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Zeman: “La convinzione di Garcia è giusta, la Roma è attrezzata per lo scudetto”

L'allenatore del Cagliari era ieri a Palermo: "La rivalità tra Roma e Juve è normale, sono le prime due squadre in Italia, e lo è ancora di più quando la partita va in un certo modo con certi gol" "Io un maestro? Mi sento un educatore"

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Avevano scommesso una cena: chi perde paga. Alla fine hanno pareggiato, e tra Mihajlovic e Zeman si è scatenato lo scontro diplomatico. Pago io. No io. "A Roma andiamo spesso a cena ma paga il terzo, non paghiamo nè lui nè io": ha risolto il tecnico del Cagliari, oggi presente per l'intitolazione del piazzale dello stadio del Palermo, il "Renzo Barbera", allo zio Cestmir Vycpalek. Accolto al grido di "Maestro", Zeman si è voluto correggere un po' il tiro: "Un maestro? Mi sento un educatore".

Il Boemo ha fatto un bilancio di questo inizio di campionato, un po' travagliato: "Ognuno vede le cose a modo suo - ha continuato - Noi per esempio con l'Atalanta meritavamo di più. Potevamo avere qualche punto in più. La nostra una squadra giovane, ci sono dei classe '96 in campo. Abbiamo una squadra buona che può giocarsela con tutti, è chiaro che non sempre le cose riescono alla perfezione". Non poteva inoltre mancare una battuta pure su Juventus-Roma: "La rivalità è normale, sono le prime due squadre in Italia, e lo è ancora di più quando la partita va in un certo modo con certi gol. Anche a noi ieri è stato annullato il terzo gol anche se non c'era niente. Succede, sono discussioni normali".

Esonerato dalla Roma, Zeman non ha rotto il legame affettivo con la squadra. Da ex allenatore, queste le sue valutazioni sull'operato di Garcia: "La sua convinzione è giusta, la Roma è attrezzata per lo scudetto, ha le potenzialità. Comunque gioca in modo diverso da me..". In chiusura si è anche espresso su una vicenda spiacevole avvenuta ieri e che ha avuto protagonisti gli ultras del Parma: dopo la sconfitta con l'Atalanta i tifosi hanno chiamato "a rapporto" la squadra. "Manca l'educazione sportiva" ha detto l'allenatore dl Cagliari "e non è un problema solo italiano. Bisogna lavorare sui giovani e insegnare i valori dello sport".