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Quando il terrorismo uccide anche lo sport

Da Monaco 72 a Francia-Germania passando per l’11 settembre. Quarantacinque anni di paura e decisioni controverse

Francesco Balzani

Lo sport, soprattutto il calcio, è stato spesso definito un’arma di “distrazione di massa”, il Panem et Circenses dell’era moderna per dimenticare i mali del mondo. Difficile distrarre però quando si è coinvolti in una guerra, quando si è immersi nel terrore. E purtroppo calcio e terrorismo negli ultimi anni hanno visto le proprie strade incrociarsi troppe volte. Oggi, dopo il drammatico attentato di Bruxelles, viene cancellata un’amichevole (tra Belgio e Portogallo) e si paventa con giustificata convinzione l’annullamento degli Europei di calcio in Francia o se non altro la possibilità di giocare alcune gare a porte chiuse. Anche il mondo Roma è col fiato sospeso: Radja Nainggolan è proprio in Belgio, attonito, frastornato, ma sta bene. Così come Digne e Garcia appena 4 mesi e mezzo fa quando il terrore islamico colpì Parigi.

Ripercorriamo i drammatici attacchi terroristici collegati ai principali eventi sportivi.

OLIMPIADI DI MONACO 1972

E' ai Giochi Olimpici del 1972 a Monaco di Baviera che il mondo dello sport conosce per la prima volta la vigliaccheria del terrorismo. Un commando dell'organizzazione palestinese Settembre Nero irruppe all'interno del villaggio olimpico negli alloggi destinati agli atleti israeliani, uccidendo due atleti e prendendo in ostaggio altri nove membri della squadra. Un successivo tentativo di liberazione da parte della polizia tedesca portò alla morte di tutti gli atleti sequestrati, di cinque terroristi e di un poliziotto tedesco. E’ ancora oggi il più grande attentato “sportivo” della storia. Tanti i film e i libri dedicati all’evento.

OLIMPIADI DI ATLANTA 1996

Il 27 luglio, durante un concerto gratuito al Centennial Park di Atlanta in omaggio ai Giochi, esplode una bomba che causa 2 morti e oltre 100 feriti. Solo 7 anni dopo, nel 2003, viene arrestato l'autore: Eric Robert Rudolph, appartenente al movimento "supremazia bianca" e militante dell' "Esercito di Dio”.

ROMA-REAL MADRID, 11 SETTEMBRE 2001

Sono passate poche ore dal più grande attentato della storia, quello delle Torri Gemelli. Ma l’Uefa prende una decisione controversa: le gare di Champions si giocheranno ugualmente. All’Olimpico gli 80 mila spettatori, che aspettavano da una vita il ritorno alla massima competizione, vivono una gara surreale. Col cuore a pezzi e gli occhi sul campo dove Totti, Raul e gli altri giocano controvoglia una partita che non doveva essere giocata. La Roma, invece, onorò la tragedia con un minuto di silenzio nella gara di coppa Uefa vinta 2-1 contro gli spagnoli del Villareal.

REAL MADRID-BARCELLONA, 1° MAGGIO 2002

Il 1° maggio 2002, giorno del grande Clasico Real Madrid-Barcellona, esplodono nella capitale spagnola due autobombe vicino allo stadio Santiago Bernabeu: nessuna vittima ma i feriti sono circa una ventina. A rivendicare l'attacco è l’Eta.

ATTENTATO 11 MARZO 2004 A MADRID

Anche conosciuti come 11-M o M-11, furono una serie di attacchi terroristici di matrice islamica coordinati al sistema di treni locali a Madrid, che uccisero 191 persone e provocarono 2.057 feriti. Il Barcellona chiede ed ottiene lo spostamento della gara di Coppa Uefa contro il Celtic. Il club catalano sposa poi una campagna di solidarietà insieme al Real.

TOGO, COPPA D'AFRICA 2010

Nel gennaio del 2010, il pullman con a bordo la Nazionale del Togo viene mitragliato nella regione di Cabinda, nei pressi della frontiera fra il Congo e l'Angola, il Paese che ospitava la Coppa d'Africa di calcio. Nell'attentato, rivendicato dal Fronte di liberazione dell’enclave di Cabinda, che si batte dal 1975 per l’indipendenza del territorio che si trova tra la Repubblica democratica del Congo e il Congo-Brazzaville, morirono 3 persone tra cui un assistente del ct togolese. Nove i feriti.

MARATONA DI BOSTON 2013

Il 15 aprile del 2013 il sangue scorre alla celebre Maratona di Boston. Due bombe esplosero a pochi metri dal traguardo, causando la morte di 3 persone (tra cui un bimbo di 8 anni) e oltre 260 feriti. I responsabili sono due fratelli ceceni, Džochar e Tamerlan Carnaev. Il primo è stato condannato a morte il 15 maggio 2015, mentre il secondo venne ucciso in uno scontro a fuoco con la polizia.

FRANCIA-GERMANIA, 13 NOVEMBRE 2015

L'esterno dello Stade de France è l'ultimo teatro della follia terrorista, uno dei punti presi di mira dai sostenitori dell'Isis che hanno messo in ginocchio Parigi. Ma l’attacco avrebbe dovuto colpire l’interno dell’impianto dove si sta giocando l’amichevole tra Francia e Germania. Solo a fine partita si conosce la verità della notte più buia della Francia. I tifosi scappano in mezzo al campo, le squadre terrorizzate restano negli spogliatoi prima di essere scortate fuori. In tribuna c’è anche l’ex tecnico romanista Garcia. Digne scosso dichiarerà più tardi: “Siamo in guerra, impossibile pensare a giocare a calcio ora”. Una settimana dopo la Marsigliese cantata da uno Wembley a lutto durante Inghilterra-Francia fa commuovere mentre in Turchia arrivano fischi e cori pro Isis durante il minuto di silenzio.