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“Non l’avrei detto all’arbitro” che brutta frase Buffon. La nazionale non dovrebbe convocarlo

(repubblica.it – F.Bocca) Buffon, il capitano della nazionale è un simbolo e deve dare l’esempio…

Redazione

(repubblica.it - F.Bocca) Buffon, il capitano della nazionale è un simbolo e deve dare l’esempio…

Nella notte di San Siro, allo stadio, in sala stampa e in tv, ho potuto assistere al consueto scambio di accuse tra le parti dopo Milan-Juventus. Non credo di poter aggiungere molto rispetto a quanto si sta dicendo in giro. Certe conseguenze verbali di una partita così, sono spesso ampiamente prevedibili. E il trionfo dell’ipocrisia, anziché dello sport. Una cosa pero’ mi ha colpito molto e la voglio ripetere. Secondo me Buffon aveva il dovere di dire che quel pallone era entrato, doveva avvertire l’arbitro.

Non si trova mai un calciatore che faccia un gesti di correttezza del genere. Sarà un’utopia, ma non per questo non bisogna crederci. Io penso che di quel pallone ampiamente dentro Buffon se ne sia ampiamente accorto e francamente stento a credergli quando afferma il contrario se davanti agli occhi ho la foto che ho messo in testa al blog. E del resto l’intero San Siro se ne era reso conto, tutta l’Italia in tv se ne era accorta. Perfino le due squadre in campo, e poi e’ andata come e’ andata. Se posso comunque accettare la sua versione, e quasi devo a caldo concedendogli tutte le attenuanti possibili – come quella della concitazione - non posso pero’ accettare la frase “Se anche me ne fossi accorto avrei taciuto e non l’avrei detto all’arbitro”.

Anzi la frase precisa ripresa dall’Ansa da Sky è: “… e se me ne fossi reso conto, sono onesto nel dire che non avrei dato una mano all’arbitro. Lo dico in maniera molto serena e spassionata. Confermo però che in campo non me ne sono reso conto”.

Onestà per onestà allora è anche giusto essere responsabili non solo di ciò che si fa ma anche di ciò che si dice. Dal capitano della nazionale italiana, un simbolo in Italia e nel mondo, francamente una frase del genere non l’accetto e non posso perdonargliela. Lo avevo già penalizzato un po’ in pagella proprio per quanto avvenuto in campo. Secondo me quella frase, tipica espressione della mentalità del calcio italiano, per cui ogni cosa è lecita in virtu’ del risultato è la classica goccia che fa traboccare il vaso, anche piu’ grave dello stesso errore dell’arbitro.

Che pure ne ha combinate di tutti i colori e che è giusto che paghi per non essere stato all’altezza. Pertanto io fossi la Fercalcio e fossi il ct Prandelli Buffon in nazionale a questo giro non lo convocherei: sarebbe un gesto simbolico importante. Non capisco perché si debbano sempre punire i Bad Boys alla Cassano o Balotelli e non chi perde l’occasione per darci un segnale di correttezza. Tanto piu’ se e’ capitano della nazionale e pertanto come molti doveri in piu’ rispetto agli altri. Mi attendo adesso la solita salva di chiacchiere e scuse: “eh ma se facciamo così poi dove andiamo a finire”, “ma in fin dei conti che cosa ha detto di male”, “e perché allora chiamare tizio e caio”, “e allora perché non squalificare anche quello lì”. Insomma la solita farsa di un calcio italiano che proprio non riesce a cambiare pelle.

PS- E ovviamente squalificherei ben bene, Galliani, Conte, Mexes, Chiellini, Ambrosini e tutti quelli che non hanno contributo a fare di Milan-Juventus uno spettacolo edificante. Partita, ricordo, che ha fatto il giro del mondo e che certo ha contributo a ribadire il concetto che il calcio italiano, quanto a cultura e sportività, è ancora molto, troppo indietro.