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Santon: “Mio zio non è la fonte di Corona. Non so nulla delle scommesse”

Santon: “Mio zio non è la fonte di Corona. Non so nulla delle scommesse” - immagine 1
Le sue parole: "Non ho mai scommesso in vita mia, può essere capitata la serata al casinò. Con Balotelli non ci sentiamo da 7 o 8 anni. Forse anche dieci"
Redazione

Davide Santon, ex calciatore di Inter e Roma, ha rilasciato una lunga intervista a La Repubblica. Ha risposto alle accuse di chi crede che suo zio sia la fonte di Fabrizio Corona: "Mio zio non è l’informatore di Corona. Ha un allevamento di vongole. Non so nulla di queste scommesse. È una cosa che mi fa schifo. Lui non ha fatto il mio nome, ma i tifosi hanno pensato fossi io. Se Corona dice che il suo informatore è lo zio di un ex calciatore dell’Inter di Mourinho che si è trasferito alla Roma, è chiaro che i tifosi pensano a me. Ma io non c’entro niente. Non so nulla di chat e di scommesse. Ho letto che lui parla di un calciatore che si sarebbe aperto una bisca di scommesse illegali. Ma io gioco a padel, a breve aprirò un centro dalle mie parti, tra Comacchio e Ravenna".

Quindi nessuno dei suoi zii conosce Corona? "Ma quando mai, i miei zii abitano a Ferrara e di certo non si occupano di scommesse. Uno di loro ha un allevamento di vongole, ma con lui non parlo da anni. Figuriamoci se i miei zii conoscono Corona".

Loro no, lei sì? "Non ci ho mai parlato in vita mia. Cioè lo conosco perché è un personaggio pubblico, ma non è che abbiamo avuto una singola conversazione o una chiamata. Mai. E poi quando io ero all’Inter in Convitto lui era in carcere a San Vittore. Forse l’ho visto una volta allo stadio".

Il profilo che traccia Corona è quello di un giocatore molto amico di Balotelli? Lei lo conosce?

"Con Balotelli non ci sentiamo da 7 o 8 anni. Forse anche dieci. Siamo stati amici ma non ci frequentiamo più. Non mi sento più con Mario anche perché lui cambia numero di cellulare ogni due settimane, quindi è impossibile contattarlo".

Sui suoi profili social diverse persone hanno iniziato a insultarla, scrivendole commenti di ogni tipo. Perché non ha chiarito? "Io non sono molto social. L’ultimo post è di due anni fa. Di commenti ne ho cancellati già tanti perché tanti tifosi mi minacciavano, adesso non ci guardo più. Io sono pulito con la coscienza e so di non aver fatto cose sbagliate. Poi magari se io cancello un commento perché non ho niente da nascondere la gente può anche pensare che l’ho fatto perché non voglio che si veda. Scrivessero quello che vogliono".

Conosce qualcuno dei giocatori coinvolti? "In realtà non conosco nessuno se non Zaniolo. Quando io ero all’Inter lui giocava con la Primavera. Poi siamo arrivati insieme alla Roma nell’affare Nainggolan. Non so cosa ha pensato nella sua testa. Quando io ci ho giocato insieme è sempre stato un ragazzo tranquillo. Non so cosa sia successo, cosa gli sia passato per la testa. Questo lo può sapere solo lui".

Magari un consiglio, essendo più grande d’età. "Nel mondo del calcio, come in ogni mondo dove girano tanti soldi, è pieno di gente che cerca di avvicinare i calciatori per interessi. Pieno di gente che cerca di approfittarsi di te, soprattutto quando sei giovane. E bisogna esser bravi a starne alla larga. Gli amici veri li hai già prima di sfondare. Di quelli che vengono dopo non ti devi fidare".

Cosa pensa delle scommesse? "Che i calciatori non possono farle, soprattutto quando sono professionisti. Ogni anno ad inizio stagione la Figc organizzava incontri con i calciatori, anche con i ragazzi della primavera, e spiegava molto chiaramente la questione. I più giovani, soprattutto quelli che non hanno ancora un contratto professionistico, sono a rischio, perché magari hanno il papà o un amico che scommette e non si rendono conto che invece è una cosa da non fare".

Lei ha mai scommesso? "Non ho mai scommesso in vita mia, può essere capitata la serata al casinò, ma quella è un’altra cosa. Se uno è professionista non deve scommettere sullo sport che pratica”.

Che effetto le fa vedere quello che sta accadendo? "Quando sono uscito dal calcio non ero sereno. Non ho finito come avrei voluto. Non dico che lo odio, ma ho smesso di seguirlo. Mi ha dato tante soddisfazioni, ma anche tante delusioni, soprattutto per gli infortuni. Mi sono distaccato. A fine carriera ho odiato il calcio, per questo mi sono staccato da questo mondo. Si figuri se ho voglia di rientrarci per una questione che non mi riguarda".

 

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