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Avv. Canovi a ForzaRoma.info: “Ricambio i complimenti di Pannes, si vede che è un grande dirigente”

(di Tommaso Gregorio Cavallaro) “Mark Pannes mi ha fatto i complimenti? Non posso che ricambiarli e ringraziarlo, mi ha fatto un’eccellente impressione” l’avvocato Dario Canovi, tra i più noti agenti di calciatori al mondo, risponde così...

Redazione

(di Tommaso Gregorio Cavallaro) Mark Pannes mi ha fatto i complimenti? Non posso che ricambiarli e ringraziarlo, mi ha fatto un’eccellente impressione” l’avvocato Dario Canovi, tra i più noti agenti di calciatori al mondo, risponde così al Tweet

, postato sul suo profilo, nel quale il dirigenti della Raptors Accellerator lo ha definito un “Super Agent” e nel quale ha affermato che “lo sport avrebbe bisogno di più persone come l’Avvocato Canovi”.

 

L’incontro tra i due è avvento, per caso, nella serata di ieri, come afferma lo stesso Canovi: “Mi trovavo al Parco dei Principi – queste le sue affermazioni a ForzaRoma.info – per andare a far visita a Thiago Motta (suo giocatore,ndr). Ho avuto la fortuna di imbattermi in Fenucci e Baldissoni, che mi hanno presentato Mark Pannes, dicendogli che ero stato io a consigliare Luis Enrique alla Roma. Siamo rimasti a parlare per un’oretta di calcio e di sport in generale. Devo dire che mi ha fatto un’ottima impressione. Si vede, infatti, che è uno di quelli che sa cosa vuol dire fare business con lo sport. Come, d’altronde, sono abituati a fare in America. “ Canovi, oltretutto, è uno di quelle poche persone che può parlare, a ragion veduta, di gestione dello sport all’americana, essendo vissuto in Canada per 5 anni:Le racconto un aneddoto: negli anni’70 ho passato cinque anni della mia vita in Canada. Di ritorno in Italia, inizia a collaborare con l’AIC e le Federcalcio. Mi permisi di consigliare sia alla Lega che alla FIGC di mandare qualche dirigente a vedere come si lavorava professionalmente nello sport americano. Anche allora, infatti, erano ere geologiche davanti a noi. Purtroppo nessuno mi ha dato ascolto. Nella dirigenza americana, che ha preso in gestione la Roma, rivedo quel modo di fare e agire che mi colpì profondamente a suo tempo. Il progetto Roma m’intriga molto e credo che a breve si vedranno i risultati. Non per niente, l’essersi affidati a gente come Fenucci, Baldini e Sabatini – tutti scelti dal mio amico Baldissoni – è una garanzia per il futuro e il presente del club giallorosso.”

L’avvocato, come da lui stesso varie volte affermato, ha messo lo zampino nella scelta di Luis Enrique:Si, non posso che dichiararmi colpevole (ride, ndr). Devo dare atto che il primo sponsor di Lucho, è stato mio figlio Alessandro (agente Fifa e che da tempo vive tra l’Italia e la Spagna, ndr), che a suo tempo me lo fece consigliare sia alla Fiorentina, per il dopo Prandelli, che al Genoa per sostituire Gasperini. Alla fine è stato Sabatini quello che mi ha dato ascolto, scegliendo Lucho come trainer per la nuova Roma. A parte le difficoltà iniziali, si vede che tra il tecnico e la squadra c’è comunione d’intenti e che viaggiano tutti nella stessa direzione. Le parole di Totti, rilasciate sul suo sito verso metà settembre, dimostrano che la squadra, con i senatori in testa, è compattamente con l’allenatore. Una cosa fondamentale per un gruppo che ha ambizione e vuol vincere.” Cosa che la Roma, secondo Canovi, potrebbe fare anche in questa stagione: “Il Milan, ovviamente, è favorito, ma credo che sarà un campionato molto equilibrato. Ritengo che ormai l’Inter sia fuori dai giochi e non penso che la Juve durerà. Vedo una sorpresa, tipo Napoli o Udinese, giocarsi il titolo fino alla fine. Non tralascerei la Roma. Se i giallorossi dovessero arrivare a gennaio con pochi punti di distacco dalla prima, potrebbero pesantemente dire la loro nella lotta per il titolo.”

Un’ultima battuta, molto amara, dell’avvocato è sul ricorso al TAR del Lazio – con relativa richiesta di risarcimento danni pari a 400 milioni e rotti di euro – della Juventus contro la FIGC per la sentenza Calciopoli: “Non ho parole. Pensavo che dopo le sentenze del tribunale di Napoli, a Torino avrebbero avuto il buon gusto di metterci una pietra sopra e andare avanti. Non parlo tanto della condanna di Moggi, ma di quella patteggiata da Giraudo. Come si fa a dire che non la Juventus non sapesse nulla, se il suo AD del tempo (Giraudo, ndr) è stato condannato? Può darsi che Elkan e Agnelli fossero all’oscuro di tutto, ma l’ad per suo natura è il legale rappresentante di una società e quindi opera per nome e conto di chi lo delega. Mi sarei, inoltre, aspettato più rispetto per una sentenza di un tribunale. Come, viceversa, mi sarei aspettato una reazione più decisa da parte della FIGC e nonle solite parole di circostanza. Ci vorrebbe un po’ più di carattere di fronte a certe cose.”