«Non ce n'è per nessuno, stavolta vinciamo noi». Il derby si avvicina e Pino Insegno, tifosissimo della Lazio, sfata il mito della scaramanzia e scommette sicuro sulla vittoria biancoceleste nella stracittadina di domenica, una vittoria che metterebbe fine alla striscia di quattro successi di fila dei cugini della Roma.
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Pino Insegno:”Stavolta tocca a noi!”
«Non ce n’è per nessuno, stavolta vinciamo noi». Il derby si avvicina e Pino Insegno, tifosissimo della Lazio, sfata il mito della scaramanzia e scommette sicuro sulla vittoria biancoceleste nella stracittadina di domenica, una vittoria...
«Non è vero che chi arriva peggio al derby poi è favorito, non è sempre così - confessa - In casa giallorossa c'è grande nervosismo, anche perchè i cambiamenti di rotta creano spesso questi problemi. Mi auguro soprattutto che Lazio non guardi al derby perso, ma ad un campionato che ci sta regalando una grande soddisfazione».
Il 51/enne attore, che preferisce non nominare la parola Champions, si gusterà l'auspicato 'successò degli uomini di Reja, a casa con i suoi due figli, Matteo (14 anni, nato il 9 gennaio come la Lazio) e Francesco (8), «e con nessun altro altrimenti porta male». Intanto «si gode» gli ultimi giorni di vigilia della stracittadina, caratterizzati dagli sfottò e da quella goliardia che rende un derby diverso da tutte le altre partite.
«Per me - confessa - È una settimana divertente. Vedo di nuovo un'aria buona in città, la gente si diverte e c'è quel sano sfottò che piace a me». Di stracittadine ne ha viste tantissime, ma di una in particolare, quella del 5-1 del 10 marzo 2002 con il poker di Montella, conserva un ricordo brutto, e non solo per il risultato. «Ero a casa di un mio amico della Lazio, e c'erano anche tre suoi amici della Roma - ricorda - Fu un'esperienza orribile, e non solo per le dimensioni del ko e per la tristezza di aver perso, ma soprattutto per la durezza e la cattiveria dei romanisti. Usarono parole molto dure e ricordo ancora con chiarezza quegli urli dopo ogni gol, sembravano dei rantoli di guerra» .
Ma ci sono anche tanti bei ricordi rimasti indelebili nella memoria dell'attore romano, uno su tutti, il derby di ritorno della stagione dello scudetto di Maestrelli nel 1974. «Andai allo stadio con mio padre e ricordo ancora la sua gioia al gol di Chinaglia (rigore decisivo del 2-1). Fu un mix di emozioni incredibili, la gioia nostra, quella del pubblico della Lazio. Anche se ero allo stadio, me lo ricordo in bianco e nero: non scorderò mai la felicità del popolo laziale, e di mio padre che mi arrivò addosso con una tale forza: è una fotografia scolpita nella mia memoria».
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