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Sculli: “Sono schifato. Lazio-Genoa era una partita regolare”

«Sono schifato, quanto ancora andrà avanti tutto questo? Non ne resterà altro che carta». Così, in un’intervista al Secolo XIX, il calciatore Giuseppe Sculli, indagato dalla Procura di Cremona per il calcioscommesse e in particolare per...

Redazione

«Sono schifato, quanto ancora andrà avanti tutto questo? Non ne resterà altro che carta». Così, in un'intervista al Secolo XIX, il calciatore Giuseppe Sculli, indagato dalla Procura di Cremona per il calcioscommesse e in particolare per la gara Lazio-Genoa.

 

«In quella partita non ho giocato, ero in panchina perchè avevo problemi fisici ma non ho notato nulla di strano. Per me quella era una partita regolare», afferma Sculli, che sottolinea: «Non ho mai scommesso in vita mia, di questa vicenda e delle scommesse non so nulla». In merito alle foto che lo ritraggono insieme al suo ex compagno di squadra Mimmo Criscito, ad alcuni capi ultrà rossoblù e al pregiudicato bosniaco Safet Altic in un ristorante del levante genovese proprio nella settimana precedente alla partita, «all'Osteria del Coccio, dove hanno scattato quelle foto, andavo sempre, a pranzo e a cena, incontrando chiunque, genoani e sampdoriani», spiega il calciatore. Quanto alla presenza di Altic, «lo conosco ma io guardo alla persona e non alla sua vita privata. Escludo assolutamente che si sia parlato di Lazio-Genoa». Sculli si dice «assolutamente tranquillo. So dove ero e cosa hofatto, quali sono stati i miei spostamenti. Non temo nulla, sono pronto a dare tutte le spiegazioni del caso. Non voglio essere sbattuto in prima pagina come il mostro».

(Ansa)