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Stramaccioni: “Se sono diventato un professionista lo devo alla Roma. Zeman? E’ un esempio”

“Alla Roma dovrò dire sempre grazie, se sono diventato un professionista lo devo a loro e ai campi di Trigoria“.

Redazione

"Alla Roma dovrò dire sempre grazie, se sono diventato un professionista lo devo a loro e ai campi di Trigoria". Così Andrea Stramaccioni commenta in conferenza stampa il prossimo impegno dell'Inter che sarà proprio contro la Roma, società che ha lanciato il giovane tecnico.

Oltre 40 mila persone contro l'Hajduk e contro il Vaslui, il pubblico ha risposto. Anche la squadra lo ha fatto. Quanto ha influito l'aiuto del pubblico?

Lo avevo detto a caldo, ci ha dato una forza in più vedere la comprensione dello stadio nel momento di difficoltà. La partita si era messa male per un episodio ma il pubblico ci ha dato una forza incredibile, sembrava che fosse lui a recuperare palla per noi. Bei segnali che dobbiamo continuare ad alimentare.

Che rappresenta per te la Roma nella tua storia? C'è rivincita?

No, zero rivincita. Se sono all'Inter lo devo ai 6 anni con la Roma, è la realtà. Alla Roma dovrò dire sempre e solo grazie, è a Trigoria che sono diventato professionista.

Che voto dai al mercato dell'Inter?

Credo che l'Inter abbia fatto un mercato intelligente. Probabilmente c'è sfuggito qualche grosso colpo, Lucas o Lavezzi. Però credo che abbiamo gettato le basi per la costruzione di un'Inter che vuole tornare grande. Tutto all'interno di un acume finanziario importante, visto che c'è stata una riduzione di 40 milioni negli ingaggi.

Stai collezionando molte prime volte. C'è qualcosa che avevi sottovalutato e riscontrato, differente alla riprova?

Sicuramente sono stato inserito in un grande frullatore in modo forse veloce, anicipato. Molte cose le sto imparando vivendole. Normale che una cosa che mi manca è l'esperienza, cerco di acquisirne alla velocità della luce da tutti e da tutto.

Cosa stai imparando da Zeman?

Ha l'età di mio padre, il mister è il mister. Per un allenatore giovane come me lui è un precursore del modo di fare calcio, lo ammiro tantissimo. Ora noi proveremo a vincere la partita come sempre. Credo che lui non si possa imitare, neanche studiandolo. Ha un suo modo di proporre calcio, integralista, e lo vive come una fede, un credo.

Domanda di FcInterNews.it: sei più stimolato o preoccupato dal confronto con Zeman? Meglio affrontare prima o dopo la Roma?

Con rispetto per il mister domani a San Siro ci sarà una grande squadra, affronteremo la Roma non lui. Si tratta del primo scontro diretto in serie A. Sarà un test importante al di là dell'avversario perché arriva a San Siro la  prima grande avversaria. Massimo rispetto per la Roma, ma siamo l'Inter e vogliamo vincere a prescindere.

In cosa potresti paragonarti a Zeman?

Nessuna presunzione, lui è il mister, io sto cercando di diventare un allenatore di serie A. Lui anti-juventino? Non so, chiedetelo a lui. Io sono pro-Inter.

Ritieni che la squadra sia completa?

Sinceramente non abbiamo un'altra prima punta con caratteristiche da prima punta, abbiamo provato a prenderla. Ma nel momento in cui sono sfumati gli obiettivi, ho rifiutato qualsiasi altra alternativa d'occasione. Se doveva arrivare un giocatore doveva essere funzionale al nostro modo di stare in campo. Non è arrivato, ma va bene così. Questo è stato un anno zero, sono andati via 13 giocatori, ne sono arrivati 8. E' stato abbattuto il monte ingaggi, tutto nella linea guida tracciata dal presidente. Mercato intelligente che getta delle basi, poi dovremo far parlare il campo.

Non credi che manchi un leader in difesa?

Ho visto un ottimo Andrea Ranocchia in questo primo scorcio. Da quando sono qui mi avete bombardato di domande su di lui, penso che Ranocchia possa diventare il leader della difesa. Poi ci sono Chivu e Samuel, che non devono dimostrare nulla.

Domani incroci Totti, con cui sei molto amico. Che sensazioni avrai?

Per me non sarà una partita come le altre, è normale. Io sono semplice, per me i legami personali sono importanti e le amicizie lo sono in generale. Domani però conta Inter-Roma, dobbiamo farci trovare pronti contro una grande squadra.

Senza un vice Milito, ci sarà spazio per Livaja, preferito a Longo?

Marko ha un anno in meno, potrà giocare anche in Primavera cosa che Longo non avrebbe potuto più fare. Poi, reputo che Samuele abbia bisogno di un minutaggio alto, Marko invece può incidere di più in 10-15 minuti. Tutte queste valutazioni ci hanno indotto a fare questa scelta.

Sarebbe azzardato far rientrare Handanovic?

Sta facendo di tutto per recuperare, ma dopo l'ultimo consulto con Combi non voglio far giocare chi rischierebbe un infortunio più lungo. Per fortuna poi c'è la sosta, una manna per i nostri infortunati, da Handanovic ad Alvarez, da Chivu a Mudingayi. Pereira? Sta bene, si è allenato questa settimana e credo sia pronto nel momento in cui sarà chiamato in causa.

Quanto sei contento di andare a Baku 3 giorni prima del derby?

Dovremo organizzarci bene, vogliamo onorare l'Europa League. Ma dobbiamo stare attenti nella gestione delle trasferte, voglio arrivare a queste partite con più giocatori disponibili. Non siamo stati fortunati logisticamente, ma faremo fronte anche a questo.

Secondo te quale può essere l'anti-Juve?

Il campionato e il pre-campionato ci hanno detto che la Juve in questo momento ha più certezze. Parlando della mia squadra, so che siamo all'inizio di un cammino. Domani c'è un test importante, ma è troppo presto. Un risultato positivo non ci lancerebbe come antagoniste numero uno così come uno negativo non ci taglierebbe fuori. Lavoriamo per cercare la condizione migliore, visto che sulla continuità pagheremo il fatto di aver cambiato più di tutte le altre squadre