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Chierico a ForzaRoma.info: “Luis Enrique deve capire di più il calcio italiano”

(di Luca Parmigiani) Non è periodo positivo per la Roma di Luis Enrique. Gli ultimi risultati hanno gettato nella sconforto l’ambiente giallorosso, che non vuole vivere una stagione nell’anonimato.

Redazione

(di Luca Parmigiani) Non è periodo positivo per la Roma di Luis Enrique. Gli ultimi risultati hanno gettato nella sconforto l’ambiente giallorosso, che non vuole vivere una stagione nell’anonimato.

Per parlare del difficile momento della squadra, ai microfoni di ForzaRoma.info è intervenuto gentilmente Odoacre Chierico: campione d’Italia con Liedholm nel 1983 e quattro stagioni passate nella Capitale, l’ex centrocampista è critico sull’atteggiamento troppo offensivo del tecnico Luis Enrique.

È stato un mercoledì amaro per la Roma, con la sconfitta a Cagliari per 4-2. Quali sono i motivi di questa involuzione?“Una partita non fa testo, c’erano dei miglioramenti ma bisogna anche vedere contro quali squadre si gioca e gli episodi che accadono in campo, la Roma era un pochino migliorata ma non è che per quanto mi riguarda mi avesse soddisfatto tantissimo. Purtroppo nella fattispecie di Cagliari non è facile giocare con una squadra così squilibrata in avanti nel gioco offensivo. A mio avviso nel calcio italiano non si può giocare con troppi giocatori offensivi come vorrebbe schierare Luis Enrique”.

Di questo progetto di gioco quindi cosa non ti convince?“Io non ho visto nessun progetto di gioco, il progetto di gioco di una squadra si vede dal possesso palla, il possesso palla non lo inventa mica il Barcellona o Luis Enrique, il possesso palla lo facevamo noi con Liedholm nel 1982-83. Il possesso palla è una cosa importantissima che comunque si è sempre fatto, chi più chi meno. Fino a oggi onestamente purtroppo devo dire che la Roma non mi ha soddisfatto né sotto il profilo del gioco né per quanto riguarda i risultati. Magari si può giocare male però sei una squadra cinica, hai un’occasione, fai gol, ti difendi e ti porti a casa il risultato, però non è accaduto neanche questo. Non sono meravigliato. Il gioco del calcio italiano lo conosco troppo bene per non capire che non si può giocare con Josè Angel a sinistra e con Pjanic, Totti, Borini e Lamela, è difficile quando hai poi un centrocampo che è orfano di De Rossi, l’avevo già notato precedentemente, poi certo quando giochi con il Cesena e vinci 5-0 passa tutto inosservato”.

La tifoseria è delusa da una stagione in cui a febbraio la Roma è fuori dalla Coppa Italia, fuori dall’Europa League e sesta in campionato“È normale che i tifosi siano delusi e mugugnino. Purtroppo non possiamo fare niente, dobbiamo aspettare che Luis Enrique capisca di più il calcio italiano e diventi un po’ più concreto”.

E’ l’allenatore adatto quindi per il calcio italiano?“Gli allenatori hanno pregi  e difetti, non è che veda grandissimi allenatori, si potrebbe parlare di Ranieri  che in queste ultime due partite ha sbagliato nella gestione della partita. Non so se Luis Enrique sia giusto o meno, l’allenatore è giusto quando arrivano i risultati, è la legge del calcio. Lo stesso vale per i giocatori. Per adesso i risultati non gli danno ragione”.

Calciomercato: sono partiti Pizarro e Borriello ed è arrivato il solo Marquinho. D’accordo con le scelte della società?“Le scelte della società partono da un programma, credo che la Roma avesse bisogno di un difensore che potesse inserirsi anche sulla fascia sinistra, che poteva giocare sia al centro che sul lato. Con lo stop di Burdisso e avendo scoperto che Josè Angel era più bravo ad attaccare che a difendere forse sarebbe stato il caso a mio avviso di prendere un difensore che potesse integrarsi anche sulla fascia sinistra. Pizarro è un giocatore che non lo scopro io, è un centrocampista di rilievo, altrimenti il City non lo avrebbe preso. A volte i cicli finiscono, bisogna vedere quali erano i rapporti con la società”.

Domenica Roma-Inter, che gara sarà?"Creo che la Roma possa avere l'opportunità di riscattarsi, si incontrano due squadre un po' in crisi in questo momento, perchè nelle ultime due gare sia la Roma che l'Inter non sono andate granchè bene".

Sei grande amico di Carlo Ancelotti, come si trova a Parigi? Un giorno lo vedremo sulla panchina della Roma?“A Parigi penso che si trovi molto bene altrimenti non avrebbe accettato la panchina, Carlo è uno dei più grandi allenatori del mondo in questo momento, è giusto che sia approdato in una grande squadra come il Psg, anche se il calcio francese non è all’altezza del campionato italiano. Credo che sia nel destino di Carlo Ancelotti tornare un giorno alla Roma però questa è una domanda molto difficile”.