Alberto De Rossi e Lorenzo Di Livio sono stati ospiti in studio di SkySport per parlare della vittoria scudetto della Roma Primavera conquistata contro la Juventus ieri sera ai rigori: "Alla fine dei supplementari e prima dei rigori sembrava una cosa negativa assegnare a una squadra la vittoria di questa partita, sicuramente le squadre si sono equivalse, hanno un'idea di gioco simile, senza speculare sull'errore e giocare sulle seconde palle, una bellissima giornata di calcio, l'abbiamo vinta perché l'abbiamo meritata e i ragazzi hanno avuto più carattere".
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Roma Primavera, De Rossi: “Abbiamo vinto perché i ragazzi hanno dimostrato più carattere”
"Finché mi daranno la possibilità e lavorare serenamente, per la formazione dei ragazzi, resterò" ha detto l'allenatore della Roma Primavera
Cosa pensa della semifinale con l'Inter?
"Parliamo di una cosa assurda, eravamo stati colpiti mentalmente nei due minuti regolamentari, una partita che avevamo meritato fino a quel punto di vincere, poi ci siamo ricaricati nel momento tra la fine dei regolamentari e i supplementari, battiamo il calcio d'inizio e non ho mai visto una cosa del genere, lanciamo gli avversari verso la nostra porta. Onestamente non l'abbiamo presa bene, però piano piano hanno ripreso, si sono aggrappati al senso di gioco, hanno questa qualità di giocare e si dimenticano tutto, lasciano alle spalle le cose negative e continuano a giocare, portando a termine la gara. Non saprei scegliere tra questa e quella con la Juventus".
Cosa dell'assenza di Tumminello, Sadiq e Nura?
"A questo possiamo aggiungere la mancanza di Soleri, l'abbiamo portato in panchina ma non era pronto. Poteva essere un rischio farlo entrare, lui era disponibile ma noi non rischiamo nulla. Abbiamo dovuto cambiare il nostro assetto e l'abbiamo subìto, abbiamo giocato con una punta e due trequartisti, non siamo riusciti ad accorciare, il sistema di un anno è diverso da quello di una settimana".
Quali sono le caratteristiche della squadra per raggiungere questo risultato?
"In queste partite si è vista la qualità del gruppo, altrimenti non esci da situazioni imbarazzanti, il gol mi è rimasto impresso, non riesci a superare tante avversità. La seconda cosa è che credo che nelle difficoltà che si sono create durante la stagione, il gruppo si sia compattato, per dirne una abbiamo giocato la semifinale secca a Trigoria con l'Inter con Di Livio attaccante, nel nostro organico abbiamo 4 attaccanti che non ha nessuno, la squadra ha sentito la difficoltà perché abbiamo lavorato impostando un'idea di gioco col 4-3-1-2, bisognava far giocare le punte. Una volta trovato il gioco siamo stati devastanti, con l'Empoli e il Barcellona meritavamo la vittoria, poi è svanito qualcosa piacevolmente per gli inserimenti in prima squadra e spiacevolmente per gli infortuni".
Sul gol di El Shaarawy nel 2009?
"Ribaltammo il punteggio con due gol di D'Alessandro, a ritorno davanti a 25000 spettatori perdemmo 2-0 e la Coppa Italia. Però era un giocatore che già faceva vedere la sua qualità. Se è simile a Di Livio? Di Lorenzo ho un'idea precisa, ne abbiamo parlato, giocava sulla fascia sinistra negli Allievi. Secondo me è un giocatore che può giocare in tutti i ruoli d'attacco, lo vedo più positivo nella posizione di quest'anno, ha inventiva, rapidità, tecnica, in fascia si perde, dovrebbe rincorrere gli avversari, da trequartista si esaltano le caratteristiche. Può fare anche l'esterno, ma l'opportunità di muoversi diversamente può portargli vantaggi".
Come è stato salto da Allievi in Primavera?
"È cosi forte quanto quello dalla Primavera alla prima squadra, sono tre realtà diverse. Gli ho prospettato questo progetto perché nel futuro può avere difficoltà a giocare sugli esterni, sugli 80 metri. Facciamo conto che fa gol Favilli e sbaglia Grossi. Ora ci chiedono i calciatori, un po' meno dei ragazzi delle altre squadre, se succedeva il contrario la cosa si capovolgeva, questo non lo digerisco. Il risultato sa di poco, abbiamo gioito fino a tarda notte, sappiamo quanto è importante raggiungere un obiettivo sul campo, sono cose che del calcio senior non sopporto. Finché mi daranno la possibilità e lavorare serenamente, per la formazione dei ragazzi, resterò. Il risultato lascia il tempo che trova. Se non sarei all'altezza di un grado superiore? Mi sento a mio agio in questo mondo, ho acquisito la mentalità di costruzione del ragazzo, pazienza che nel calcio senior non esiste, probabilmente sarei fuori luogo. Le parole di Daniele in conferenza stampa? Mi sembra che abbia sottolineato tutto, racchiuso tutto, e qui mi fermo. Di cosa sono orgoglioso di Daniele? Della barba. Sono domande che fare allo staff della prima squadra, io non c’entro niente".
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