Cesare Prandelli parla nella prima conferenza stampa dall’arrivo della nazionale in Brasile. Ecco le sue parole: “Il primo obiettivo e’ passare il turno e poi vediamo. Abbiamo programmato tutto, ma programmazione significa essere pronti e noi dobbiamo farci trovare preparati. Il modulo? Non vogliamo fare capire nulla a nessuno, stiamo provando un giocatore piu’ a centrocampo ma non abbiamo ancora deciso. Tutti i giocatori devono essere delle risorse e Verratti in particolare sta interpretando quello che abbiamo chiesto, di essere quel giocatore che non da’ un riferimento preciso e che da’ continuita’ alla qualita’ del gioco. C’e’ bisogno di una squadra capace di cambiare, di osare qualcosa di diverso. Abbiamo la necessita’ di farlo, non siamo una squadra che puo’ fare la partita solo basandosi sulle individualita’, dobbiamo diventare squadra”
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Nazionale, Prandelli: “L’Italia ha sempre dato il meglio nelle difficoltà. Siamo pronti”
Prandelli durante la sua prima conferenza stampa fa il punto sulla condizione della squadra e sugli obiettivi prefissati in questo Mondiale
L'IMPORTANZA DI ESSERE L'ITALIA -“La storia insegna che la Nazionale ha sempre dato delle risposte importanti nei momenti di difficoltà. Io sono convinto che può fare bene senza creare crisi e problemi. Comunque, gli anni passati possono essere una testimonianza in questo senso… Il mio ottimismo è questo: spesso ci si fa coinvolgere dalla critica e ti può venire un pensiero di grande dubbio. Poi, però, rivedendo la partita, ti accorgi che le cose buone sono state fatte. Quando c’e’ il Mondiale tutti alzano l’asticella, si aspettano grandi miracoli. Nel nostro Paese siamo tutti contro tutti ma poi uniti contro le istituzioni. Il fatto che molti accomunino la Nazionale a qualcosa che puo’ dare un segno di cambiamento ci da’ una responsabilita’ in piu’. Dobbiamo andare in campo col pensiero non solo di divertire ma anche di rendere gli italiani orgogliosi di questa maglia, lottare su ogni pallone, essere propositivi e andare oltre le difficolta. In questo momento molti accomunano la nazionale a chi deve dare un segno di cambiamento. Abbiamo una responsabilita’ in piu’: dimostrare che gli italiani nelle difficolta’ sanno fare squadra e vedere la speranza. Ed essere migliori degli altri? Perche’ no”.
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