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Mercato invernale: mancano i colpi

Lo chiamano ‘mercato di riparazione’ perché serve alle società per rimediare agli errori fatti in estate. Ne sa qualcosa il Novara ma non tutti a gennaio diventano protagonisti di grandi trasferimenti, anzi,

Redazione

Lo chiamano 'mercato di riparazione' perché serve alle società per rimediare agli errori fatti in estate. Ne sa qualcosa il Novara ma non tutti a gennaio diventano protagonisti di grandi trasferimenti, anzi,

rispetto all'anno scorso quando si spostarono un buon numero di campioni, questo mercato invernale sta risultando abbastanza sottotono. Forse perché difficilmente le gerarchie possono essere cambiate in corsa, salvo rari casi, in Italia come in Europa.

 

Tanto, tantissimo, fumo e niente arrosto in questo gelido gennaio. Dopo le feste infatti i tifosi hanno fatto scorpacciata di nomi e trattative ma per il momento di concreto c'è stato poco o nulla e all'orizzonte non si profilano grandi novità. La telenovela Milan-Tevez per esempio popola i media da novembre, ma a oggi c'è poca sostanza. Il botto poteva esserci con la cessione di Pato al Psg, un fulmine a ciel sereno, subito smorzato dalla presidenza rossonera che ha preferito rimanere così, senza cambiare nulla. Stesso discorso dell'Inter che si è inserita nell'affare Tevez giusto per divertirsi un attimo ma senza troppa convinzione a differenza di un anno fa quando di colpo arrivarono Ranocchia, Pazzini, Nagatomo e Kharja. Non cambiò nulla alla fine, ma sicuramente aiutarono Leonardo a risalire in classifica fino al secondo posto. Anche Roma, Lazio, Udinese però non si stanno muovendo. Forse va tutto bene così o forse come la Juve con Borriello stanno solo cercando un'occasione last minute.

La sensazione però rispetto allo scorso mercato invernale, forse il più pirotecnico dell'ultimo decennio, è che non ci sia poi troppa voglia di cambiare le carte in tavola con la convinzione che difficilmente a gennaio si possa cambiare la rotta tracciata dal campionato. Proprio il 2011 però ha dimostrato il contrario. Se non modificare del tutto la via, gli arrivi di gennaio possono dare una grossa mano a consolidare le posizioni. Il Milan per esempio la passata stagione arrivò a Cassano e Van Bommel. Due pedine chiave nel diciottesimo tricolore. L'Inter portò a Milano Ranocchia, Pazzini e Nagatomo, punti fermi l'anno scorso e volendo ancora di più quest'anno. La Juve prese Barzagli e Matri, che non cambiarono un'annata disastrosa, ma che con Conte sono protagonisti assoluti nella squadra capolista. Poi Macheda alla Samp, Kucka al Genoa, Lodi e Bergessio al Catania, Behrami a Firenze per non parlare di Amauri, l'unico protagonista anche negli ultimi giorni. Fu un mercato ricco di botti anche in Europa. Torres al Chelsea, Carroll e Suarez al Liverpool per citarne alcuni. E quest'anno? Quest'anno ci si accontenta di Borriello e Merkel. In tempo di crisi forse è anche giusto così, tanto alla fine non cambia niente.

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