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Nicchi: “Addio Rosetti e Collina sono monito per FIGC”

La nuova stagione degli arbitri riparte da due conferme e una novità. Il Comitato nazionale e il presidente dell’Aia, Marcello Nicchi, in vista del via del ritiro di Sportilia dal 30 luglio, hanno ufficializzato i nomi dei tre designatori...

Redazione

La nuova stagione degli arbitri riparte da due conferme e una novità. Il Comitato nazionale e il presidente dell'Aia, Marcello Nicchi, in vista del via del ritiro di Sportilia dal 30 luglio, hanno ufficializzato i nomi dei tre designatori che siederanno al vertice della giacchette nere italiane: non cambia nulla per la Can A dove Stefano Braschi affronterà la seconda stagione.

Il posto lasciato vacante nella Can B da Roberto Rosetti (volato in Russia con un contratto per 4 anni da presidente degli arbitri) sarà occupato da Domenico Messina, che nella scorsa stagione era vice dello stesso Rosetti, e che avrà come vice Emidio Morganti. Infine, nel ruolo di responsabile della Can Pro è arrivata la conferma per Stefano Farina, ch lavorerà a stretto contatto con un'altra new entry, ovvero Ayroldi. Proprio sull'addio di Rosetti, e sulla scia di quanto aveva già fatto Pierluigi Collina in precedenza (finito ad occupare il ruolo di supervisore degli arbitri professionisti in Ucraina oltre ad essere anche il designatore dell'Uefa), entrambi convinti a lasciare l'Italia anche da offerte economiche più allettanti, Nicchi ha voluto sottolineare che «può anche esser visto come un monito per la nostra federazione. Per far capire non che deve aumentare gli stipendi agli arbitri ma che deve interessarsi sempre di più alle nostre problematiche». «Il fatto che un nostro associato vada all'estero non è dovuto solo a un'offerta economica importante - ha spiegato il numero uno dell'Aia -, anche perchè i nostri dirigenti vengono presi per le loro qualità tecniche, non per altri motivi. È chiaro che se poi tutto è accompagnato da qualche gratificazione non può che far piacere. È ovvio che con più mezzi, anche economici, siamo in grado di dare servizi di maggiore qualità». Nicchi ha poi ammesso che il mondo arbitrale «ha bisogno di investimenti nel settore dilettantistico che è in grande difficoltà, ma anche a livello informatico e di modernizzazione nella comunicazione. Questo però non vuole dire che non abbiamo niente, anzi ogni volta che chiediamo qualcosa abbiamo sempre ricevuto un ottimo riscontro dal presidente Abete e dal consiglio federale. Vuole dire che veniamo ascoltati e questo è motivo di soddisfazione». Sul piano del rapporto arbitri-giocatori, poi, Nicchi ha confessato che ci sono delle cose che ancora si possono migliorare. «Il nostro primo obiettivo è quello di eliminare dal calcio i violenti - le sue parole -. Dobbiamo individuare e punire chi non si preoccupa della salute e dell'incolumità di un avversario che viene prima del gesto tecnico. Il riferimento in campo, poi, deve essere solo il capitano che è il responsabile dei suoi compagni. Ci sarà anche una maggiore attenzione sulle simulazioni e sulle perdite di tempo, visto che dovrà essere sempre e solo l'arbitro a decidere se il gioco va fermato o meno. Ne guadagnerà il gioco che avrà meno interruzioni e risse, e sarà più dinamico e spettacolare».

(Fonte Ansa)