(Ansa) I conti della Serie A migliorano, ma il campionato parte con l'handicap nella corsa per raggiungere l'equilibrio fra costi e ricavi imposto dalle nuove norme Uefa sul 'fair play finanziariò.
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Senza stadi la Serie A insegue l'Europa
(Ansa) I conti della Serie A migliorano, ma il campionato parte con l’handicap nella corsa per raggiungere l’equilibrio fra costi e ricavi imposto dalle nuove norme Uefa sul ‘fair play finanziariò.
Secondo l'analisi di StageUp-Sport & Leisure Business realizzata per il Guerin Sportivo, un club medio del massimo campionato di calcio nel 2009/10 ha avuto ricavi in crescita più dei costi, riuscendo a limitare il peso degli stipendi sul fatturato. Un dato, quest' ultimo, che al termine della stagione 2008/09 era del 72%, al livello più alto fra tutti gli altri massimi campionati in Europa: la Ligue 1 francese era al 70%, la Premier League e la Liga al 62% e la Bundesliga al 52%. Sotto il peso degli stipendi, la Serie A nel 2008/09 era maglia nera fra i cinque maggiori tornei continentali anche per quanto riguarda il risultato operativo, con una perdita media per club di quasi il 6% sul fatturato. In questa classifica la Serie A era peggio della Ligue 1 (-5%), della Premier League (+3%), della Liga (+8%) e della Bundesliga (+10%). Nell'inchiesta del Guerin Sportivo, StageUp sottolinea in particolare che «occorre, senza indugio, avviare programmi di investimento su un impianto di proprietà per accelerare sul fronte delle entrate e, contemporaneamente, per avere una migliore qualità dei costi». Infatti, viene spiegato, i costi derivanti dagli investimenti sugli stadi, così come quelli sui vivai, non vanno imputati nel calcolo previsto dalle nuove norme Uefa sul 'fair play finanziariò, favorendo il raggiungimento dell'equilibrio economico-finanziario dei club.
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