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Ripartenza il 4 maggio? I timori di medici, dirigenti e calciatori

La responsabilità della decisione finale, se tornare ad allenarsi, sarà dei medici dei club e degli amministratori delegati ma affiorano alcune perplessità. L'ad risponde penalmente, in caso di problemi, di nuovi positivi al Covid 19.

Redazione

Settimana decisiva per le sorti del calcio. Lo scrive repubblica.it che specifica come martedì ci sarà l'assemblea di serie A, mentre mercoledì il ministro Vincenzo Spadafora si collegherà con tutto il mondo del pallone. In discussione il protocollo medico e la riapertura degli allenamenti il 4 maggio. In serie A, come al solito, il clima è rovente fra chi spera e pensa di tornare a giocare e chi (Cellino in testa) non ne vuole più sapere. Sembra che Cairo, presidente del Torino, abbia cambiato idea e ora sia disponibile a tornare in campo. Il Milan lo è, lo ha confermato oggi Scaroni: il club rossonero sarebbe disponibile anche a giocare in campo neutro. C'è da risolvere inoltre il problema (serio) dei contratti, la stagione ufficialmente finisce il 30 giugno: la Fifa ha dato una sua indicazione, ma ci sono molti giocatori a scadenza di contratto e sarebbe necessario un patto fra i presidenti per evitare fughe e contenziosi.

Inoltre sarà in discussione fra martedì e mercoledì il protocollo stilato dalla commissione medica della Figc. Ci sono ancora dei dubbi per quanto riguarda gli allenamenti collettivi, gli spogliatoi. Negli sport individuali, vedi il nuoto, è facile, nel calcio un po' meno. La responsabilità della decisione finale, se tornare ad allenarsi, sarà dei medici dei club e degli amministratori delegati: affiorano alcune perplessità. L'ad risponde penalmente, in caso di problemi, di nuovi positivi al Covid 19. Ci vuole prudenza, la squadra di Wuhan, da dove è partita la pandemia, è tornata a casa solo adesso, dopo 104 giorni. Anche fra i giocatori italiani c'è qualcuno, che legittimamente, ha timori.

La Serie B intanto aspetta il governo e non fa piani per il futuro. La Serie C è pronta a chiudere i battenti, assemblea decisiva il 4 maggio. Il progetto di Ghirelli prevede la promozione in B delle tre squadre prime nei rispettivi gironi (Monza, Vicenza e Reggina), più una quarta che sarebbe estratta a sorte fra quelle che avrebbero diritto a disputare i play off (il sorteggio riguarderebbe addirittura 27 società per un solo posto a disposizione...). In più ci sarebbero il blocco delle retrocessioni e dei ripescaggi. Il Bari di De Laurentiis, in corsa per la B, ha già mandato una diffida: non ne vuole assolutamente sapere del sorteggio. Il piano di Ghirelli, comunque, deve passare al vaglio dell'assemblea di C e poi del consiglio federale.