giocatori come parte del gruppo. Di quella squadra ero soprattutto innamorato di Thiago Alcantara, Montoya e Nolito. Quest’ultimo in particolare sta facendo grandi cose nel Benfica”.

"Non hai mai nascosto il tuo sfrenato tifo per il River Plate. Cosa pensi di Lamela? Può diventare un grandissimo del calcio mondiale?

"“Da grande tifoso del River ho sempre considerato Lamela come un giocatore molto acerbo. Devo dire però che Eric mi sta smentendo con i fatti. È un giocatore che sta dimostrando grandi doti sia tecniche che fisiche e che dunque può ambire veramente a diventare un top-player. Credo che grande merito della sua crescita sia di Luis Enrique. L’allenatore ha saputo sfruttare le sue caratteristiche, mettendolo sin da subito in quello che è il suo ruolo giusto. È chiaro come sia ancora un giocatore giovane, ma sta crescendo in fretta. Permettimi però di soffermarmi un secondo su Ricky Alvarez. Vederlo alla Roma, per me, sarebbe stato un sogno. Non posso paragonarlo con Lamela, ma il modo con cui tocca la palla mi ricorda addirittura Rivera.”

"Si parla moltissimo dell’arrivo in giallorosso di Marquinho. Che giocatore è? Nella Roma di Luis Enrique lo vedi più come terzino o come intermedio di centrocampo?

"Marquinho lo conosco benissimo ed è un giocatore di cui sono innamorato. Se impiegato nel suo giusto ruolo, sono convinto che possa fare veramente bene. Può fare anche la mezz’ala, ma la posizione dove rende meglio è sicuramente quella di ala sinistra. È un giocatore che ha una straordinaria corsa, un ottimo fiuto del gol e una buonissima tecnica nell’uno contro uno. Impiegarlo in difesa non solo sarebbe uno spreco, ma anche un notevole pericolo. Marquinho infatti è il classico terzino brasiliano molto bravo ad attaccare e molto meno bravo nel difendere. Sarebbe un terzino alla Jose Angel. Nel calcio italiano lo impiegherei come tornante offensivo in un classico 4-4-2. Non so se sia solamente una mossa per sviare, ma Marquinho sarebbe veramente un gran colpo.”

"Un tuo giudizio su due giocatori che in questi mesi sono stati continuamente accostati alla squadra giallorossa: Casemiro, Paulinho

"Casemiro è un giocatore molto bravo che a me piace molto. I giocatori che escono da squadre come il San Paolo, l’International, il Flamengo e il Santos difficilmente sono cattivi giocatori. Casemiro gioca davanti alla difesa, è molto bravo sia nella fase d'interdizione che in quella d’impostazione e ha una grandissima visione di gioco. Inoltre è molto abile anche nei colpi di testa e sa inserirsi anche molto bene nell’area avversaria. Il suo unico difetto è la lentezza nella fase di partenza, ma se si mette in moto difficilmente riesci a fermare le sue progressioni. È il momento giusto per portarlo in Italia, ha appena rotto con il suo allenatore e puoi portarlo via con poco. Paulinho invece è un buon giocatore, ma niente di più. E’un centrocampista che si limita al suo compitino, ma che non ti fa compiere assolutamente il salto di qualità.”

"Se fossi un dirigente giallorosso e avessi un budget di circa 7/8 milioni, quale sarebbe il tuo colpo di gennaio?

"“Tempo fa a quella cifra avrei portato Leandro Damiao. Lo conoscevo già tre anni fa e capii subito di che razza di giocatore si trattasse. Se fossi la Roma però cercherei adesso di puntellare la difesa. Impiegherei tutto il budget per cercare una valida alternativa ai titolari Heinze e Juan. Kjaer mi ricorda il Mexes inaffidabile dei primi tempi. Prenderei ad occhi chiusi uno tra Dedè del Vasco da Gama e Hummels del Borussia Dortmund. Se possibile, poi, cercherei anche una valida alternativa sulla fascia destra. Azplicueta del Marsiglia, Mariano del Bordeaux e Nei dell’International sono tutti quanti buonissimi giocatori che possono essere acquistati ad una cifra non esagerata. Il nome buono però la Roma ce lo potrebbe avere anche già in casa. Seguo molto la Serie B e sono convinto che Crescenzi diventerà un ottimo calciatore. Per chi cerca invece un centrocampista o un attaccante segnalo il buon vecchio Fred e il centrocampista del Borussia Monchengladbach, Patrick Herrmann.”