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Premier League 38/a giornata: match conclusivo tra conferme e sorprese

Finisce anche questa edizione della Premier League: Chelsea, City e Arsenal dirette in Champions, United ai preliminari, solo il Tottenham certo dell’accesso diretto in Europa League; Liverpool e Southampton appese al risultato della finale di...

G. Giammusso

I verdetti del campionato sono tutti delineati, il massimo campionato inglese è terminato. E’ stata una bella stagione, dominata sin dall’inizio alla fine da un Chelsea irresistibile, che chiude con ben 26 vittorie e 9 pareggi una cavalcata trionfale conclusa con 3 giornate d’anticipo: nel match dei festeggiamenti in casa batte con un sonoro 3-1 un Sunderland che aveva conquistato la meritata salvezza nei 5 match precedenti, in striscia positiva senza sconfitte: allo Stamford Bridge apre Fletcher per gli ospiti, pareggia Costa su rigore e chiude il match con una doppietta personale Remy.

Veri antagonisti dei campioni sono stati i detentori del titolo 2013/2014 del Manchester City, che a parte una flessione nel terzo quarto del campionato, si classificano secondi e chiudono con un filotto di cinque vittorie consecutive, l’ultima delle quali rifilata in casa con il Southampton in piena lotta per l’Europa League: finisce 2-0, con due reti pesantissime, quella nel primo tempo di Lampard che saluta il calcio inglese per approdare alla nuova avventura con il New York City, e quella del Kun Aguero che mette la ciliegina ad una stagione formidabile, che gli vede vincere il titolo di capocannoniere della lega con ben 26 reti e chiudere la stagione più prolifica di tutta la sua carriera, con 32 reti totali in 42 apparizioni stagionali. Restano invece appese ad un filo le speranze del Southampton di Koeman, che per poter approdare al turno preliminare di Europa League è costretto a tifare Arsenal nella finale di FA Cup, che sbloccherebbe l’accesso per la settima classificata.

Concludono un campionato eccezionale anche i Gunners dell’Arsenal, che liquidano la pratica West Brom tutta nel primo tempo, realizzando le 4 reti della vittoria con hattrick di Walcott e rete di Wilshere, il goal della bandiera nella ripresa a firma di McAuley: è 4-1, Arsene Wenger porta nuovamente la squadra sul podio inglese in terza posizione, che mancava dalla stagione 2011/2012, centrando un incredibile record: dalla sua prima panchina del 1996, l’allenatore francesce ha sempre portato la squadra londinese nelle prime quattro posizioni in classifica della massima competizione inglese.

Quarta posizione meritata per l’altra sponda di Manchester, lato United, che si proietta verso i preliminari di Champions League: finisce contro l’Hull neoretrocesso con uno 0-0 incolore un campionato difficile e travagliato, che ha visto nella sua fase centrale la migliore espressione di gioco; non è sbocciato l’amore con il bomber Falcao, per il quale è molto probabile il ritorno al Monaco, solo 4 reti con la maglia dei Red Devils per il colombiano, Mata e Rooney si confermano le garanzie, Di Maria da capire se avrà un futuro.

Conclude un romantico campionato in quinta posizione il Tottenham, squadra londinese che si coccola il bomber Harry Kane, vicecapocannoniere di lega, che con la sua pesantissima rete dello 0-1 consente alla squadra di espugnare il fortino Everton e confermare la propria presenza in Europa League, senza passare per i preliminari. Riesce a realizzare questo clamoroso risultato anche in virtù delle deludenti sconfitte di Liverpool (umiliato per 6-1 in casa dello Stoke, in rete anche l’ex Crouch) e del Southampton contro il City. Il destino di queste ultime due formazioni è legato a doppio filo con la finale di FA Cup: se dovesse trionfare l’Arsenal, la sesta posizione del Liverpool varrebbe accesso diretto ai gironi, premiando la stagione altalenante dei Reds che saranno orfani a partire dalla prossima stagione di Capitan Gerrard; di contro il Southampton potrebbe accedere all’Europa League passando attraverso i preliminari, risultato oggettivamente meritato, considerata la favolosa stagione della squadra di Koeman, a lungo nelle prime quattro posizioni, che ha dimostrato come con una squadra discreta ed una buona organizzazione di gioco si possa fare bene anche in Inghilterra. Qualora invece dovesse vincere l’Aston Villa, quest’ultima andrebbe in Europa League senza passare per i preliminari, che sarebbero invece costretti a giocare i Reds del Liverpool, ed il Southampton sarebbe fuori dalle competizioni europee.

Conclude con due sconfitte lo Swansea, autore di una stagione maiuscola che vede conquistare una prestigiosa ottava posizione, nono lo Stoke che è apparso solido e meritevole di tale raggiungimento, regalando spesso risultati clamorosi contro formazioni importanti. Decimo un buon Crystal Palace che batte proprio i gallesi dello Swansea per 1-0, undicesimo un Everton da rivedere, troppo altalenante nelle prestazioni e non confermatosi ai livelli dello scorso anno. Dodicesimo un West Ham arcigno che ha lottato per un po’ anche per le posizioni europee, ma che è poi andato in vacanza negli ultimi tre turni, dove ha concluso con altrettanti sconfitte, l’ultima delle quali in casa di un romantico Newcastle, bramoso di salvezza conquistata solo all’ultima giornata: finisce 2-0.

Tredicesimo un West Brom quadrato e meritevole di militare nella massima lega, quattordicesimo un Leicester dato per spacciato a fine marzo quando era la peggiore nel terzetto di coda, ma che chiude in crescendo con ben 7 vittorie nelle ultime 9 uscite stagionali, l’ultima delle quali per 5-1 in casa con il QPR. Quindicesimo il Newcastle, sedicesimo un Sunderland premiato dai punti salvezza realizzati nella parte finale di stagione, diciassettesimo l’Aston Villa che conferma la sua presenza nella massima serie, pur sconfitto in casa per 0-1 dal Burnley nell’ultima fiammata d’orgoglio: i goal di Benteke nelle ultime giornata hanno portato ossigeno per la squadra di Birmingham, che dovrà però far meglio nella prossima stagione per non rischiare di trovarsi nuovamente in zone di classifica non consone al suo blasone. Intanto cercherà di portare a casa l’ottava FA Cup della sua storia, contro un Arsenal decisamente più attrezzato: appuntamento al 30 maggio per l’ultima partita ufficiale della stagione inglese attualmente in corso.

Retrocesse le tigri dell’Hull City, che non hanno saputo graffiare nella fase cruciale della stagione, ed arrivano al confronto con lo United in debito d’ossigeno; raggiungono con Burnley e QPR la seconda lega inglese, la Championship, e saranno rimpiazzate l’anno prossimo da Bournemouth, Watford e la vincente della finale di play-off Middlesbrough-Norwich.

Premier League 38/a giornata:

Arsenal - West Brom 4-1

Aston Villa - Burnley 0-1

Chelsea - Sunderland 3-1

Crystal Palace - Swansea 1-0

Everton - Tottenham 0-1

Hull - Manchester United 0-0

Leicester - QPR 5-1

Manchester City - Southampton 2-0

Newcastle - West Ham 2-0

Stoke - Liverpool 6-1

Classifica:

Chelsea (C+UCL) 87; Manchester City (UCL) 79; Arsenal (UCL) 75; Manchester United (UCL) 70; Tottenham (UEL) 64; Liverpool (UEL) 62; Southampton (UEL*) 60; Swansea 56; Stoke 54; Crystal Palace 48; Everton, West Ham 47; West Brom 44; Leicester 41; Newcastle 39; Sunderland, Aston Villa 38; Hull (R) 35; Burnley (R) 33; QPR (R) 30

* solo se Arsenal vince FA Cup

Marcatori:

Aguero (Manchester City) 26; Kane (Tottenham) 21; Costa (Chelsea) 20; Austin (QPR) 18; Sanchez (Arsenal) 16; Berahino (West Brom), Giroud (Arsenal), Hazard (Chelsea) 14; Benteke (Aston Villa) 13; Pellè (Southampton), Rooney (Manchester United), Silva (Manchester City) 12; Bony (Manchester City [Swansea]), Chadli (Tottenham), Cisse (Newcastle), Diouf (Stoke), Ings (Burnley), Ulloa (Leicester) 11