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La riscossa passa per la Primavera

(di Roberto Golino) Curve chiuse, cori razzisti e il nuovo capitolo della saga infinita del calcioscommesse. Queste, le ultime ferite in ordine di tempo, che hanno infierito su quella carcassa agonizzante che è ad oggi ritenuto il calcio...

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(di Roberto Golino) Curve chiuse, cori razzisti e il nuovo capitolo della saga infinita del calcioscommesse. Queste, le ultime ferite in ordine di tempo, che hanno infierito su quella carcassa agonizzante che è ad oggi ritenuto il calcio italiano. Una crisi senza precedenti che ha contribuito a scalzare la Serie A dal podio dei campionati più competitivi d'Europa. La perdita di appeal e l'assenza di investitori stranieri, che tranne in qualche eccezione, (vedi Roma e Inter), preferiscono operare all'estero, hanno spinto i club italiani a puntare con più convinzione rispetto al passato, sui propri vivai. Una mossa che ha permesso a molti aspiranti campioni in erba di mettersi in mostra nel calcio che conta e alle società di realizzare le preziose plusvalenze; ossigeno puro per le casse di molti club.

Tuttavia, in rare occasioni, l'apporto delle squadre giovanili alla causa, puó riguardare un'aspetto del tutto diverso: è il caso della Primavera giallorossa. In coincidenza con l'arrivo di Rudi Garcia nella capitale, la formazione allenata da Alberto De Rossi, mai come quest'anno, si è resa preziosa nel dare spazio a quei calciatori che trovano poco spazio in prima squadra. Tale politica è stata concepita al fine di ottenere un duplice risultato: da una parte permette alla società di valorizzare i propri "investimenti" (es. Jedvaj), dall'altra consente, a Rudi Garcia di garantire un certo minutaggio a chi viene impiegato meno durante la stagione; così da poter contare su più giocatori possibili in caso di necessità.

Escludendo il capitolo Mattia Destro, impiegato contro il Latina per testare il recupero del ginocchio dopo quasi sette mesi di stop, sono ben cinque i calciatori che hanno vestito la maglia della Primavera nell'arco della stagione: Ricci, Romagnoli, Jedvaj, Caprari e Skorupski. Con 5 presenze all'attivo, Federico Ricci e Alessio Romagnoli rappresentano i "grandi" più presenti nello scacchiere di Alberto De Rossi. Segue Tin Jedvaj con due apparizioni; mentre sono stati impiegati una sola volta Gianluca Caprari e ?ukasz Skorupski.

Non sempre però, Rudi Garcia, ha ricevuto risposte confortanti: mentre Ricci e Romagnoli, con grande professionalità, si sono calati nella realtà minore con umiltà e voglia di dimostrare il proprio valore, Caprari e Jedvaj sembrano considerare questi test come una sorta di bocciatura o retrocessione. L'attaccante esterno, (cresciuto nel vivaio giallorosso), è stato impiegato per cinquantasei minuti nella sfida interna contro il Livorno, terminata 3 a 3: nell'occasione, Caprari, è risultato un pesce fuor d'acqua, ritagliandosi un posto marginale  nella storia del match. Indolente e a tratti irritante, il comportamento mostrato in campo da Jedvaj: il giovane croato è stato impiegato come terzino destro contro il Latina e da centrale difensivo nella vittoria per 3 a 1 ottenuta ai danni del Napoli; ma in entrambi i casi ha deluso le aspettative giocando ben al di sotto delle sue possibilità. Difficile giudicare, invece, la prestazione di Skorupski: l'estremo difensore polacco ha mostrato sufficiente autorevolezza nell'ultima partita giocata contro il Napoli, ma nel complesso la sterilità dell'attacco campano non ha permesso al portiere giallorosso di esibire le proprie qualità. Avrà comunque altre occasioni per stupire Garcia e come lui, tutte le riserve che abbiano voglia di far cambiare idea al tecnico francese.