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Primavera, Alberto De Rossi: “Successo meritatissimo. Contro l’Inter nessuna rivincita, vogliamo le finali”

(dal nostro inviato a Trigoria) Buona la prima. La Roma di Alberto De Rossi supera brillantemente il quarto di finale dei playoff, battendo sul campo amico, la Sampdoria di Enrico Chiesa per 2 a 0.

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(dal nostro inviato a Trigoria)Buona la prima. La Roma di Alberto De Rossi supera brillantemente il quarto di finale dei playoff, battendo sul campo amico, la Sampdoria di Enrico Chiesa per 2 a 0. Un risultato all’inglese, ottenuto al termine di un match molto combattuto.

Il tecnico giallorosso, sorprende tutti schierando diversi outsider nel 4-3-3 di partenza: in difesa, con Somma e Jedvaj, completano il quartetto arretrato Capradossi e Sammartino, preferiti rispettivamente a Balasa e Marin. Adamo, viene schierato a centrocampo al posto di Battaglia, assieme a Pellegrini e Mazzitelli; mentre Taviani, preferito a Berisha e Vestenicky, completa il tridente formato da Ferri e Ricci.

Nella prima parte di gara, assistiamo ad un match povero di emozioni : la Roma sfiora il vantaggio con Ricci e Taviani, ma a pochi minuti dall’intervallo è un difensore a far gioire il pubblico di casa. Al 37’, sugli sviluppi di un corner, Sammartino pennella un cross dalla sinistra che pesca in area la testa di Somma, bravo a girare sul palo più lontano, realizzando il suo quarto sigillo stagionale. Nella ripresa, i padroni di casa insistono con il piede sull’acceleratore, ma nonostante diverse occasioni create, il raddoppio arriva praticamente allo scadere: al 45’, Ferri arriva puntuale all’appuntamento con il pallone, ribadendo in rete un cross dalla destra di Capradossi.

Al termine della gara, Alberto De Rossi, non nasconde la sua soddisfazione per l’importante successo odierno: “Credo che il successo della squadra sia meritatissimo, che poi il secondo gol sia arrivato solo nel finale penso sia un dettaglio. Avevamo di fronte un avversario forte; ci aspettavamo un loro ritorno nel secondo tempo”. Il tecnico giallorosso, però, non rinuncia a bacchettare i suoi per l’atteggiamento mostrato nella seconda parte di gara: “Nel primo tempo abbiamo preso subito le misure all’avversario; mentre nella ripresa siamo caduti di nuovo nell’oblio, perché la squadra non riusciva più a ripartire. Ora bisogna capire se ciò è avvenuto per la forza dell’avversario o per la nostra solita difficoltà nel non riuscire ad entrare subito in partita nel secondo tempo; non so se sia una questione mentale o fisica, ma è un dato su cui riflettere, perché noi vogliamo arrivare alle finali”.

Nonostante le critiche sulla mentalità del gruppo, De Rossi, tiene comunque a precisare come la sua squadra abbia concesso poco alla Sampdoria: “Anche se abbiamo perso la supremazia territoriale ad un certo punto della partita, non abbiamo corso grandi pericoli, questo vuol dire che la squadra si è difesa tutta; da Taviani a tutti gli altri e se si ha questa capacità le occasioni per gli altri si riducono al lumicino”.

Il coach giallorosso torna poi sulle scelte effettuate ad inizio gara: “Mettiamo sempre in campo quelli che stanno meglio perché stiamo giocando in partite secche. Anche nelle ultime gare abbiamo cambiato molto; noi facciamo una cosa molto semplice, guardiamo l’allenamento e in base a questo facciamo la formazione. Ci sono poi alcune considerazioni da fare: Berisha viene da un infortunio, Vestenicky ha giocato tre partite in tre giorni; oltre questo, la scelta è ricaduta su Taviani perché sta vivendo un periodo fisico e tecnico incredibile”.

Guardando poi al prossimo impegno che vedrà la Roma impegnata contro l’Inter, (domenica ore 11 e 30 a Trigoria) De Rossi, in riferimento ai playoff dello scorso anno, in cui i nerazzurri eliminarono i giallorossi, non vuole sentir parlare di rivincita: “Queste le cose le lasciamo a qualcun altro… noi puntiamo a fare le Final Eight; la Roma ci deve andare. La Roma non è che deve vincere sempre; certo alleniamo anche questa mentalità, ma più che altro noi vogliamo vincere in una certa maniera: con il palleggio, con la formazione dei ragazzi, con tanti giocatori che quest’anno hanno affollato la panchina della prima squadra”.

ROBERTO GOLINO