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Finale Primavera, Di Livio: “Siamo tranquilli e sicuri dei nostri mezzi”

" Se riusciamo a giocare il nostro calcio, se corriamo e ci sacrifichiamo insieme, riusciremo a vincere questo scudetto”

Redazione

La finale del campionato Primavera tra Roma e Juventus si avvicina e per Lorenzo Di Livio il segreto per affrontarla al meglio è la sicurezza della propria forza.

“Siamo tranquilli, sicuri dei nostri mezzi e daremo tutto per la vittoria”, ha dichiarato il trequartista giallorosso. “Abbiamo capito che a volte, se ci carichiamo troppo, non riusciamo a ottenere quello che vogliamo. Se riusciamo a giocare il nostro calcio, se corriamo e ci sacrifichiamo insieme, riusciremo a vincere questo scudetto” dice al sito ufficiale della Roma.

La sfida si giocherà sabato sera alle ore 20:30 al Mapei Stadium di Reggio Emilia.

“Chi arriva in finale è in ogni caso una squadra pronta e difficile da affrontare. Roma-Juve è una partita storica, tra due squadre di grande prestigio, le due che hanno meritato di più di arrivare fino in fondo. La Juventus è una squadra forte, molto preparata tecnicamente e gioca un bel calcio”.

A inizio stagione ti aspettavi di arrivare fino in fondo in campionato?

“All’inizio non pensi di poter arrivare a questo punto ma con il passare del tempo le convinzioni aumentano”.

Qual è stato il momento della stagione in cui la squadra ha giocato il miglior calcio?

“Per me il momento migliore è stato subito dopo il passaggio del girone in Youth League. Abbiamo guadagnato grande fiducia e consapevolezza. Anche dopo le due sconfitte consecutive in campionato abbiamo lavorato molto e da lì in poi non abbiamo più avuto cali di concentrazione”.

E quello più difficile?

“Il momento più delicato è stato dopo il primo tempo dei quarti finale di Youth League contro il PSG. Nella prima frazione eravamo un po’ timorosi ma nel secondo tempo ci siamo ripresi”.

Durante Inter-Roma c’è stato un momento in cui hai temuto che fosse finita?

“Devo dire la verità: dopo il gol subito all’inizio del primo tempo supplementare ho pensato al peggio. Ma poi ho visto che la squadra non mollava e mi sono ricreduto”.

Quanto tieni a questo Scudetto?

“È una risposta scontata: ci tengo moltissimo come tutti qui. Abbiamo avuto annate in cui avremmo meritato di ottenere di più e vincere quest’anno sarebbe la ciliegina sulla torta nel percorso nel settore giovanile”.

Questa squadra è più gruppo rispetto alla scorsa stagione?

“Non mi sento di dire una cosa del genere. Anche l’anno scorso eravamo forti ma un episodio ci ha condannati nelle semifinali Scudetto. Quest’anno ci siamo stretti di più perché abbiamo capito che non è bello perdere quando si meriterebbe la vittoria”.

Il tuo ruolo di trequartista è fondamentale nel 4-3-1-2 adottato quest’anno dalla squadra.

“A me piace giocare trequartista. È un ruolo nel quale si può girare nel campo senza dare punti di riferimento. La scelta del modulo è basata sullo sfruttare gli attaccanti forti di cui disponiamo. È chiaro che molto passa per i piedi del trequartista, ma anche per quelli degli altri. Ci vuole molta testa: a volte c’è da avere pazienza e far girare il pallone, altre volte bisogna sfruttare l’occasione per colpire. Più il livello si alza più va usata la testa. L’intelligenza è una delle armi principali nel calcio”.

Quanto ti senti cresciuto in questa stagione?

“Gioco alla Roma da quando ho 7 anni, sono cresciuto con questa maglia. Negli ultimi anni questa società mi ha dato tante opportunità di imparare”.