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Spalletti: “L’eliminazione è colpa mia ma ho avuto poco tempo”

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Le parole del commissario tecnico: "La definisco un’esperienza dove si poteva fare di più. Se il pallino del gioco ce l’hanno gli altri diventa difficile”
Redazione

Luciano Spalletti ha parlato ai microfoni di SkySport dopo l'eliminazione da Euro2024 per mano della Svizzera. Queste le sue parole:

Cosa resta di questa partita? “Il finale lo spieghiamo per come è cominciata la partita. Eravamo sotto livello come ritmo sia di squadra che individuale. Abbiamo sofferto le individualità come gamba e velocità diverse dalla nostra. Se il ritmo è questo diventa difficile parlare di qualsiasi altra cosa. Nella partita precedente avevo detto che non li avevo fatti recuperare e che non avevo cambiato al punto da non portare freschezza. Oggi l’ho fatto. Nell’intensità della partita abbiamo però avuto la stessa risposta”. 

Era partito con l’idea della difesa a 3. Dove nasce questa eliminazione? “Secondo me è difficile parlare di moduli quando si va così sotto livello. Giocando a 3 a volte sei costretto ad abbassarti a 5 e quindi a schiacciarti. Questa esperienza, questa eliminazione ci dà delle indicazioni. Ci sono cose da cambiare perché ci vuole più gamba e velocità". 

Come definisci questa avventura? “La definisco un’esperienza dove si poteva fare di più. Se il pallino del gioco ce l’hanno gli altri diventa difficile”. 

Perché non riusciamo a giocare al ritmo degli altri? “La mancanza di velocità sono per caratteristiche differenti. Non abbiamo tanti calciatori che hanno qualità di corsa. La differenza la fa la freschezza quando la riconquisti palla. Se non riesci a pulire la palla entro i primi 2 o 3 passaggi diventa dura. Penso che ci sia la possibilità di costruire qualcosa ma c’è bisogno di tempo per trovare le caratteristiche che ci mancano. Ci è mancato qualcosa nelle caratteristiche individuali”. 

Da cosa si riparte? “Io mi prendo le responsabilità di quello che succede. La responsabilità è sempre dell’allenatore. Parlerò con Gravina e sentiremo cosa abbiamo da dirci. Ognuno è responsabile delle proprie squadre”. 

Questo è il massimo che possiamo esprimere? “Non lo so. Non ho avuto molto tempo per conoscere i giocatori. Se vediamo quello che sono stati gli allenatori precedenti prima delle competizioni, quasi tutti hanno avuto 20 partite per provare. Secondo me qualche partita in più mi poteva aiutare. Se si va a vedere ci si accorge che c’è una grande differenza tra quello che ho avuto a disposizione io e gli altri ma la responsabilità è la mia”.