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Milan, 500 milioni russi

Inizio 2013. E’ questo l’orizzonte temporale che dovrebbe portare all’ingresso di capitali stranieri nel Milan.

Redazione

Inizio 2013. E' questo l'orizzonte temporale che dovrebbe portare all'ingresso di capitali stranieri nel Milan. A progettarlo è lo stesso Silvio Berlusconi, che, dopo aver avvicinato il pareggio di bilancio grazie alle cessioni di Ibrahimovic e Thiago Silva, adesso vorrebbe rilanciare il club per riportarlo sui livelli del passato più o meno recente. Il problema è che per farlo non può più ricorrere a risorse interne, ma deve per forza guardare all'esterno. «Investitori stranieri? Le porte sono aperte», aveva ammesso il patron rossonero la scorsa estate. E il risultato è che nell'ultimo periodo diversi canali si sono aperti e i contatti si sono moltiplicati. Uno dei fronti è quello arabo - con il coinvolgimento di Hamad bin Khalifa Al Thani, l'emiro del Qatar già proprietario del Paris Saint Germain -, ma la più stretta attualità sembra coinvolgere quello russo.

Lo scorso week-end, infatti, il Cavaliere è volato a Mosca per celebrare il compleanno del suo amico Putin. Qualcuno si è stupito della scelta di mancare proprio nel derby, ma il viaggio si sarebbe rivelato molto utile, visto che Berlusconi avrebbe avuto l'opportunità di incontrare Oleg Deripaska, amico del presidente russo, tra gli uomini più ricchi del mondo e del quale si riferisce a parte.

SMENTITA DOVUTA - Ebbene, sembra che l'incrocio abbia già portato a sviluppi importanti. Deripaska avrebbe manifestato il suo interesse ad entrare nell'azionariato rossonero e con il Cavaliere avrebbe già cominciato a parlare di numeri e cifre. Sul tavolo ci sarebbero il 30% delle quote e addirittura 500 milioni di euro. Per il momento però si tratta soltanto di voci e indiscrezioni, sui cui non esistono conferme. Anzi, sono le smentite a fioccare, come quelle di Galliani a Sky: «Cessione di quote? Non c'è nulla di vero». Ma sono reazioni del tutto logiche, anche perché qualsiasi minima ammissione rischierebbe di avere ripercussioni a livello più alto del Milan, nel senso che finirebbe per essere influenzata anche la Fininvest, ovvero la holding di cui il club rossonero fa parte e che è quotata in Borsa.

FONTE corrieredellosport.it