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Nazionale, Maggio e Verratti verso l’esclusione. Cassano si, Rossi forse

Le attenzioni generali dopo la prima fase di ritiro non sono concentrate solo sulle buone condizioni di Rossi e Cassano. Ora Prandelli dovrà solo valutare lo stato di forma di tutti. Ad esempio i terzini: Maggio è l’alternativa...

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Le attenzioni generali dopo la prima fase di ritiro non sono concentrate solo sulle buone condizioni di Rossi e Cassano. Ora Prandelli dovrà solo valutare lo stato di forma di tutti. Ad esempio i terzini: Maggio è l'alternativa principale ad Abate, e i due, con De Sciglio, sono i candidati alla pattuglia di esterni per la difesa. Pasqual è l'unico mancino, Darmian può giocare su entrambe le fasce. Al momento, gli esclusi sono loro due. Ma il giocatore del Torino, potrebbe essere preferito alla fine proprio a Maggio o Abate, visti i pochi minuti giocati da entrambi durante la stagione. A centrocampo il dubbio invece è legato al lato tecnico, dove Parolo è favorito su Verratti e Aquilani.

La fase uno a Coverciano, chiusa questa mattina con appuntamento a lunedì per la ripresa, emette un oracolo gravido di speranza, dopo quattro giorni di lavoro senza pallone, con le cinghie legate in vita come bestie da soma e la dura permanenza nella casetta di legno che riproduce temperatura e umidità di Manaus, sede del debutto contro l'Inghilterra. Il più grande dielmma di Prandelli è quello legato a Pepito Rossi. Queste le parole di Enrico Castellacci, medico della Nazionale: "Io posso solo dire come sta Rossi in questo momento e rispondo che sta abbastanza bene. Ha fatto tutto quello che poteva insieme agli altri, poi la scelta di inserirlo o meno nei 23 spetta solo a Prandelli. Lo monitoriamo giorno per giorno: dal punto di vista clinico sta bene, in fondo ha già giocato in campionato e in Coppa Italia con la Fiorentina. Nella prossima settimana vedremo come reagirà alla mole di lavoro, al sovraccarico e, soprattutto, ai contrasti nelle partitelle. Poi il parere finale sarà solo del ct".

Dall'infortunio a Rossi, il 5 gennaio, a oggi, lo staff azzurro è stato in contatto costante con la Fiorentina. Il dubbio dell'Italia e del club è condiviso: quanto è rischioso portare al Mondiale un giocatore straordinario ma delicato, che non può permettersi un altro grave infortunio in carriera? Alla Fiorentina nessuno si dispererebbe per la mancata convocazione di Pepito in Brasile: Rossi avrebbe così tutta l'estate per presentarsi in forma per il campionato. In fondo anche Montella l'ha detto: non ci fosse stato il Mondiale, non avrebbe accelerato il reinserimento dello yankee. Quanto all'Italia, spiega Castellacci che "è risaputo che la Nazionale ha un grande interesse per il ragazzo, anche per ragioni egoistiche, visto che uno come lui è molto importante per l'Italia. Siamo sempre stati in contatto col suo club".