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Fonseca bloccato a Kiev: “Prego non cadano altre bombe accanto a noi”

Fonseca bloccato a Kiev: “Prego non cadano altre bombe accanto a noi” - immagine 1

La guerra in Ucraina ha colpito anche l’ex allenatore della Roma, bloccato in questo momento nel paese. La moglie Katerina: "Passeremo la notte in un rifugio. Potrebbero attaccare la città".

Redazione

Le immagini drammatiche delle file in auto per lasciare Kiev hanno già fatto il giro del mondo. Chi è in difficoltà dopo il via ai bombardamenti di diverse città dell'Ucraina è Paulo Fonseca. L'ex tecnico giallorosso - ha appreso Forzaroma.info - si trova in questo momento nella capitale ucraina. Vorrebbe lasciare il Paese ma il caos delle ultime ore e l'attacco all'aeroporto di Kiev sta rendendo impossibile qualsiasi spostamento, compreso il suo. Il tecnico portoghese ha allenato diversi anni in Ucraina lo Shakhtar Donetsk, club di una delle due Repubbliche separatiste riconosciute da Putin come autonome.

L'ex tecnico giallorosso ha poi fatto delle storie sul suo account Instagram in cui ha detto che si trova nella capitale ucraina e che non sta vivendo un bel momento. "Ciao a tutti, siamo a Kiev, io e la mia famiglia, è vero. È un momento difficile, per me la guerra è inaccettabile - ha iniziato Fonseca -. Però credo che la pace vincerà, dobbiamo crederci in maniera forte. Ho ricevuto tanti messaggi dal Portogallo e dall'Italia. Ringrazio tutti per il pensiero che avete avuto per me e per la mia famiglia. Spero di rivedervi presto tutti, un abbraccio". In Ucraina ha anche conosciuto la moglie Katerina che anche lei ha commentato sul social la situazione della sua nazione: "Il giorno più spaventoso. Dolore. Rabbia, rabbia, rabbia e dolore. Mio figlio non meritava la guerra. I bambini dell'Ucraina non meritavano la guerra". La donna ha anche spiegato tramite una storia che saranno costretti a passare la notte in un rifugio: "Dicono che dopo le 3:00 potrebbero iniziare ad attaccare Kiev. Ucraini oggi nelle metropolitane, nei parcheggi... Niente sonno, insieme".

Fonseca: "Questo è il peggior giorno della mia vita"

"Mi sono svegliato alle cinque del mattino con cinque esplosioni di seguito", ha anche raccontato Fonseca a Jn.pt.  "Avevo un volo in programma per oggi, ma ora è impossibile uscire da qui, perché gli aeroporti sono già distrutti e lo spazio aereo è stato chiuso", ha detto ancora l'ex Roma. "Al momento, puoi lasciare Kiev solo via terra e tutti stanno cercando di scappare a Leopoli, una città vicino alla Polonia. Le strade sono completamente ferme, perché è impossibile spostarsi con così tante macchine. Le code sono enormi. E poi non c'è più benzina. Non ci resta che pregare che non cada una bomba accanto a noi. Sinceramente non so come uscirò da qui". Fonseca è trattenuto in un hotel dove si trova l'intera squadra dello Shakhtar Donetsk.

Nel cielo della capitale ucraina, descrive, “ci sono diversi aerei militari” in continue manovre e la paura è, quindi, permanente. "Questo è il giorno peggiore della mia vita", ha riassunto, spiegando che, in questo momento, i civili stanno combattendo per la sopravvivenza: "Ci sono file enormi nei supermercati, la gente compra di tutto. Non è rimasto molto".

Daniele Aloisi