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Nicchi (AIA): “Tecnologia? Ben accette le cose che ci possono aiutare”

«La tecnologia? Sono sempre bene accette le cose che ci possono aiutare, ma non dipende degli arbitri introdurre qualcosa di tecnologico, se arriva siamo i primi ad essere felici, se serve per eliminare le discussioni.

Redazione

«La tecnologia? Sono sempre bene accette le cose che ci possono aiutare, ma non dipende degli arbitri introdurre qualcosa di tecnologico, se arriva siamo i primi ad essere felici, se serve per eliminare le discussioni.

Gli arbitri di linea? Più occhi hanno la possibilità di vedere di più, ma più occhi interpretano diversamente da una telecamera. Se c'è questa possibilità gli arbitri non saranno quelli che ostacoleranno questo progetto». Il presidente degli arbitri italiani, Marcello Nicchi, è favorevole all'introduzione dei giudici di porta o alla tecnologia per giudicare il gol fantasma, ma non è certo l'aia che può decidere. Nicchi, parla il giorno dopo la lettera inviata dall'amministratore delegato del Milan, Adriano Galliani, al presidente della Figc, Giancarlo Abete, chiedendo l'introduzione dei giudici di linea dopo i due gol fantasma che hanno penalizzato i rossoneri. «Su quello di Milano c'è poco da discutere e da commentare, è un errore anche grossolano, abbiamo iniziato a studiare come è potuto accadere. Per il secondo, quello di Catania, parliamo di niente nessuno può dimostrare che quello è gol, non è dimostrabile, non è gol quindi di cosa parliamo?», si chiede il presidente dell'Aia a Sky Sport24. Positiva comunque la reazione alla lettera di Galliani. «Finchè le cose rimangono in un ambito di educazione e correttezza, noi accettiamo le critiche e da queste prendiamo forza. È umano che in società che cerca di lavorare, come noi, per raggiungere il massimo, ci siano dei momenti di amarezza. Niente da eccepire per come sono state messe in evidenza. Accettiamo le critiche ma quando facciamo bene ci piacerebbe venisse detto»

 

Nessun problema per gli arbitri dopo un errore, si ricomincia a lavorare più di prima.

«Un calciatore quando ha sbagliato un gol dopo la partita non è che butta via gli scarpini -sottolinea Nicchi, ma ricomincia a lavorare anche più di prima. Gli arbitri fanno lo stesso, la nostra è una squadra di grande valore che se supportato dall'ambiente sarà in grado di arbitrare sempre meglio». E in un campionato tra i più difficili. «Nel campionato italiano non è che vengono assegnati tre scudetti, uno solo vince... è un campionato bellissimo, molto incerto e agli addetti ai lavori chiedo un atteggiamento di rispetto per dare una visione gradevole»[...]

(adnkronos)