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Udinese, batti anche la Roma per stare lassù

(MessaggeroVeneto – P.Oleotto) – Squadra che vince non si cambia. Squadra che perde neppure.

Redazione

(MessaggeroVeneto - P.Oleotto) - Squadra che vince non si cambia. Squadra che perde neppure.

Potrebbe essere questo il motto dell’Udinese attesa del primo appuntamento del turno “a spezzatino” della serie A, una giornata che proporrà stasera la sfida dello stadio Friuli tra la terza e la quinta forza del campionato, mentre domani si affronteranno le due capolista, Juventus e Lazio.

Mentalità. Francesco Guidolin ha preso la gara di petto. Non ha gradito, nell’ordine, la prestazione dei bianconeri a Parma (tra stanchezza e presunzione: inutile fare classifiche, ma si sono degli autorevoli padri della sconfitta al Tardini) e la reazione di parte dell’ambiente friulano, deluso dal ko in Emilia. Forse non ha compreso che è stato il modo di proporsi a non piacere alla piazza (decisamente accomodante e tutt’altro che capace di portare pressioni alla squadra, il passato è testimone), o forse all’esterno ha voluto semplicemente utilizzare questo passaggio a vuoto per sottolineare alcuni limiti della “macchina” bianconera, certo è che il Guido all’interno dello spogliatoio è stato chiaro. Rivuole la sua Udinese. Attenzione e voglia di vincere comprese. Per questo dovrebbe rimettere in campo gli stessi protagonisti del flop di Parma. Vuole una risposta.

Scelte. Naturalmente il tecnico non l’ha ammesso. Non ha confermato l’undici titolare, seppure a tasselli, ma la sensazione è questa. Anche perchè le caratteristiche tattiche potrebbero agevolare il riscatto. Contro un’avversaria come la Roma abituata a giocare con una difesa “alta”, in spinta, gente dallo sprint facile come Armero, Isla e Floro Flores (guarda un po’, forse le pedine che più hanno deluso a Parma, per un aspetto o per l’altro). Per il resto ora il Guido comincia ad avere solo l’imbarazzo della scelta, un imbarazzo che – detto per inciso – avrebbe gradito ben prima: sono stati esclusi dall’elenco dei convocati solo Coda e Barreto, come era ipotizzabile. I due stanno inseguendo la forma migliore dopo gli infortuni e sono sulla strada giusta.

Coppia. In avanti l’escluso dovrebbe essere di nuovo Torje, dunque. Guidolin non lo “smonta”, tuttavia: «Ha cominciato bene, ha fatto vedere le sue qualità all’inizio, ma adesso deve imparare un ruolo che non è il suo. Giocava esterno in Romania, entrava e puntava per tirare», ha sottolineato il Guido che punterà quindi su Totò e Floro, la To-Flo che a Parma si è inceppata: «Vero, ma bisogna sottolineare che se tutto il complesso funziona possiamo schierare i due attaccanti, altrimenti si va in difficoltà con gli equilibri e si soffre tutti». Stesso discorso utilizzato, su per giù, per gli equilibri difensivi e un’impermeabilità da recuperare al più presto per “proteggere” Handanovic. Come dire: voglio ritrovare l’Udinese nel suo complesso, non a macchia di leopardo.

L’undici. Il solito, nel quadro del collaudato 3-5-1-1 (che ormai con Floro sta diventando un 3-5-2): Benatia, Danilo e Domizzi davanti ad Handanovic, Pinzi perno centrale con Isla e Asamoah ai fianchi; sulle fasce Basta e Armero, davanti Floro e Totò.