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Strani incroci a Fiumicino: da Totti a Montella e Ranieri

Strette di mano più o meno calorose, incroci fugaci e ‘pericolosì, ma soprattutto poca voglia di parlare ai microfoni, vuoi per scaramanzia, vuoi per non riaprire quelle ferite provocate da rapporti conclusi non proprio in maniera idilliaca.

Redazione

Strette di mano più o meno calorose, incroci fugaci e 'pericolosì, ma soprattutto poca voglia di parlare ai microfoni, vuoi per scaramanzia, vuoi per non riaprire quelle ferite provocate da rapporti conclusi non proprio in maniera idilliaca.

La lunga settimana che porta al derby di Milano, con la Juve spettatrice interessata nella speranza di uno sgambetto di Ranieri ad Allegri, e che vedrà, 24 ore prima della stracittadina della 'Madonninà, l'ex giallorosso Montella impegnato nel tentativo di 'vendicarsì contro la sua Roma per un addio maldigerito, ha vissuto oggi il suo antipasto a margine della riunione a Fiumicino per il tradizionale incontro di metà stagione tra allenatori, capitani, dirigenti e arbitri della serie A. A tenere banco è stata la sfida di domenica sera tra Milan e Inter, già da qualche settimana in clima derby per la trattativa su Tevez, con un Ranieri ringalluzzito dalle cinque vittorie di fila in campionato (7 nelle ultime 8). Una sfida che l'ad della Juventus, Beppe Marotta, continua a definire «interlocutoria», pur sapendo che una vittoria dell'Inter potrebbe ulteriormente lanciare i bianconeri nella lunga volata scudetto, ma che nelle parole espresse da Allegri, e in quelle non dette da Ranieri, assume un'importanza che va ben oltre i tre punti in campionato. Un siparietto divertente quello tra i due tecnici delle milanesi, che si sono abbracciati al loro arrivo all'hotel Hilton, per la gioia dei fotografi («con questa foto ci giocherete tutta la settimana»). «Se l'Inter potrà rientrare nella lotta per lo scudetto? Spero di no, ma credo che ci sarà fino alla fine perchè ha una rosa molto competitiva», si è limitato a dire Allegri, mentre Ranieri si è chiuso dietro il silenzio, salvo poi rompere la sua promessa, incalzato dalle domande da ex Roma ma solo per ribadire la sua volontà di non parlare più della Roma. «Per carità, vade retro satana», ha confessato lasciando a passo veloce l'albergo. Anche se molto taciturno con i giornalisti, è stato proprio Ranieri il protagonista dei siparietti più divertenti della giornata. Dopo la foto con Allegri, l'allenatore romano ha salutato con affetto l'attuale allenatore giallorosso, Luis Enrique. «Ti faccio i miei complimenti, davvero», ha più volte ripetuto Ranieri all'asturiano, con le riminiscenze dello spagnolo imparato negli anni della sua esperienza nella Liga (Valencia e Atletico Madrid). Inevitabile, infine, l'incrocio con Totti che ha scherzato con il suo ex tecnico. «Come stai a Milano? Stai più tranquillo verò? - ha scherzosamente chiesto il 'puponè al suo ex allenatore che si è limitato a sorridere - È un'altra cosa no?». Saluti molto cordiali anche tra l'ex giallorosso Montella e Luis Enrique, con il tecnico del Catania che non ha nascosto come questa sia per lui una settimana particolare in vista della sfida di sabato contro la 'suà Roma. «Non ho nessuno spirito di rivalsa, solo spirito competitivo - ha spiegato - sono contento che Totti si sia sbloccato, la vedo una cosa positiva per il Catania perchè avevo paura potesse segnare contro di noi». L'oscar della battuta più divertente è andato per distacco all'allenatore del Parma, Franco Colomba, a rischio esonero ed arrivato da solo in quel di Fiumicino. «Solo? Più solo di così...», ha riposto a chi gli chiedeva se qualcuno della dirigenza lo avesse accompagnato, ironizzando così sulla temperatura bollente della sua panchina.

 

Fonte: ANSA