Stop al «gioco al massacro» sugli arbitri, ora l'applicazione dei regolamenti sarà ferrea. Marcello Nicchi passa al contrattacco e dopo l'ammissione degli errori clamorosi della terna guidata da Tagliavento nel big match tra Milan e Juve,
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Nicchi: “Stop al massacro sugli arbitri, ora regolamenti ferrei”
Stop al «gioco al massacro» sugli arbitri, ora l’applicazione dei regolamenti sarà ferrea. Marcello Nicchi passa al contrattacco e dopo l’ammissione degli errori clamorosi della terna guidata da Tagliavento nel big match tra Milan e...
adesso passa alle misure forti per tutelare gli arbitri dentro e fuori dal campo. «Gli arbitri devono restare fuori da questo gioco al massacro che si sta sviluppando nel calcio - ha detto il presidente dell'Aia Nicchi a Radio anch'io lo sport -. Questo fine settimana è stato certificato che nessuno intende aiutarci: le tv fanno le telecronache sugli arbitri. Il calcio sta rischiando molto, si vedono cose non gratificanti, ci difenderemo applicando in maniera restrittiva il regolamento. Non è più accettabile quello che si vede, se si protesta c'è l'ammonizione, se si va fuori dalle righe il rosso. E basta. Il fuorigioco alla Fiorentina è sacrosanto, il fallo da ultimo uomo a Siena è giustissimo e c'è l'espulsione, e invece ho sentito critiche anche su questi episodi. È un giro continuo di attacchi, qui serve un pò d'ordine perchè quando si va fuori dalle righe la procura deve intervenire: in Germania o in Inghilterra quando si attacca un arbitro in tv si rischia la penalizzazione in classifica. Il pubblico ha capito però che il problema del calcio non sono gli arbitri: alla fine della partita sarebbe meglio invece che fare polemica in tv andare a trovare qualcuno in ospedale che sta male».
Da ripensare ora l'uso del quarto uomo. «Il quarto uomo non serve più a niente, uno come Rizzoli deve rimanere a tenere calme le panchine e invece poteva dare una mano all'arbitro - aggiunge Nicchi -. Tenere un arbitro a controllare che uno non entra in campo è superfluo: piuttosto deve dare una mano all'arbitro per vedere quello che succede in campo. Il quarto uomo così come ora è sprecato». Quanto ai fatti di sabato sera, Nicchi ribadisce che gli errori ci sono stati. «Gli arbitri sono al loro posto e continuano a lavorare per fare bene già al prossimo turno - sottolinea il presidente dell'Aia -: sono da me protetti, ma sanno che sono soggetti a queste tensioni. Sabato a Milano abbiamo garantito il massimo con gli arbitri numero 1 e 2 e gli assistenti migliori: è stata una gara in cui il dio del calcio non ci ha dato una mano, Tagliavento ha sbagliato l'approccio, l'atteggiamento, è arrivato alla gara in modo sbagliato, anche per via delle grandi tensioni della settimana. Non è stato solo fuorviato dal gol che era entrato, quella cosa la poteva vedere anche da solo. Invece che carichi sono arrivati scarichi». Nicchi, dopo aver premesso il «riconoscimento dei nostri errori» ha voluto ringraziare il pubblico di San Siro, una correttezza incredibile e tutti hanno capito il nostro dramma«. Con Romagnoli, l'assistente che ha sbagliato sia sul gol fantasma che sulla rete di Matri annullandolo per un fuorigioco inesistente, Nicchi dice che "ho evitato di parlare con lui, voglio che riacquisti serenità". Carriera finita per lui? "Romagnoli è un assistente che ha fatto benissimo per anni, è una persona perbene che ha sbagliato - sottolinea Nicchi -, e ora si lecca le ferite. Le pagelle, promozioni o retrocessioni le decideremo quando sarà e come deciderà il campo. Noi siamo concentrati nel far bene e il campionato lo vincerà chi è più forte"
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