(repubblica.it - F.Bianchi) Uno scontro a tutto campo: da una parte Coni e Figc, dall'altra la Lega di serie A.
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Stages, Coppa Italia e c. La Lega di A contro tutti…
(repubblica.it – F.Bianchi) Uno scontro a tutto campo: da una parte Coni e Figc, dall’altra la Lega di serie A.
L'ultimo (per ora...) schiaffio è arrivato dal consiglio di Lega di ieri: niente da fare per gli stages azzurri, se ne parlerà il prossimo anno, con il ct che rischia di non essere più Cesare Prandelli.
Adriano Galliani aveva perorato la causa azzurra, ma c'è stato un no chiaro che sarà ribadito quasi sicuramente il 2 aprile nell'assemblea dove si dovrà decidere, tra l'altro, che fare coi diritti tv in chiaro che non sono stati ancora venduti. Petrucci si era speso molto a favore della Nazionale di calcio e aveva parlato sia con Galliani che con Andrea Agnelli. Lo stesso Giancarlo Abete aveva chiesto buon senso e un piccolissimo sacrificio, "siamo nell'anno degli Europei...". Ma il "muro" del no è compatto. Sembra quasi una sfida. La voglia di alzare il livello dello scontro.
La Lega di A ha deciso di mettersi da parte, la collaborazione con le altre componenti del calcio è ad intermittenza, e a volte inesistente. Una situazione che non porterà lontano. Tra l'altro, la Lega sembra quasi ostaggio di Claudio Lotito. Il rischio che l'assemblea del 2 aprile venga ancora monopolizzata dal n.1 della Lazio c'è, così come successo in occasione del consiglio di ieri.
Il patron laziale, pluricondannato (frode sportiva in primo grado e aggiottaggio in secondo), non ci sta ad essere stato sospeso dalla Figc in base alla nuove norme etiche del Coni (che valgono non solo per Lotito, ovviamente) e per questo ha fatto ricorso al tribunale che deciderà il prossimo 3 aprile. Una volta nel calcio esisteva la clausola compromissoria, ora pare che non valga più nulla, o almeno non vale più nulla per qualcuno: comunque, la Figc, ricevuta la notifica, ha correttamente passato le carte al superprocuratore Stefano Palazzi: deciderà lui che fare (con calma, magari fra un annetto).
Di sicuro Lotito strillerà ancora nell'assemblea del 2 aprile: vuole la solidarietà e l'appoggio della Lega ma ci sono delle società (Inter, Cagliari, Palermo) che non ci pensano nemmeno mentre altre sono dalla sua parte (vedi Genoa, Parma, Catania) e altre ancora hanno ben altri problemi e non se ne interessano assolutamente. Il guaio della Lega è proprio questo: quando dirigenti di lungo corso, e sicure capacità, come Adriano Galliani si fanno da parte e curano gli interessi solo dei loro club, ecco che manca una guida forte, carismatica. Non c'è nessuno che riesca a tenere insieme i presidenti, tantomeno Maurizio Beretta, in "uscita" dal marzo scorso. Ma questo vuole dire che la Lega va commissariata? Per ora funziona, male ma funziona. Prende le decisioni che deve prendere anche se magari con grosso ritardo.
Non ha ancora ricostituito gli organi interni (vicepresidente e membri del Consiglio) per nemmeno deciso chi deve prendere il posto di Lotito in consiglio federale, ma basta questo per commissariare? Il rischio c'è indubbiamente se la situazione dovesse continuare con questo stallo "politico", più che funzionale. Soprattutto, con queste premesse, come faranno a trovare l'erede di Beretta? Quando si metteranno d'accordo fra veti incrociati, liti, eccetera? Gianni Petrucci sostiene con vigore, e da tempo, che una parte dei presidenti, non tutti, pensa solo a spartirsi i soldi, e non parla mai di etica.
Ha ragione (ma non si arrende:"vado avanti come un carrarmato" , ci ha detto l'altro giorno). Basta pensare all'ultima uscita di De Laurentiis sulla finale di Coppa Italia: una figuraggia che si doveva e poteva tranquillamente evitare. Petrucci stima il patron del Napoli ma stavolta fra i due ci sono state forti frizioni. Anche se ovvio che si giocherà a Roma: è stato mandato già l'invito al presidente della Repubblica...
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