news calcio

“Cucchiaio” da Panenka a Pirlo passando per Totti, una storia lunga 36 anni

Un’altra celebre esecuzione del “cucchiaio”, questa volta in occasione della finale dei Mondiali disputati in Germania nel 2006,

Redazione

Un'altra celebre esecuzione del "cucchiaio", questa volta in occasione della finale dei Mondiali disputati in Germania nel 2006,

e' quella di Zinedine Zidane che, al settimo minuto della partita che porto' l'Italia ad essere la nazionale campione del mondo, colpi' la palla dolcemente e, dopo aver sfiorato la traversa, questa si deposito' alle spalle di Buffon.

Quella di eseguire il "cucchiaio" e' una scelta impavida e spregiudicata, infatti, se il portiere dovesse decidere di non buttarsi in anticipo e aspettare di vedere quale sia la direzione del tiro, la palla sarebbe una sua facile preda. E' per questo motivo che dopo l'esecuzione di un rigore calciato in questo modo si scatenano sempre grandi dibattiti e gli stessi 'esecutori' sono spesso tenuti a giustificarsi per la scelta fatta, anche qualora il tiro vada a buon fine. "Se l'avessi sbagliato, mi avrebbero spedito a lavorare in fabbrica per trent'anni di fila" ha dichiarato Antonin Panenka dopo la finale vinta contro la Germania. Sono entrate nella storia anche le parole sussurrate da Francesco Totti al compagno di squadra Gigi Di Biagio prima di recarsi sul dischetto: "Mo je faccio er cucchiaio".

Il "cucchiaio" con cui ieri sera Andrea Pirlo ha battuto il portiere della nazionale inglese Joe Hart e ha permesso all'Italia di raggiungere la Germania in semifinale non puo' che rientrare nella classifica leggendaria nella quale sono gia' scritti i nomi di Panenka (detentore del copyright sul "cucchiaio"), di Totti e di Zidane.

"Ho visto il portiere che era bello carico e ho pensato di fare cosi', e' stato piu' facile tirarlo cosi'. Al portiere la cosa ha creato un po' di pressione". Queste le parole con cui il fantasista italiano ha lucidamente commentato la propria scelta di calciare il "cucchiaio", dimostrando quanto la scelta di eseguire questo tiro non sia stata una semplice dimostrazione di prestanza tecnica, ma abbia seguito una precisa motivazione tattica. (Adnkronos)