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Nazionale, Conte: “Assenze di Pirlo e De Rossi? Voglio capire cosa c’è all’orizzonte”

"Gli oriundi? Non sono il primo ad averne convocati e non sarò l'ultimo a convocarli" ha detto il CT

Redazione

Oggi a Coverciano è il primo giorno di allenamenti per la Nazionale di Antonio Conte. Il ct azzurro prende la parola in conferenza stampa:

Sugli oriundi: "Non sono il primo ad averne convocati e non sarò l'ultimo a convocarli. In passato altri ne hanno fatto parte, penso a Camoranesi, Ledesma, Paletta, Thiago Motta, Amauri e Romulo. All'ultimo Mondiale c'erano 83 oriundi. Queste sono le regole, questo è il calcio. Le polemiche si possono sempre fare, io le rispetto ma non ho fatto niente di strano rispetto al passato. Li avrei visti volentieri negli stage, avrei avuto le idee più chiare, ma li ho voluti premiare e in questi giorni li valuterò".

Sulle polemiche intorno alla Nazionale: "Va bene così, c'è chi è d'accordo e chi no ma in tutti i paesi è così".

Sull'assenza di Pirlo e De Rossi: "Possono dare tutti alla Nazionale, ma questa può essere un'opportunità perché ragazzi come Verratti avranno la possibilità di dimostrare. E' giunto il momento di scoprire le carte, di capire cosa c'è all'orizzonte".

Sui 4 mesi senza campo: "Non è stato semplice, ma ci siamo mossi e siamo andati a vedere altri campionati e altre squadre, anche in altri paesi. Non sono rimasto fermo, non è nella mia indole. Sono felice però di tornare a lavorare".

Sul margine della Juve: "Mi sono già espresso, la Juve ha dimostrato in tutto e per tutto di essere più forte. Le antagoniste per diversi motivi hanno trovato dei problemi, tanto che per il secondo-terzo posto sarà una bella lotta. Complimenti alla Juve, dopo 3 anni non era facile vincere ancora".

Ancora sugli oriundi: "Mi ero già espresso su Vazquez, che a differenza di Dybala aveva detto subito di sentire il fatto di essere italiano. Alcuni non hanno provato a vestire la maglia azzurra, ma io non ho mai forzato nessuno. E' una cosa che ognuno si deve sentire dentro, non deve essere un ripiego. Vazquez e Eder stanno facendo benissimo, li voglio testare e valutare per capire se possono fare al caso nostro".

Sul momento del calcio italiano: "In questi mesi ho capito che è importante lavorare a testa bassa senza guardare a ciò che succede intorno".

Sull'assenza degli stage: "Questione di tempo, ne avrei voluti vedere altri come ad esempio Sansone del Sassuolo. Alcuni li ho lasciati all'Under 21 perché a giugno c'è l'Europeo. Lo stage sarebbe stato il momento giusto per vederli, ma me ne sono fatto una ragione".

Su Barzagli: "So cosa aspettarmi, l'ho avuto per 3 anni. Andrea si allena da più di un mese, se non giocava era esclusivamente per scelta tecnica. Ha fatto 3 gare in una settimana, vuol dire che sta bene. E' un ottimo professionista e uno dei migliori difensori italiani".

Su Cerci: "Vive una situazione che inizia a farci porre delle domande. Ha qualità teniche e io ci credo ma sta giocando poco. Finché mi darà delle garanzie farà parte di questo gruppo, quando viene chiamato mi auguro che possa ancora dare il suo contributo".

Su Valdifiori: "Quello è un ruolo in cui siamo coperti. Penso ad esempio a Montolivo. Ha fatto una lunga gavetta e merita di essere qua. L'ho visto in B e lo volevo con me, sono curioso di vedere come si comporta".

Sulle italiane nelle coppe europee: "Dobbiamo esserne felici. Avere tre squadre ancora in Europa lo dobbiamo accogliere come un buon segno. Sono più ottimista rispetto al passato, perché vedo che altri paesi cominciano a zoppicare, come per esempio l'Inghilterra. Questo ci deve rendere felici, queste squadre possono andare avanti e questo può riaccendere interesse verso il nostro campionato".