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Tommasi (AIC): “Contratto collettivo? Piena fiducia in Abete”

L’Associazione calciatori ha piena fiducia nell’opera del presidente della Federcalcio, Giancarlo Abete, sulla questione del rinnovo del contratto collettivo dei calciatori, scaduto ormai un anno fa e ancora non sottoscritto dalla Lega...

Redazione

L'Associazione calciatori ha piena fiducia nell'opera del presidente della Federcalcio, Giancarlo Abete, sulla questione del rinnovo del contratto collettivo dei calciatori, scaduto ormai un anno fa e ancora non sottoscritto dalla Lega Calcio.

Lo ha ribadito il presidente dell'Aic, Damiano Tommasi, che spera di poter vedere passi avanti sulla vicenda nel prossimo Consiglio federale, in calendario martedì. «L'Associazione calciatori ha già firmato il nuovo contratto. Per noi resta quello - ha detto Tommasi all'ANSA - anche se c'è da capire cosa pensano dall'altra parte. È evidente comunque che il problema non è di merito, al di là della questione degli allenamenti dei fuori rosa o dei collegi arbitrali. Sono in ogni caso ottimista perchè c'è l'impegno di Abete a trovare una soluzione». Tommasi ha sottolineato che l'Aic al momento non ha in progetto azioni. «La palla, per così dire, è sull'altro lato del campo - ha chiarito - aspettiamo una mossa per fare le nostre valutazioni». L'Assocalciatori è anche impegnata su un altra questione, relativa all'obbligo per le società di Lega Pro di schierare in campo due giovani. «È una cosa che va approfondita - ha spiegato Tommasi - perchè la norma imposta non sembra essere ampiamente condivisa. L'obbligo di schierare i giovani non aiuta la crescita dei calciatori e va contro il principio che a giocare deve sempre essere il migliore. La garanzia del posto non fa bene a nessuno, neanche nel calcio». Quanto alla vicenda Calcioscommesse, l'avvio degli interrogatori da parte della Procura federale, fissato per il 4 luglio, è accolto con sollievo dai calciatori, «perchè tutto l'ambiente - ha sottolineato il loro rappresentante - vuole chiarezza sulla vicenda in tempi brevi. È stata fatta confusione, molti nomi emersi sono risultati estranei. È evidente che bisogna mettere un punto fermo. Speriamo che i tempi dell'inchiesta siano rapidi». (ANSA).