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Zeman è lo stesso di 25 anni fa. Il suo calcio è ancora un’opera d’arte

(repubblica.it – F.Bocca) Non ho mai trovato negli ultimi anni – tranne nei casi in cui ci hanno giocato grandi squadre – tanta attenzione sulla serie B, da quando Zeman ha preso il Pescara. Ho sentito di gente che a Napoli-Bologna ha...

Redazione

(repubblica.it – F.Bocca) Non ho mai trovato negli ultimi anni – tranne nei casi in cui ci hanno giocato grandi squadre – tanta attenzione sulla serie B, da quando Zeman ha preso il Pescara. Ho sentito di gente che a Napoli-Bologna ha preferito Pescara-Verona. E credo proprio che abbia fatto la scelta più azzeccata.

Una vittoria con cui la squadra abruzzese arriva al terzo posto. A vedere la partita c’erano ben 18mila persone e il divertimento ovviamente non è mancato. Immobile e Insigne hanno dato spettacolo, la gente si è divertita allo stadio e alla tv, il Pescara è riuscito a fare tre gol a una formazione, quella di Mandorlini, molto solida in difesa. E il terzo gol è arrivato su un contropiede velocissimo, proprio un attimo dopo aver rischiato di incassare il gol del 2-2. Il Pescara, secondo il suo dna, ha nettamente il miglior attacco della categoria (48 gol, 15 in più del secondo miglior attacco che è quello della Juve Stabia con 33), cui corrisponde per contrappasso la quarta peggior difesa della serie B (34). Nelle partite del Pescara insomma si sono visti finora oltre 80 gol, quasi 4 a partita, in media.

Penso che Zeman, a quasi 65 anni, non sia cambiato di una sola virgola rispetto a quando allenava il Foggia di Signori, Rambaudi e Baiano ormai 25 anni fa. E’ lo stesso identico, non ha ceduto di un centimetro ai compromessi, ha sempre pensato che il miglior calcio possibile sia quello d’attacco, e lo porta avanti anche se questo può sembrare folle. E’ uno dei migliori maestri di calcio che abbiamo in Italia, di un rigore assoluto, intransigente. Piace ai giocatori e piace alla gente, il suo calcio è considerato una religione. Più ancora del sacchismo. Piace meno ai dirigenti di un sistema che lo ha sempre malsopportato, proprio perché non avendo peli sulla lingua ha sempre detto quello che pensava senza alcun filtro. Come le sigarette che del resto. Forse col passare degli anni le sue parole pesano un po’ meno, sarà anche perché si è ritrovato spesso a fare una carriera di periferia, ma il suo calcio scriteriato e pazzo è un’opera d’arte.